Jean-Philippe Imparato, il responsabile Europa di Stellantis e uomo incaricato da John Elkann di riallacciare i rapporti con il Governo italiano – sfilacciati durante l’era di Carlos Tavares – dice che “l’Italia è al centro della strategia di Stellantis” e che al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, quando si incontreranno il 17 dicembre al tavolo del Mimit, porterà un piano “concreto”.
Urso aspetta, ma già chiede di più: alla trasmissione Ping Pong di Radio 1 di Annalisa Chirico, direttore responsabile di Fortune Italia, ha auspicato un’audizione di John Elkann in Parlamento per “alla luce di quello che ci auguriamo sia il nuovo impegno di Stellantis in Italia, impegno ovviamente in piena discontinuità con quanto fatto da Tavares. A dimostrazione che nel nostro paese sia possibile lo sviluppo dell’auto, anche durante la transizione energetica e industriale”. Uno sviluppo industriale che ponga rimedio a quello che è già un allarme occupazionale: proprio oggi al Mimit è in programma il tavolo su Trasnova per “evitare licenziamenti collettivi”, ha detto Urso. Un tavolo che ha portato al ritiro dei licenziamenti.
Intanto i lavoratori della società di logistica vittima del mancato rinnovo delle commesse da Stellantis hanno scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, dopo l’addio di Carlos Tavares dal trono di Stellantis, John Elkann e la premier Giorgia Meloni stanno cercando di ricucire le relazioni tra azienda e Governo.

Urso ha anche detto che bisogna dimostrare come gli stabilimenti possano essere competitivi in Italia in un periodo in cui “vengono chiusi uno dopo l’altro”. Nelle stesse ore però proprio Stellantis ha annunciato un nuovo investimento su una fabbrica di batterie: quella di Saragozza, in Spagna. Mentre la conferma dei piani per un’altra importante Gigafactory, quella di Termoli, arriverà nel prossimo semestre.
Stellantis, la joint venture sulle batterie
Stellantis e Catl hanno annunciato una joint venture da 4,1 mld di euro per costruire un impianto europeo di batterie al litio ferro fosfato (Lfp) su larga scala a Saragozza.
Progettato per essere completamente neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio, l’impianto di batterie sarà realizzato in diverse fasi e successivi piani di investimento.
“La joint venture con Catl – sottolinea Stellantis – illustra il forte impegno del gruppo per l’elettrificazione in Europa e integra il progetto della gigafactory” di un’altra joint venture, Acc, “che Stellantis ha co-fondato e sostiene fin dal suo inizio nel 2020”.
I piani per Termoli nel primo semestre 2025
Acc è la jv di Stellantis con Mercedes e Total energies che prevede anche la costruzione della travagliata gigafactory italiana di Termoli, oggetto di rinvii in passato. A Termoli c’è già uno stabilimento Stellantis, e i piani per le batterie italiane verranno confermati “nel corso del primo semestre 2025”. La differenza sarà la dimensione delle auto per le quali le batterie saranno realizzate: auto grandi nel caso italiano, piccole in quello spagnolo.
Batterie, l’inizio della produzione
A Saragozza l’inizio della produzione è previsto entro la fine del 2026, con una capacità di 50 Gwh “a seconda dell’evoluzione del mercato elettrico in Europa e del continuo sostegno delle autorità in Spagna e dell’Unione Europea”.
La joint venture al 50% tra Catl e Stellantis, si legge in una nota, potenzierà l’offerta Lfp di Stellantis consentendo alla casa automobilistica di offrire autovetture, crossover e suv elettrici a batteria di qualità superiore nei segmenti B e C con autonomie intermedie. Secondo John Elkann la joint venture con Catl “permetterà di produrre batterie innovative in uno stabilimento già leader nel settore dell’energia pulita e rinnovabile”.
Stellantis, le previsioni di Imparato
Anche se Imparato di Stellantis ha detto di non voler portare “promesse” che non possono essere mantenute al Governo italiano, ha già commentato qualche numero importante. Italia “secondo mercato europeo” a livello di stabilimento nel 2029 e sito di Mirafiori sviluppato perché strategico per la Fiat 500, che entro pochi mesi avrà la sua versione ibrida, ha detto il manager a XXI Secolo, su Rai 1.

“Chiediamo a chi può farlo di aiutare questo settore ad andare verso una situazione che sarà affine a quella di un elettrico 100%. La Cina è sulla strada del 90% elettrico entro tre anni quindi dobbiamo spingere sul fatto di essere competitivi velocemente. Stiamo lanciando, come Stellantis, 14 machine elettriche e ibride per affrontare questa concorrenza. È tosto, ma è uno stato di fatto e lo dobbiamo affrontare insieme”. Imparato propone “un’alleanza” tra “la forza di Stellantis e la componentistica” con i suoi “fornitori più sviluppati” perché questa transizione “non sia un incubo ma una opportunità. Lo possiamo fare e questo farà parte delle proposte che faremo la settimana prossima”.