“L’emergenza Oropouche in Brasile ha sollevato gravi preoccupazioni per la salute pubblica. Il virus, sebbene non trasmissibile da uomo a uomo, ha già causato i primi due casi fatali e questo mette in luce la necessità di un’azione immediata e coordinata. La nostra popolazione è particolarmente suscettibile a nuovi patogeni emergenti a causa di vari fattori come la mobilità umana e le alterazioni climatiche, che facilitano la diffusione delle malattie”. Era fine luglio quando Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, sottolineava con Fortune Italia le insidie del virus Oropouche.
Ebbene l’epidemia da Oropouche si sta ampliando: nella regione delle Americhe aumentano i Paesi che hanno segnalato dei casi. Alla lista se ne sono aggiunti 3 più un territorio: Ecuador, Guyana, Panama e Isole Cayman, come fa sapere un report dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Da gennaio al 25 novembre 2024 i casi sono stati 11.634 nella regione ‘epicentro’ dell’epidemia, con 2 morti. Inoltre si registrano infezioni importate di Oropouche: a segnalarle Canada, Stati Uniti, ma anche Paesi della regione europea (tra cui l’Italia).
Nelle Americhe 10 Paesi e un territorio hanno riportato contagi: Bolivia (356 casi), Brasile (9.563 casi, inclusi i due decessi), Canada (2 casi importati), Isole Cayman (un caso importato), Colombia (74 casi), Cuba (603), Ecuador (2), Guyana (2), Panama (2), Perù (936 casi) e Usa (94 casi importati). Quanto al Vecchio Continente, i casi importati segnalati sono 30. “Sulla base delle informazioni disponibili, il rischio complessivo per la salute pubblica” viene valutato “alto a livello regionale e basso a livello globale”, dicono da Ginevra.
I sintomi
I sintomi della malattia sono simili alla dengue, e iniziano da quattro a otto giorni (da tre a 12 giorni) dopo la puntura. L’esordio è improvviso, solitamente con febbre, forte mal di testa, rigidità articolare, dolore, brividi e talvolta nausea e vomito persistenti, per un massimo di sette giorni. Fino al 60% dei casi presenta una ricaduta dei sintomi dopo la scomparsa della febbre. La maggior parte dei casi guarisce entro sette giorni, tuttavia, in alcuni pazienti, la convalescenza può richiedere settimane. La presentazione clinica grave è rara, ma può causare meningite asettica durante la seconda settimana di malattia.
Inizia la stagione degli arbovirus
“La stagione degli arbovirus sta iniziando” nella regione delle Americhe, per questo l’Oms esorta “i Paesi a rischio a rafforzare la sorveglianza epidemiologica ed entomologica e a rafforzare le misure preventive nella popolazione. È fondamentale tutto ciò, a causa dell’espansione geografica del virus e dei possibili nuovi vettori e percorsi di trasmissione, compresa la trasmissione verticale, che potrebbero colpire sia la popolazione generale che i gruppi vulnerabili, come i neonati, le donne in gravidanza (e i feti)”.
Su quest’ultimo aspetto proseguono gli approfondimenti degli esperti, dopo che sono stati segnalati casi e conseguenze della trasmissione verticale dell’infezione da virus Oropouche in Brasile e a Cuba. Come precisa Adnkronos Salute il Brasile ha confermato 3 casi di trasmissione verticale (2 casi di morte fetale e un caso di anomalia congenita) e ha segnalato indagini in corso su 15 morti fetali, 5 aborti spontanei e 3 casi di anomalie congenite. Inoltre, a settembre, Cuba ha confermato un caso di anomalia congenita, e altri 2 casi sono sotto inchiesta.