L’appuntamento è per sabato 21 dicembre alle 10,21: il solstizio d’inverno segna l’inizio ufficiale della stagione invernale. Sarà anche il giorno più corto dell’anno (non è quello di Santa Lucia, nonostante il proverbio), questo perché le ore di luce saranno ridotte al minimo. Dopodiché, le giornate torneranno ad allungarsi, con potenti e incredibili effetti sulla salute umana.
“La luce del giorno in rapporto al buio della notte è il più potente e principale sincronizzatore naturale: agisce su tutte le funzioni dell’organismo. Basti pensare che è normale per l’essere umano stare sveglio di giorno e dormire di notte”, ricorda a Fortune Italia Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche United Campus of Malta, che da anni studia questo fenomeno.
Forse non è così immediato, ma il solstizio ha un impatto sulla salute, dalla crescita dei bambini alle possibilità di concepimento. L’alternanza di luce e buio influenza il nostro benessere generale in molte forme, basti pensare all’effetto dei turni di notte.
L’impatto sui turnisti
“Sembra una considerazione banale – riprende Farnetani – ma è noto che le persone che abitualmente lavorano di notte, alla fine hanno disturbi fisici. La luce, attraverso l’epifisi e l’inibizione della melatonina, ha un potente effetto: ‘accende il motore’ e fa partire l’intero organismo. Dunque con il solstizio d’inverno sperimenteremo un’importante novità, legata al cambiamento dell’inclinazione terrestre rispetto al sole”.
L’organismo si ‘sveglia’
Di che si tratta? “Le giornate inizieranno ad allungarsi, con una sempre maggior durata del giorno e, di conseguenza, della luce diurna. Da domenica mattina ci sarà un incremento è un accelerazione di tutte le funzioni dell’organismo”, assicura il pediatra. “Basti pensare che i bambini cresceranno maggiormente in altezza fino a marzo”.
L’effetto sugli ormoni sessuali
Ma attenzione: “Verrà tolto il freno anche agli ormoni sessuali, per cui il mese di gennaio è quello in cui le ragazze hanno la maggior probabilità di presentare il menarca, cioè la prima mestruazione della loro vita. È anche il periodo in cui si ha il maggior numero di concepimenti. Infatti settembre, cioè 9 mesi dopo, è il mese in cui viene alla luce il maggior numero di neonati”.
“Questo primato – puntualizza lo specialista – si è sempre mantenuto, da quando il numero di neonati era il triplo di adesso, ed è rimasto costantemente negli anni”.
La mappa delle cicogne
“Sui concepimenti incide anche il fatto che il solstizio d’inverno precede un periodo di feste, di ritrovi, con più tempo a disposizione per le coppie”, aggiunge lo specialista.
C’è però un altro elemento di cui tenere conto per disegnare la ‘mappa delle cicogne’. “Poiché la temperatura ideale per il concepimento si verifica quando la minima della notte è intorno a 12°C, per chi cerca un figlio le condizioni migliori sono nelle zone costiere: al primo posto troviamo la Sicilia, soprattutto nella parte Nord, in particolare sullo Stretto. Ma per gli aspiranti mamme e papà le condizioni saranno ideali anche nella zona meridionale della Calabria e in alcune parti della Puglia“, conclude Farnetani.