Questa volta le anticipazioni sono state confermate. L’anno appena trascorso è stato il più caldo di sempre, inanellando record su record, tra cui quello del giorno più torrido dell’epoca moderna. A stabilirlo è stato Copernicus, il servizio meteo della Ue: mentre in tv scorrono le immagini dell’incendio a Los Angeles, scopriamo che la temperatura media globale sulla superficie terrestre nel 2024 è stata di 15,1 gradi Celsius, 0,12 gradi sopra la media del 2023, il cui primato di anno più caldo della storia è – a conti fatti – durato poco. Ma questa non è esattamente una bella notizia.
L’aumento delle temperature ha effetti diretti sulla salute umana, quella animale e quella dell’ambiente, moltiplicando il rischio di malattie trasmesse tramite acqua, cibo, insetti e parassiti. Oltre ad alterare l’ecosistema e l’economia (pensiamo solo il costi delle materie prime e ai prezzi dei prodotti alimentari).
La febbre della Terra
La temperatura globale nel 2024 è stata di 0,72 gradi sopra la media del trentennio di riferimento 1991-2020 e di 1,6 gradi sopra i livelli pre-industriali 1850-1900. Stando sempre a Copernicus, dal 2015 al 2024 si sono succeduti record su record e dal luglio del 2023 undici mesi hanno superato la soglia di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, salvo per luglio 2024. Ma attenzione: il 22 luglio del 2024 è stato il giorno più caldo mai registrato, con una temperatura media di 17,16 gradi Celsius.
L’allarme One Health
Come ricordano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), stiamo facendo i conti con il cambiamento climatico. Il surriscaldamento globale altera l’equilibrio di tutti gli ecosistemi minacciando acqua, aria e cibo, e modificando frequenza e distribuzione di molte malattie infettive. Grazie alla maggiore umidità proliferano ad esempio zecche, zanzare e parassiti che diffondono malattie anche gravi come il virus Zika, la febbre dengue e la malaria. Ma in questi mesi abbiamo visto anche la frequenza di piogge intense e alluvioni come quella di Valencia, con il rischio di diffusione delle epatiti A ed E, ma anche di Enterovirus, Adenovirus, Norovirus e Rotavirus.
C’è poi un impatto psicologico: la “solastalgia”, ovvero “l’angoscia provocata dal drastico cambiamento del clima: gli eventi climatici estremi provocano uno stato di stress e ansia tra i cittadini più vulnerabili che può sfociare in disturbi post-traumatici e addirittura in suicidi”, avverte il presidente Sima, Alessandro Miani .
L’accordo di Parigi
Torniamo al rapporto di Copernicus: la temperatura media combinata per il 2023 e il 2024 è di 1,54°C rispetto al livello preindustriale. Ma se l’accordo di Parigi mira a mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali e a proseguire gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, questo vuol dire che l’intesa è saltata?
“Uno o due anni che superano di 1,5°C il livello preindustriale non implicano che l’accordo di Parigi sia stato violato – precisano da Copernicus – Tuttavia, con l’attuale tasso di riscaldamento a più di 0,2°C per decennio, la probabilità di violare l’obiettivo” fissato nell’accordo di Parigi “entro il 2030 è altamente probabile”, ammoniscono gli autori del report. Insomma, c’è davvero poco da stare allegri.