In attesa dell’Epifania le festività non sono state ancora archiviate, ma già è possibile fare un bilancio sull’impatto delle celebrazioni di Capodanno in Italia sul fronte dell’economia, ma anche della salute e dell’ambiente. In ottica One Health, insomma, potremmo dire che il bilancio è agrodolce: i connazionali non hanno rinunciato a ‘investire’ in cibo e bevande, tanto da spendere 2,5 miliardi per i menù di Capodanno, con un budget che si è mantenuto all’incirca sui livelli dello scorso anno (-4%).
Ma d’altra parte sale il bilancio degli incidenti legati ai botti, con un aumento dei feriti – mai così tanti, fra loro anche 90 under 18 – e delle vittime fra gli animali. Oltre a un preoccupante record delle polveri sottili e della diossina nell’aria. Equivalente, secondo le stime, all’attività annuale di ben 120 inceneritori di rifiuti.
Tra veglioni e pranzi
A passare al setaccio le spese per Capodanno è Coldiretti, che conferma come spumante e lenticchie siano stati protagonisti delle feste. Pensiamo che nel periodo che inizia con la Vigilia di Natale sono stati stappati oltre 100 milioni di bottiglie di bollicine tricolori, con il Capodanno rappresenta il tradizionale picco anche del consumo dei circa 5 milioni di chili di lenticchie del raccolto nazionale. Se si considerano zamponi e cotechini, scelti dal 74% delle famiglie, si arriva addirittura al 90% del totale della produzione, da quello certificato Igp come il Cotechino e Zampone di Modena fino a quelli artigianali acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda o nei mercati di Campagna Amica.
Buona anche la presenza dell’uva (52% delle tavole), di buon augurio proprio come le lenticchie. Come da previsioni, un italiano su cinque (19%) ha festeggiato il Capodanno fuori casa, con ben 400mila presenze in agriturismo, secondo Terranostra Campagna Amica, in crescita del 15% rispetto allo scorso anno. E fin qui tutto bene. A ‘pesare’ sui festeggiamenti degli italiani è infatti la passione per petardi, botte e fuochi d’artificio illegali.
L’effetto su uomini, animali e ambiente
Ustioni, traumi agli occhi e alle mani a causa dei botti, ma anche lesioni provocate da colpi d’arma da fuoco e accoltellamenti. Ad accendere i riflettori sull’impatto per la salute dei botti di Capodanno sono i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici), e i colleghi della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale). Se durante i festeggiamenti per il Capodanno 2024 c’erano stati un episodio mortale e 274 feriti, quest’anno siamo saliti a ben 309 feriti: un record. Il più piccolo, un bimbo di due anni, è arrivato all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli con ustioni al torace e al braccio sinistro.
Alla luce degli ultimi dati forniti dal dipartimento di sicurezza, Sima segnala poi come tra il 2012 e il 2025 si siano registrati in Italia 7 morti e 3.803 feriti gravi a causa di petardi, fuochi d’artificio e proiettili vaganti nella notte di Capodanno. Sempre stando al report degli esperti di medicina ambientale, nell’ultima notte dell’anno circa 5mila animali, tra domestici e selvatici, avrebbero perso la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.
Come 120 inceneritori di rifiuti
In un periodo in cui l’attenzione per l’ambiente sembra aumentata, dovrebbe far riflettere anche il fatto che – nella sola notte di Capodanno – le polveri sottili raggiungeno valori medi sulle 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo e un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte, con un aumento del 1.900% rispetto ai valori massimi di legge.
Non solo: questi fuochi d’artificio “rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene. Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere”, avverte il presidente Sima, Alessandro Miani.
Montagne di rifiuti
A tutto questo si aggiunge una sproporzionata quantità di rifiuti, oltretutto difficili da differenziare. “I petardi più comuni – ricordano i medici anti-bufale – sono composti per un terzo di polvere pirotecnica, un pericoloso mix di nitrato di minerali, metalli pesanti, sostanze chimiche coloranti. Non ultimo, c’è da segnalare il rischio di incendi, favoriti sia dall’accensione e dal successivo spegnimento del botto sia dal calore che si crea nell’atmosfera durate lo spettacolo luminoso”.
Forse allora sarebbe bene iniziare a pensare ad alternative più sane ed ecologiche. Come ad esempio i più romantici (e silenziosi) giochi luminosi come i laser e le lanterne, “purché queste siano di carta, perciò rapidamente biodegradabili”, avvertono gli esperti di Dottomaeveroche. D’altronde abbiamo un anno intero per prepararci al prossimo Capodanno.