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Ue, ok del Parlamento all’Ursula Bis con il risultato più basso di sempre: 370 sì

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Velasco25 Articolo

Il Parlamento europeo in seduta plenaria ha votato l’approvazione del collegio dei commissari della nuova Commissione europea scelta – e difesa a Strasburgo – dalla presidente Ursula von der Leyen. Per un semaforo verde bastava la maggioranza semplice, ma la soglia più significativa era quella dei 401 deputati che hanno votato per un Ursula bis la scorsa estate: da allora a livello politico è successo molto, e le scelte della von der Leyen sembrano aver portato a perdere parecchi voti: la Commissione von der Leyen bis viene eletta dal Parlamento Europeo con 370 voti a favore, 282 contrari e 36 astenuti, con 688 votanti (su 719 membri). Si tratta del numero di ‘sì’ più basso di sempre.

Il 18 luglio scorso Ursula von der Leyen era stata rieletta presidente della Commissione con 401 voti a favore: oggi, dopo l’apertura all’Ecr avvenuta nel frattempo, ne ha presi 31 in meno.

Non è il primo calo di voti nella storia di von der Leyen. Nel 2019 la sua Commissione I era stata approvata con 461 voti a favore, 157 contrari e 89 astensioni, nel novembre del 2019.

Il numero di voti favorevoli ricevuti oggi è il più basso mai registrato: la Commissione Santer nel 1995 aveva ottenuto 417 sì; il collegio guidato da Romano Prodi ne aveva presi 510; la Barroso uno 478, la Barroso due 488, la Commissione Juncker 423.

“Oggi è una buona giornata per l’Europa – ha affermato la presidente – Sono grata per la fiducia espressa nel nuovo Collegio attraverso il voto del Parlamento europeo. Ora radunerò la mia squadra da lunedì. E ci metteremo al lavoro”, ha scritto von der Leyen su X.

La situazione politica è particolarmente incerta: il voto ha spaccato quasi tutte le forze politiche, tra socialisti e liberali, Conservatori dell’Ecr, Verdi e Popolari.

  • Il Ppe ha votato a favore, inclusi gli italiani di Forza Italia, ma ha perso il Pp spagnolo e gli sloveni dell’Sds.
  • Socialisti e Democratici hanno votato a favore, incluso il Pd, ma il gruppo ha registrato 25 contrari e 18 astenuti.
  • I Patrioti, come annunciato, hanno votato tutti contro, inclusa la Lega. Tutti contrari anche i membri della Left e quelli dell’Europa delle Nazioni Sovrane, il gruppo di AfD. I Liberali di Renew hanno votato a favore, con sei astenuti.
  • I Conservatori dell’Ecr si sono divisi: tra i favorevoli Fratelli d’Italia, i belgi dell’N-Va e i cechi dell’Ods; tra i contrari i polacchi del Pis; si contano anche 4 astenuti.
  • Spaccati i Verdi: tra i favorevoli i Gruenen tedeschi; tra i contrari gli italiani Ignazio Marino, Benedetta Scuderi, Leoluca Orlando. Ci sono anche sei astenuti.

 

Commissione Ue, le parole di von der Leyen

Nel suo discorso prima del voto Ursula von der Leyen ha difeso le sue scelte, come quella su Raffaele Fitto, esponente Fdi, e quindi in teoria della destra opposta alla Commissione. A Fitto va la vicepresidenza e il portafoglio su Regioni e coesione. “Voglio che le regioni europee e le comunità siano in grado di controllare il proprio destino e di contribuire alla definizione delle nostre politiche. Questo è il compito di coesione e riforme che ho affidato a Raffaele Fitto in qualità di Vicepresidente esecutivo. È una scelta che ho fatto io. Anche perché so quanto sia fondamentale dare alle regioni l’importanza politica che meritano”, ha detto von der Leyen prima del voto di conferma del Collegio dei commissari.

Von der Leyen cita Enrico Letta e Mario Draghi

Per molte persone la libertà “consiste nello scegliere dove vivere, lavorare e studiare. Scegliere se far crescere la propria famiglia in un’altra parte d’Europa o nel luogo in cui si è cresciuti”, dice von der Leyen, prima di citare esplicitamente il già primo ministro italiano Enrico Letta, menzionando “la libertà di restare”. La prossima Commissione intende “difendere la qualità di vita unica degli europei, in tutta Europa. Che si tratti di una comunità costiera o di pescatori, di un’area rurale o di una comunità agricola, di un’isola o di una regione ultraperiferica, di una città o di una delle regioni uniche e diverse d’Europa. Dobbiamo lavorare per affrontare i problemi che le regioni devono affrontare, dai cambiamenti demografici ai cambiamenti climatici o alla necessità di infrastrutture moderne. E questo va al cuore della libertà di cui parlo oggi”.

La Bussola della competitività per la nuova Commissione Ue

La numero uno della Commissione Ue ha annunciato che la prima grande iniziativa della Commissione sarà la “Bussola della Competitività”, basata “sui tre pilastri del rapporto Draghi”. Ovvero chiudere il divario d’innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, un piano per decarbonizzazione e competitività, e l’aumento della sicurezza e la riduzione delle dipendenze.

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