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L’amicizia migliora con l’età, ecco come e perchè

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Velasco25 Articolo

L’amicizia è un po’ come il vino buono: invecchiando migliora. C’è da dire che anche gli obiettivi sociali cambiano nel corso della nostra vita; comprenderlo può aiutarci a costruire legami appaganti con gli altri, suggerisce un’interessante analisi sulla Bbc online. Il fatto è che le amicizie si costruiscono con pazienza, come un ricamo fatto di momenti – belli, ma anche brutti – condivisi, chiacchierate, incontri, passioni in comune. Una rete di relazioni che – assicura la scienza – ha un effetto sorprendente sulla nostra salute. Non a caso, qualche millennio fa Marco Tullio Cicerone si chiedeva “cosa c’è di più dolce che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi?”.

Questione di prospettiva

Preferite incontrare sempre persone nuove, o trascorrere del tempo con una piccola cerchia di amici intimi? A fare la differenza non sarebbe è tanto l’indole, ma l’età anagrafica e la prospettiva con cui guardiamo al futuro, secondo alcune ricerche scientifiche. L’argomento è importante: l’amicizia giova alle persone di tutte le età, incidendo persino sulla longevità e sul benessere mentale, come dimostra ormai un’ampia mole di di studi.

In età avanzata, insomma, le amicizie possono diventare una fonte particolarmente importante di felicità e soddisfazione della vita. Anche più dei familiari. “Andando avanti con gli anni, si diventa molto più bravi nell’amicizia, perchè ci si rende conto che gli amori passano, ma gli amici rimangono”, commenta a Fortune Italia la psicologa Antonella Elena Rossi. “Diventiamo amici migliori se siamo anche consapevoli che più amiamo, più impariamo ad amare. L’amicizia ci allena all’amore”, aggiunge Rossi.

Tagliare i rami secchi

Secondo uno studio condotto su un gruppo di americani over 65, gli incontri con gli amici sono considerati più piacevoli di quelli con i familiari. Un dato che fa riflettere. Rispetto ai giovani, c’è però una differenza importante nel modo in cui le persone più mature scelgono e mantengono le proprie amicizie. Mentre i primi tendono a cercare attivamente nuovi contatti, le seconde riducono deliberatamente le proprie reti sociali, afferma Katherine Fiori, professoressa di psicologia presso l’Adelphi University di New York. Sebbene questa ‘selezione’ abbia importanti vantaggi, presenta anche alcuni punti deboli, afferma Fiori. Se si eccede, a risentirne è la socializzazione. Che, a sua volta, si è rivelata importante per la salute mentale e fisica.

Un vantaggio nel coltivare una cerchia di amicizie più piccola è però che i legami, scelti con cura, tendono a essere di alta qualità. “Invecchiando, la prospettiva sul futuro cambia: le persone hanno meno tempo da vivere, in sostanza”, afferma Fiori. “Anche le priorità cambiano e tendono a concentrarsi su obiettivi socio-emotivi”.

I giovani vedono il loro futuro in espansione e si concentrano sulla creazione di nuove connessioni. Gli anziani danno priorità al trascorrere del tempo con persone che conoscono bene e, quindi, operano una selezione. Fiori spiega che la riduzione di questi legami più deboli è intenzionale: l’obiettivo è concentrarsi sui legami più stretti, nel tempo che rimane. Insomma, proprio come scriveva Cicerone “le vere amicizie sono eterne”.

L’effetto social

Curiosamente questo non accade solo nella vita reale. I ricercatori hanno scoperto che, come parte di questo processo, gli anziani eliminano deliberatamente anche le conoscenze meno strette dai loro social network. Ciò aumenta la “densità emotiva” della loro cerchia sociale, il che significa che si opera per creare un gruppo più piccolo e unito. Le persone anziane tendono anche a essere più indulgenti e positive con gli amici che hanno selezionato, e ad avere un atteggiamento più positivo, concentrato su eventi e ricordi lieti.

L’eccezione

Come ogni regola generale, anche questa presenta delle eccezioni. Durante la pandemia le persone di tutte le età hanno favorito la scelta di amici emotivamente significativi. In altre parole, i giovani hanno cambiato la loro tipica strategia. Questo vuol dire che le prospettive per il futuro e il tempo che pensiamo di avere  influenzano la nostra strategia sociale. E il pessimismo ci porta a ‘sfrondare’.

Accogliere nuovi amici

Attenzione: Fiori e i suoi colleghi hanno scoperto che anche ridurre troppo la propria rete di amicizie non è necessariamente salutare. Insomma, selezionare va bene, ma non esageriamo.

Dal canto suo Antonella Elena Rossi evidenzia un altro aspetto: “L’amicizia ci allena alla non gelosia, al non possesso, ad essere noi stessi. Spesso e volentieri gli amori migliori nascono fra amici. Dico sempre che l’amicizia è l’amore supremo, che non dimentica il rispetto dell’altro. E questo aiuta anche le coppie: tutto funziona meglio se si hanno degli amici con cui coltivare il nostro giardino privato. Quando poi si va avanti con l’età, avere un amico di genere opposto aiuta a comprendere meglio anche il proprio partner. Insomma, sono davvero convinta che l’amicizia sia la forma più alta di amore”, conclude la psicologa.

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