C’è uno scollamento fondamentale tra la crescente domanda di energia pulita per alimentare l’AI e ciò che le aziende energetiche possono effettivamente fare per soddisfare tale domanda in modo sostenibile. Le big tech stanno costruendo sempre più data center per gestire l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale. E vogliono che questi siano operativi entro due anni, ha dichiarato Enrique Bosch, direttore dell’innovazione aziendale di Avangrid, una società di energia pulita di proprietà di Iberdrola.

Ma allo stesso tempo, il settore energetico che dovrebbe rifornire Big Tech di energia è lento e fortemente regolamentato. Non si può contare sul fatto che i nuovi impianti energetici e le infrastrutture necessarie siano pronti in tempo. Ad esempio, un progetto per la creazione di una linea di trasmissione di 145 miglia per fornire 1.200 megawatt di energia idroelettrica canadese al New England è in lavorazione dal 2017. Ha dovuto affrontare diversi ritardi, tra cui sfide normative e legali e l’opposizione dei concorrenti. 

Bosch ha spiegato che i progetti di trasmissione richiedono in genere cinque anni o più per essere completati. Traduzione: le aspettative delle Big Tech non sono in linea con la realtà. Alcune aziende di Big Tech stanno già generando energia direttamente vicino ai loro data center, evitando così di dover aspettare nuove linee di trasmissione. 

Ad esempio, il progetto del supercomputer xAI di Elon Musk a Memphis, lanciato a luglio, ha subito critiche da parte di gruppi ambientalisti della comunità perché presumibilmente utilizza turbine a gas naturale in loco senza avere i permessi necessari. Bosch ha dichiarato che la sua azienda sta studiando potenziali progetti che potrebbero funzionare in aree specifiche. Tra gli esempi, la costruzione di data center accanto a parchi eolici in aree remote o vicino a centrali nucleari in Virginia.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com