Occhi cisposi, naso che cola, starnuti e gola in fiamme: con l’arrivo dei primi freddi sono davvero in pochi quelli che riescono a difendersi dal raffreddore. Un malanno comune, che però rischia di impattare sui tempi e l’organizzazione di vita e lavoro.
Ma quali sono i numeri del raffreddore, e soprattutto come gestirlo per ridurre al minimo i fastidi senza fare errori che possono aprire la strada al rhinovirus? Fortune Italia ne ha parlato con il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano, che ci ha dato sei suggerimenti da osservare soprattutto in questo periodo.
“Siamo in una fase iniaziale dell’epidemia invernale delle infezioni respiratorie – ricorda il virologo – ormai sappiamo molto bene che non c’è solo l’influenza, il Sars-Cov-2 o il virus respiratorio sinciziale: circolano 262 tipi di virus che vanno dalle forme più pesanti per la salute al rhinovirus, che causa il comune raffreddore”.
I numeri
Se aneddoticamente sembra di sentire ovunque tosse e starnuti, di che numeri parliamo? “Questa settimana possiamo stimare mezzo milione di italiani alle prese con i virus di stagione, dunque influenza, Covid-19, virus respiratorio sinciziale e rhinovirus soprattutto”, dice Pregliasco. Alla fine della stagione arriveremo, secondo l’esperto, a 15 mln di connazionali colpiti dai patogeni respiratori.
I lavaggi nasali
Si tratta di una pratica che divide, molto amata però dai genitori dei bimbi piccoli: forse qualcuno di voi se lo sarà chiesto, ma i lavaggi nasali servono davvero a qualcosa?
La risposta arriva da uno studio condotto dal team di Steve Cunningham dell’University of Edinburgh presentato nei mesi scorsi al Congresso dell’European Respiratory Society (Ers) a Vienna (Austria). Ebbene, sappiate che l’impiego delle soluzioni saline ipertoniche può ridurre di ben 2 giorni la durata del raffreddore nei bambini.
Non solo: sempre stando alla ricerca, questa pratica – accolta sovente dai piccoli con pianti e strilli – può ridurre il rischio di trasmettere il raffreddore ai familiari. Incidendo così anche sui costi globale di questa comunissima malattia.
Come difendersi
Torniamo ai malanni di stagione: i sintomi sono variabili, da quelli più pesanti dell’influenza, a quelli del raffreddore, comunque fastidiosi specie se non ci si può rintanare sotto le coperte.
Allora come difendersi dal raffreddore? “Punto primo: è importante fare attenzione agli sbalzi termici, sia in salita che in discesa. Consiglio l’uso della sciarpa e del cappellino con le orecchie, perchè in questo modo si riduce il raffreddamento delle prime vie aeree. Poi non bisogna mai dimenticare il lavaggio delle mani, che va anzi ripetuto spesso durante il giorno”, raccomanda Pregliasco.
E ancora, occhio agli starnuti: “Meglio farli nel gomito, come abbiamo imparato negli anni di Covid. Fa un po’ schifo – ammette il virologo – ma è utile a evitare la dispersione dei germi. Rimanere in ambienti caldo umidi e affollati rappresenta un rischio perchè le goccioline contengono anche virus respiratori”. Per difenderci da raffreddore e affini “è importante anche fare regolarmente attività fisica, ma non deve essere uno sport ‘estremo’ perchè dopo questo tipo di sforzo per alcune ore siamo più vulnerabili. Meglio un esercizio moderato e regolare, adatto alle nostre caratteristiche, come la camminata a passo svelto”, suggerisce Pregliasco. Infine al sesto punto “non dimentichiamo un’alimentazione corretta e ricca di frutta e verdura, eventualmente incrementata con probiotici, per incrementare le difese immunitarie”.