La Gen Z si appresta a diventare la generazione più istruita della storia. Per cercare di distinguersi, c’è chi potrebbe essere tentato di conseguire una laurea magistrale, ma attenzione: non garantisce necessariamente il successo né uno stipendio importante, come si potrebbe immaginare. Al contrario: Secondo una recente ricerca, quasi la metà delle lauree magistrali statunitensi lascia gli studenti in una situazione finanziaria peggiore.
Se solo il 23% dei programmi di laurea triennale produce un ritorno finanziario negativo sull’investimento, questa percentuale raggiunge il 43% per i master’s degree, secondo lo studio della Foundation for research on equal opportunity. “Persino l’Mba, uno dei master più popolari in America, ha spesso un rendimento basso o negativo”, avverte il rapporto.
Il Freopp ha utilizzato la College Scorecard del Dipartimento dell’Istruzione e i dati sui guadagni del Census bureau per stimare il Roi di oltre 53mila programmi di laurea, scoprendo che tutti i settori dell’istruzione superiore contengono programmi con Roi negativo. Tuttavia, i master’s degree sono quelli che hanno ottenuto i risultati peggiori a causa delle spese elevate, del tempo trascorso senza lavorare e dei guadagni spesso modesti.
Il Roi medio – definito come il guadagno che uno studente può aspettarsi nel corso della vita quando si iscrive a un corso di laurea meno il costo della frequenza e i guadagni persi durante l’iscrizione – per tutti i master è di circa 50mila dollari. Per chi ha conseguito un MBA, la cifra sale a 101mila dollari. In confronto, i corsi di laurea triennale hanno un Roi medio di 160mila dollari, compresi coloro che frequentano corsi di teatro e arte.
Le lauree in ingegneria, informatica, infermieristica ed economia tendono ad avere un ritorno di 500.000 dollari o più. “Una delle ragioni di questo scarso rendimento è che gli studenti di Mba hanno in genere un elevato potenziale di guadagno preesistente, avendo spesso scelto corsi di laurea ad alto Roi come finanza ed economia, per cui l’Mba aggiunge poco valore a tutto ciò”, spiega la ricerca.
L’articolo originale è disponibile su Fortune.com
