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Alcol e ormoni: ecco cosa rivela la lunghezza delle dita

dita mano
Adyen Articolo
Velasco25

Si dice che determinate caratteristiche della nostra personalità siano ‘scritte’ sul nostro volto. Forse però non sapevate che anche la lunghezza delle dita potrebbe fornire indizi fondamentali, in particolare nel caso delle  abitudini di consumo di alcol. 

Il consumo di alcolici è infatti influenzato dagli ormoni sessuali prenatali, che impattano anche sulla lunghezza delle dita della mano. Per questo gli esperti della Swansea University e i colleghi della Medical University of Lodz hanno deciso di utilizzare un campione di studenti per capire se, davvero, la lunghezza delle dita fosse collegata a diverse tipologie di consumo di vino, birra e drink.

Come si legge sull’American Journal of Human Biology, i ricercatori hanno smesso in luce il link tra un consumo di alcol abbondante e un quarto dito più lungo rispetto al secondo. Ciò ha dimostrato che elevati livelli di testosterone prenatale rispetto agli estrogeni siano collegati a un alto consumo di alcol da parte degli studenti.

Perchè tante differenze

L’obiettivo del team era “capire perché il consumo di alcol mostrasse notevoli differenze tra gli individui”, spiega il professor John Manning, del team di ricerca Applied Sports, Technology, Exercise and Medicine (A-STEM) di Swansea.

La ricerca ha utilizzato un campione di 258 studenti (fra cui 169 donne). Rispetto alle femmine, i maschi hanno rivelato un consumo di alcol più elevato (e una mortalità maggiore legata agli eccessi). “Un modello come questo – spiega l’esperto – suggerisce un coinvolgimento degli ormoni sessuali, come testosterone ed estrogeni. Si ritiene che il rapporto tra le dita (in particolare tra anulare e indice) sia una spia di esposizione precoce a testosterone (4° dito più lungo) ed estrogeni (2° dito più lungo)”.

Digit ratio

Il rapporto fra la lunghezza dell’indice e dell’anulare della mano destra incuriosisce da tempo gli scienziati. Questo rapporto si definisce digit ratio: la misurazione avviene dal punto centrale della piega inferiore (dove il dito si unisce alla mano) sino alla punta del dito. Diversi studi hanno dimostrato finora una correlazione tra questo rapporto e varie caratteristiche fisiche e comportamentali. Ora il team si è concentrato sugli alcolici.

Questione di dita

“Gli alcolisti hanno un 4° dito molto lungo rispetto al 2°, il che suggerisce un livello elevato di testosterone rispetto all’esposizione agli estrogeni prima della nascita. Come previsto, le associazioni erano più forti per gli uomini che per le donne”, aggiunge Manning.

I ricercatori sperano che le loro conclusioni aiutino a comprendere meglio i fattori alla base dei modelli di consumo di alcol, dall’astinenza all’uso occasionale, fino alla dipendenza.

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