Un italiano a capo di un concorrente francese, un manager interno al Gruppo, un soluzione di casa Peugeot: nei mesi in cui è stato annunciato che questo sarebbe stato l’ultimo mandato di Carlos Tavares alla guida di Stellantis i nomi entrati in lizza per guidare il gigante sono stati svariati, quasi tutti appartenenti puramente al campo delle speculazioni. Ora che Tavares ha rassegnato le sue dimissioni da Ceo di Stellantis, però, il totonomi assume una certa urgenza, anche guardando alla reazione catastrofica dei mercati all’addio improvviso del manager portoghese.
Chi sarà a guidare Stellantis?
Per adesso a guidare Stellantis c’è John Elkann, presidente, che ha informato personalmente il capo dello Stato, Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito alla notizia delle dimissioni di Tavares accettate dal cda.
“Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente è già in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann”, ha scritto Stellantis in una nota in cui si sottolinea che il consiglio di amministrazione, riunitosi domenica 1 dicembre sotto la presidenza di John Elkann, ha accettato le dimissioni di Carlos Tavares con effetto immediato.
Stellantis, Tavares lascia nel 2026 ma il Gruppo cambia già volto: tutte le nomine
Il dopo Tavares e la preoccupazione dei mercati
L’ormai ex Ceo non è riuscito a fermare i crolli di Stellantis nel 2024: in Borsa (dove dall’inizio dell’anno il titolo è sceso di quasi il 40%) e nelle vendite, con difficoltà soprattutto in Nord America che hanno portato a un profit warning solo due mesi fa. Secondo il Gruppo, non ci sono stati ulteriori peggioramenti: “Stellantis conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024”. Sempre a ottobre Tavares aveva ripetuto di voler concludere il suo mandato ed era sopravvissuto a una nuova tornata di nomine.
Ma la situazione finanziaria, alla quale va aggiunta la difficile relazione con i sindacati e le istituzioni, soprattutto in Italia, ha portato ad anticipare l’addio di Tavares di un anno (era in scadenza a inizio 2026), con un deterioramento dei rapporti con il Cda proprio nelle ultime settimane. “Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il Ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il ceo alla decisione di oggi”. Così il Senior Independent Director di Stellantis, Henri de Castries, a proposito delle dimissioni di Carlos Tavares da ceo di Stellantis.
Le settimane che porteranno alla nomina di un nuovo Ceo non faranno bene a Stellantis: le dimissioni di Tavares non sono sicuramente state un fulmine a ciel sereno, ma lasciano comunque il Gruppo nell’incertezza e senza operazioni straordinarie in vista per invertire la rotta presa quest’anno insieme alla maggior parte del settore automotive. Gli analisti si dicono preoccupati, mentre il titolo crolla in Borsa. A Piazza Affari dopo non essere riuscito a fare prezzo il titolo cede il 7,2% a 11,64 euro.
Il totonomi per Stellantis
Chi sarà a prendere il posto di Tavares?
Luca De Meo è il numero uno di Renault e di Acea, l’associazione europea dei costruttori, ed è il nome che circola da tempo con parecchia insistenza. Un passaggio da Renault a Stellantis di De Meo, ironicamente, sarebbe simile a quello compiuto da Carlos Tavares nel 2014: presidente di Groupe Psa (diversi anni prima del matrimonio con Fca e la nascita di Stellantis) dopo essere stato Coo di Renault.
Per De Meo sarebbe un nuovo ruolo di prestigio ma soprattutto un nuovo compito difficile, dopo il rilancio della stessa Renault.
Nel 2023 la casa francese ha registrato numeri positivi dopo anni di calo, e anche nel 2024 andrà in controtendenza rispetto al resto del settore. Le indiscrezioni che ruotano intorno a De Meo sono particolarmente suggestive, e si è arrivato a ipotizzare un possibile ingresso futuro di Renault in Stellantis (come piacerebbe ad Emmanuel Macron). Da chiarire invece l’opinione dello stesso John Elkann.
Tra gli altri nomi c’è la soluzione interna, gradita ai francesi di Peugeot, Jean-Philippe Imparato: è l’ex Ad di Alfa Romeo e uno dei protagonisti del rimpasto Stellantis di ottobre, quando è diventato Coo della regione ‘Enlarged Europe’ di Stellantis ma anche Ceo di Pro One. Tra le indiscrezioni, si parla di un interim a Imparato prima dell’arrivo di un nuovo Ceo.
Altra soluzione gradita ai francesi: Edouard Peugeot. Già in JpMorgan, è il figlio del presidente di Peugeot Invest, Robert Peugeot. Al veicolo Invest appartiene l’11% dei diritti di voto del Gruppo e il 7% delle azioni. Tra gli altri nomi apparsi in questi mesi c’è anche un ‘Marchionne boy’ al pari di De Meo, Alfredo Altavilla, che ha anche guidato Ita Airways e oggi lavora come advisor in Europa per il gigante dei veicoli elettrici cinesi, Byd.
Il sogno di Carlos Tavares
Tavares si è occupato in prima persona della fondazione di Stellantis nel 2021 ed è stato presidente del Consiglio di Gestione di Groupe Psa da marzo 2014, dopo esservi entrato nel gennaio dello stesso anno. In precedenza, ha ricoperto la carica di Chief Operating Officer di Renault dal 2011 al 2013.
Nel 2022 Tavares aveva presentato il piano decennale ‘Dare Forward 2030’, con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni di carbonio entro il 2038 con una riduzione del 50% entro il 2030 e il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti costituite da veicoli elettrici a batteria (Bev) entro la fine del decennio. Il cammino verso la transizione però si è rivelato più complesso del previsto per tutto il settore.