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Hiv: iniezione ogni 6 mesi scoperta dell’anno per Science

lenacapavir Hov scoperta dell'anno
Adyen Articolo
Velasco25

Prevenire è meglio che curare. Sono passati oltre 40 anni dalla scoperta dell’Hiv-Aids e da allora molti passi avanti sono stati compiuti grazie alla ricerca. Nonostante tutto, però, l’Hiv infetta ancora più di 1 milione di persone l’anno e siamo lontani dal (tanto sognato) vaccino. Ma nel 2024 il mondo ha avuto un assaggio di qualcosa di davvero sorprendente: un farmaco che, grazie a un’iniezione, protegge le persone per 6 mesi dal virus.

Proprio questo medicinale, il lenacapavir – profilassi pre-esposizione sviluppata da Gilead per la prevenzione dell’Hiv – è stato definito “Breakthrough of The Year” dalla rivista ‘Science’.

Di che si tratta

Ogni anno la rivista analizza le scoperte migliori, quelle che hanno dato o stanno dando una svolta alla lotta contro le malattie. Ebbene, nel 2024 è la volta dell’innovativa PrEP (profilassi pre-esposizione) ‘targata’ Gilead. La rivista cita i risultati dell’ampio studio su adolescenti e giovani donne africane diffuso a giugno: queste iniezioni hanno ridotto le infezioni da Hiv a zero, con “un’incredibile efficacia del 100%. Ogni dubbio sulla scoperta è scomparso 3 mesi dopo, quando uno studio simile, condotto in quattro continenti, ha riportato un’efficacia del 99,9% in persone di genere diverso che hanno rapporti sessuali con uomini”, si legge nell’articolo.

Le speranze

“Molti ricercatori sperano che il farmaco ridurrà notevolmente i tassi di infezione globali se usato come profilassi pre-esposizione (PrEP)”, continua ‘Science’. “Ne ha il potenziale, se riusciamo a farlo bene, il che significa fare le cose in grande e farlo conoscere”, afferma Linda-Gail Bekker, specialista in malattie infettive presso l’Università di Città del Capo, che ha guidato uno dei due studi di efficacia realizzati per Gilead Sciences.

Non solo Hiv

Ma questa non è l’unica ragione per cui ‘Science’ ha indicato lenacapavir come svolta del 2024. Il successo del farmaco come PrEP è scaturito da un passo avanti della ricerca di base: una nuova comprensione della struttura e della funzione della proteina capside dell’Hiv. Molti altri virus hanno le proprie proteine ​​capside, che formano un ‘guscio’ protettivo per il genoma: il trionfo di questo farmaco apre alla prospettiva di combattere con lo stesso approccio innovativo altre malattie virali. Insomma, potrebbe essere solo l’inizio.

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