Se questo per molti italiani è il tempo dei buoni propositi, dovremmo partire dalla dieta per “imparare a funzionare meglio. Investendo più tempo per capire di cosa abbiamo davvero bisogno per sentirci bene. Tutti vorremmo sentirci al 100%, ma come trattiamo il nostro motore e i sistemi che collaborano per mantenerci in salute fisica e mentale? Figuriamoci se durante le festività ce ne siamo occupati”. Chiedere una dieta post-bagordi di fine anno a Sara Farnetti, specialista in Medicina interna ed esperta in nutrizione funzionale, consente di aprire una interessante parentesi sul potere delle scelte alimentari quotidiane per la nostra salute e la longevità, ma anche per bellezza e benessere.
“Forse – ipotizza parlando con Fortune Italia l’autrice di ‘Pensaci prima’ (Rizzoli), un saggio che mostra come leggere i segnali del nostro corpo per proteggere la salute – in queste settimane siamo stati sedotti da zuccheri, confort food dolci e salati, ma non abbiamo affatto investito in ciò che fa guadagnare salute. Pare che faccia bene deliziarsi con il cibo che piace di più, ma chiediamoci perché vogliamo proprio la pizza, le patatine o a Natale panettone, torrone, biscotti alle mandorle o fritti e primi piatti. Il cibo è gratificante, ma alcuni alimenti funzionano come esca: più ne consumi, più ne mangerai”.
Ecco allora i suggerimenti per ripensare alla nostra dieta, ritrovare la linea, perdere il grasso viscerale e la ‘sugar face’ e sentirci di nuovo in forma. Con una rassicurazione: “Ci vuole più impegno nei primi 3 giorni ma poi, come per magia, si placa la fame, certi alimenti diventano meno attraenti e tutto sarà via via più facile”, assicura Farnetti.
Le sirene del comfort food
Quanti di voi non riescono a resistere al richiamo di cioccolata, patatine fritte o un saporito affettato? “Non si tratta di farci una coccola, ma di dipendere dal craving per il comfort food – chiarisce Farnetti – Durante le feste l’abbiamo fatto, un dolcetto tira l’altro. E ora?”. Ora in molti si sentono ‘un po’ appannati’, con la linea ammorbidita ma anche fastidiose borse, occhiaie, mal di testa, pelle dall’aspetto spento e opaco, brufoletti. La buona notizia è che se capiamo come funziona il meccanismo, saremo in grado di difenderci dal richiamo dei cibi esca, rassicura la specialista.
L’effetto dell’eccesso di zuccheri e carboidrati
“Non è tanto una questione di riduzione dell’apporto calorico: mangiando meno perderemo un po’ del peso che abbiamo guadagnato in questo periodo. Ma è sostanziale riequilibrare il metabolismo. Non lo sai – avverte Farnetti – ma hai combinato un pasticcio se hai mangiato troppo e troppi carboidrati. Il glucosio nel sangue è stato mediamente più elevato, il nostro organismo si è dovuto cimentare nel mantenere bassa la glicemia che è la priorità per evitare i picchi tanto pericolosi. Per fare questo, hai prodotto molta più insulina del solito”.
Questa situazione “causa infiammazione, aumento di peso e, nel tempo, di una cascata di effetti negativi. Più mangi, più hai fame, più insulina produci e più hai fame. Tante volte nella vita ci mettiamo in questa situazione, in una condizione che infiamma. Ma l’infiammazione significa col tempo invecchiamento, degenerazione cellulare, malattia. E pensare che abbiamo solo fatto aumentare l’insulina…”.
Qualità del cibo e insulina
Meglio allora scegliere cibo sano, cucinato da noi, artigianale, fatto in casa? “Attenzione: l’effetto sull’insulina dei carboidrati che mangiamo è sempre lo stesso – avverte Farnetti – con l’aggravante che spesso abbiamo aggiunto vino e super alcolici. Il palato ringrazia, ma l’effetto dell’alcol resta. La qualità fa la differenza se consideriamo i grassi utilizzati, i conservanti aggiunti, i solfiti nel vino che creano difficoltà digestiva nell’immediato. Per fortuna, così almeno il corpo segnala che stiamo esagerando”.
Gennaio detox
In quest’ottica anche l’aumento di peso va letto come un segnale: “Se abbiamo esagerato con carboidrati ed alcool, la cintura diventa stretta e la ritenzione idrica aumenta”. Ma allora cosa fare per riparare? “Tagliare i carboidrati – risponde Farnetti – ed eliminare l’alcol per una settimana almeno. Considerando che per gestire un bicchiere di vino da 100 ml o uno di whisky da 30 ml il fegato impiega più di un’ora. In quell’intervallo se si mangiano carboidrati, l’organismo non li potrà gestire e li mette da parte, li deposita come trigliceridi nel fegato che progressivamente diventa grasso. Inoltre cresce anche il grasso sottocutaneo. Sarebbe utile ricordare che se si beve alcool, bisognerebbe evitare di eccedere con i carboidrati”. Insomma, occhio al classico aperitivo con focaccia, panini e tramezzini.
Meglio optare per le proteine, “che rallentano l’assorbimento dell’alcol, specialmente se siamo interessati a controllare il tasso alcolemico”, suggerisce Farnetti, convita che l’inizio del nuovo anno sia ideale anche per rieducare il metabolismo, rendendolo efficiente.
Metabolismo nel mirino
Non è solo una questione di stravizi delle feste. Come ricordano anche i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici), mantenere il peso forma dopo gli ‘anta’ costa molta più fatica: è vero per le donne, alle prese con le conseguenze della menopausa, come per gli uomini. La relazione tra metabolismo e invecchiamento, tuttavia, è multifattoriale: include sia processi biologici, spesso non patologici, sia condizioni ambientali. Per evitare il rischio di patologie importanti però “si può agire, prevenendo situazioni critiche, con due accorgimenti “a portata di mano”: una dieta equilibrata e un’adeguata attività fisica”, suggeriscono i dottori nemici delle fake news.
Menopausa: in forma (e in linea) si può, con la dieta giusta
La dieta amica del metabolismo
Per Farnetti la chiave è in alcuni elementi che bisogna conoscere: “L’insulina deve essere prodotta senza eccessi, il glucosio si deve mantenere stabile e basso. E questo grazie a una dieta in cui il carboidrato sia ridotto e combinato in modo funzionale, nonché preparato in modo da limitare l’assorbimento del glucosio. Abbiamo mantenuto il glucosio più o meno stabile, a prezzo di produrre tanta insulina durante le feste. E adesso? Possiamo saltare un pasto, quello serale per esempio, un paio di volte a settimana. Ma anche usare grassi buoni, più proteine e qualche integratore che sensibilizzi il recettore dell’insulina, divenuto meno sensibile. Man mano che mangiamo a basso indice insulinico, perdiamo peso e grasso viscerale. E il recettore tornerà a funzionare meglio”.
Diamoci tempo
Qual è l’ostacolo principale ai nostri buoni propositi? “L’appetito. Ma l’impegno maggiore sarà nei primi 3 giorni. Poi certi alimenti diventeranno meno attraenti, la fame si placherà e tutto sarà via via più facile. Sorprende sempre come possa cambiare in poche ore non solo il nostro aspetto, ma anche l’appetito. E come il nostro corpo sia in grado di ritrovare prontamente l’equilibrio”.