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Newcleo e Maire, accordo da 70 mln sulle centrali elettriche ‘nucleari’

Reattore nucleare di newcleo scelto fra i progetti europei
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Velasco25 Articolo

MAIRE e newcleo hanno annunciato la creazione di una joint venture tra la controllata di MAIRE, NEXTCHEM, e la stessa startup del nucleare guidata dall’imprenditore italiano Stefano Buono.

L’obiettivo è sviluppare centrali elettriche di nuova generazione basate sul reattore modulare avanzato (Amr) LFR-AS-200, la tecnologia progettata da newcleo per sfruttare scorie nucleari riprocessate come combustibile.

La joint venture, costituita da Nextchem, sarà partecipata al 40% da newcleo (che così aggiunge al suo portafoglio un’offerta più ‘completa’, che al reattore unisce una centrale elettrica), mentre NEXTCHEM riceverà azioni newcleo di nuova emissione per un ammontare fino al 5% del capitale sociale, in base al raggiungimento di specifici traguardi. A quanto apprende Fortune Italia, la quota equivarrebbe a circa 70 mln di euro. La finalizzazione della transazione è attesa entro febbraio 2025.

Quando arriverà una nuova centrale elettrica ‘nucleare’?

Mettiamo in ordine le informazioni condivise da newcleo e Maire sulla nuova joint venture:

  • La decisione finale di investimento per la costruzione della prima centrale elettrica è attesa per il 2029.
  • Tutto ruota intorno al reattore: il primo prototipo simulatore del reattore AMR (il cosiddetto “pre-cursor prototype”) sarà realizzato in Italia entro il 2026 a Brasimone, grazie alla collaborazione di newcleo con Enea.
  • L’entrata in attività del primo reattore commerciale di newcleo è prevista in Francia entro il 2031. Oltralpe la startup ha la sua sede legale (spostata pochi mesi fa in concomitanza dell’ultimo round da 135 mln di euro) e adesso continua a raccogliere investitori, con la missione di un aumento di capitale da oltre un miliardo avviata nel 2023.
  • La tecnologia LFR-AS-200 (Lead-cooled Fast Reactor), sviluppata da newcleo, si basa sull’utilizzo di MOX (Mixed Oxide Fuel), derivato dal riprocessamento delle scorie nucleari, rispecchiando il modello di economia circolare promosso da NEXTCHEM.
  • La joint venture, in sostanza, permetterà di accelerare sulla commercializzazione del reattore di newcleo, che inserito in un impianto in grado di produrre elettricità da energia nucleare rappresenta solo il 20% dei costi totali, secondo newcleo. Stefano Buono ha detto che le capacità dei nuovi alleati, in particolare sulle tecnologie sostenibili e sulle soluzioni modulari, “fanno di Maire il partner perfetto per la progettazione modulare dei nostri Advanced Lead-Cooled Fast Reactor”.

Newcleo, piccoli reattori crescono

Come funziona la joint venture

Il focus della JVC sarà sulla creazione di nuova proprietà intellettuale (IP) e sulla fornitura di servizi tecnici altamente qualificati, come la progettazione avanzata, la fornitura di attrezzature critiche e la gestione integrata dei progetti. La JVC offrirà inoltre servizi di integrazione anche ad altri fornitori di tecnologie nucleari SMR (Small Modular Reactor) e AMR, non in concorrenza con newcleo, “per accelerare la diffusione di tecnologie nucleari di quarta generazione”, si legge in una nota.

NEXTCHEM metterà a disposizione il proprio know-how ingegneristico, strumenti innovativi e una piattaforma commerciale dedicata per sviluppare progetti basati sulla tecnologia LFR-AS-200. Newcleo si concentrerà sullo sviluppo del reattore nucleare e delle sue tecnologie proprietarie. TECNIMONT, divisione del gruppo MAIRE specializzata in soluzioni di ingegneria e costruzione, sarà il partner privilegiato per la realizzazione dei progetti

L’importanza per il settore chimico

Grazie al modello e-Factory di NEXTCHEM, la Conventional Island e il Balance of Plant – i componenti essenziali per convertire l’energia nucleare in elettricità – potranno alimentare distretti chimici e contribuire alla produzione di carburanti sintetici e prodotti chimici a basso contenuto di carbonio. Questo approccio supporta la decarbonizzazione dell’industria chimica, un elemento chiave per la transizione energetica globale. Per Alessandro Bernini, Amministratore delegato di MAIRE, l’accordo è importante proprio per “implementare modelli di chimica a zero emissioni di carbonio basati su una fonte di energia sicura, affidabile e competitiva”.

Newcleo, piccoli reattori crescono

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