Sono oltre 134 i miliardi di euro sul piatto della sanità pubblica per il 2024. Lo stabilisce il riparto fra le Regioni e le Province Autonome approvato questo pomeriggio a Palazzo Chigi, dopo l’intesa in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 28 novembre. “Il 2024 vede un significativo incremento delle risorse destinate al Ssn, con un delta positivo rispetto al 2023 di 5 miliardi e 140 milioni di euro”, ha sintetizzato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ricordando che la Manovra 2025 “prevede un incremento di oltre 2,5 miliardi di euro e ulteriori 4 miliardi nel 2026”.
La mappa
“Se lo scorso anno le Regioni del Centro-Sud avevano beneficiato di un incremento di risorse pari a 220 milioni di euro, quest’anno possono contare su 236 milioni di euro, un totale di 456 milioni di euro nel biennio 2023-2024 a sostegno di quei territori in cui il cosiddetto coefficiente di deprivazione è maggiore”.
I nuovi criteri con cui è stato realizzato il riparto tengono conto, infatti, oltre che della popolazione residente e della frequenza dei consumi sanitari per età, anche del tasso di mortalità della popolazione sotto i 75 anni e degli indicatori utilizzati per definire particolari situazioni territoriali che impattano sui bisogni sanitari.
Molte delle risorse del Fondo sanitario nazionale 2024 sono destinate alla valorizzazione del personale: 500 milioni di euro per finanziare l’incremento dell’indennità di esclusività della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria; 335 milioni di euro per finanziare l’incremento dell’indennità di specificità infermieristica; quasi 300 milioni di euro totali vanno a coprire l’indennità di pronto soccorso per la dirigenza medica e per il personale del comparto sanità.
Capitolo liste d’attesa
Sulle liste d’attesa “abbiamo investito risorse. Già con le leggi di bilancio 2023 e 2024 veniva data la possibilità alle Regioni di attingere rispettivamente allo 0,3% e 0,4% del Fondo per i piani operativi regionali di recupero delle liste d’attesa. Con il decreto Milleproroghe – rivendica Gemmato – questa possibilità viene estesa a tutto il 2025 e la percentuale sale fino allo 0,7% del Fondo sanitario nazionale”.
In dettaglio, oltre 500 milioni di euro vanno al recupero delle liste d’attesa, dei quali circa 200 milioni per finanziare gli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive svolte dal personale medico e circa 80 milioni per gli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive svolte dal personale del comparto sanità.
Nella ripartizione delle quote vincolate agli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale, “figurano anche quest’anno 25 milioni di euro per il finanziamento delle attività del Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026 e per il riordino della Rete nazionale delle malattie rare”, sottolinea Gemmato.
Lotta all’antibiotico resistenza
Fra le risorse vincolate alla realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale rientrano anche i 40 milioni di euro (dei 120 totali) per finanziare il Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza 2022-2025 (PNCAR); 328,3 milioni di euro per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, in coerenza con il Pnrr, che si tradurranno in un potenziamento del personale da impiegare in tale ambito; e 12 milioni di euro per finanziare anche nel 2024 il bonus psicologo.
Il Cipess ha deliberato anche la ripartizione dei 25,3 milioni di euro destinati alla proroga della sperimentazione della farmacia dei servizi. “Anche per il 2025 è presente in legge di bilancio un emendamento bipartisan per proporre un finanziamento analogo alla farmacia dei servizi”, conclude Gemmato.