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La sfida di Google sull’intelligenza artificiale

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Velasco25 Articolo

Secondo i più critici, Google si troverebbe di fronte a una crisi esistenziale dovuta all’ascesa dell’intelligenza artificiale. In uno dei tanti scenari apocalittici immaginati, gli strumenti di AI rivali, in grado di rispondere direttamente alle domande degli utenti, sottrarrebbero traffico al gigante della ricerca. In un altro, i siti web pieni di contenuti spam prodotti dall’intelligenza artificiale inonderebbero i risultati dell’azienda con i cosiddetti ‘slop’ (la nuova spazzatura AI) .

Ma Liz Reid, vicepresidente del settore ricerca di Google, ha respinto il pessimismo, sostenendo alla conferenza Brainstorm AI di Fortune, tenutasi martedì a San Francisco, che è tutto sotto controllo. La chiave starebbe nel fatto che Google userà a sua volta l’AI per rendere la ricerca “senza sforzo”, aprendo le porte a un maggior numero di query. “Non ci sono solo miliardi di domande per le quali le persone si rivolgono a Google, ma miliardi di domande che le persone non fanno nemmeno”, ha detto Reid sul palco della conferenza. “E non le fanno perché è troppo difficile, perché non sono sicuri di poter ottenere una risposta”.

Google sta cercando di aggiungere altri strumenti di intelligenza artificiale al suo motore di ricerca per combattere contro una lunga lista di rivali, tra cui OpenAI, Anthropic e il motore di ricerca AI Perplexity.
Rivali che, insieme ad altri chatbot AI più specializzati, stanno guadagnando popolarità, soprattutto tra gli utenti più giovani. Meno gli utenti usano Google, meno l’azienda può incassare dalle pubblicità online e alcuni investitori temono che questa sia una ricetta per rallentare la crescita.

Una delle reazioni di Google è stata l’aggiunta di quelle che chiama “panoramiche AI” nella parte superiore della pagina dei risultati per molte query. Lo strumento fornisce una risposta immediata tratta da una serie di fonti, senza che gli utenti debbano cliccare su alcun link. Mercoledì scorso, il giorno successivo all’intervento di Reid, Google ha presentato l’ultima versione del suo modello di intelligenza artificiale, Gemini 2.0, che alimenterà le panoramiche di ricerca AI e sarà integrato in altre popolari funzioni di Google.

Un’altra grande minaccia che Google deve affrontare è poi il crescente numero di siti web pieni di contenuti di bassa qualità prodotti dall’AI. Il costo di creazione di questi siti è così basso – e la pratica così potenzialmente pervasiva – che si rischia di sovraccaricare i risultati di Google e di spingere gli utenti a cercare altrove informazioni più affidabili. Reid ha affermato che la lotta di Google contro l’infiltrazione di contenuti spam nei suoi risultati va avanti da tempo. Inoltre, ha sostenuto che i contenuti generati dall’AI non sono di per sé intrinsecamente negativi. Ad esempio, le persone possono utilizzare l’intelligenza artificiale per scrivere informazioni straordinarie. Il problema si presenta quando si cerca di utilizzare la tecnologia per creare enormi volumi di contenuti e, secondo Reid, Google cercherà di combatterlo negli anni a venire.

Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com

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