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Influenza in ‘sordina’, cosa dobbiamo aspettarci

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Adyen Articolo
Velasco25

Al rientro dalle vacanze di fine anno possiamo già fare un bilancio: l’influenza quest’anno è stata meno pesante rispetto alle previsioni. E, anzi, nel periodo delle feste i medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità (Iss) hanno segnalato una “lieve, ma attesa, diminuzione del numero di casi“, dovuta alla chiusura delle scuole.

Basta il confronto con la curva dell’influenza dei record della stagione 2023-24 per apprezzare il ridotto impatto del malanno di stagione, che comunque nella settimana dal 23 al 29 dicembre ha messo a letto 582.000 connazionali, per un totale di circa 5.186.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Come mai, e soprattutto cosa dobbiamo aspettarci ora?

L’analisi

“Il dato attuale di diffusione della malattia è inferiore alle previsioni di inizio stagione, proprio perchè non c’è stata quella prevalenza del virus che ci speventava di più, cioè l’H3N2 di origine australiana. Anche le condizioni meteo non hanno per fortuna facilitato la diffusione dell’influenza. Però il botto dobbiamo attendercelo adesso”, avverte Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.

“Durante le feste – spiega a Fortune Italia il virologo – il dato può essere sottostimato perchè all’interno del sistema Respivirnet (che monitora l’andamento dei virus respiratori e fornisce i risultati delle indagini di laboratorio eseguite su campioni clinici prelevati in Italia, ndr) ci sono meno medici che rispondono, in più sappiamo che col rientro a scuola i bimbi – dopo viaggi, baci e abbracci –  possono alimentare la circolazione dei virus influenzali”. Riposo, idratazione e automedicazione responsabile sono utili per recuperare dopo un malanno di questo tipo, che può essere anche pesante e soprattutto non va mai trattato con antibiotici fai da te.

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I numeri

Stando all’ultimo report diffuso dall’Iss il 3 gennaio, il livello d’incidenza di influenza e virus cugini è pari a 9,9 casi per mille assistiti (era a 10,5 nella settimana precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione l’incidenza raggiungeva il picco con ben 18,4 casi per mille assistiti. Attualmente i casi appaiono in calo in tutte le fasce di età, ma soprattutto fra i bambini sotto i cinque anni, in cui l’incidenza è comunque pari a 23,6 casi per mille (27,7 nella settimana precedente).

Infine a livello geografico Liguria, Toscana, Lazio e Campania sono al momento le Regioni più colpite.

Il mix di virus

Tra i virus dell’influenza, circa una metà dei casi è dovuto a H1N1pdm09, l’altra a H3N2. “Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori – conclude Pregliadco – come metapneumovirus, virus respiratorio sinciziale e Covid-19 che, anche se meno ‘cattivo’, è ancora presente nel nostro Paese”.

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