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Pressione: ecco il cerotto hi-tech che la monitora H24

Adyen Articolo
Velasco25

Quando il freddo si fa sentire, per gli ipertesi diventa difficile seguire l’altalena della pressione. Un aiuto nel prossimo futuro potrebbe arrivare dalla tecnologia: un team di ricercatori dell’Università della California a San Diego ha sviluppato un nuovo cerotto indossabile a ultrasuoni per il monitoraggio continuo e non invasivo della pressione sanguigna (nella foto, Credits: David Baillot/UC San Diego Jacobs School of Engineering).

Grande come la punta di un polpastrello, il dispositivo è il primo sensore indossabile a ultrasuoni per la pressione ad essere stato sottoposto a un trial clinico rigoroso su oltre 100 pazienti. Questa tecnologia, descritta su ‘Nature Biomedical Engineering’, ha il potenziale per migliorare la qualità del monitoraggio della salute cardiovascolare, assicurano gli scienziati.
pressione cerotto
Il sensore senza fili/Credits: David Baillot/UC San Diego Jacobs School of Engineering

Sfigmomanometro addio

Le tradizionali misurazioni della pressione, che si limitano a fornire valori una tantum, possono perdere valori critici. “Il nostro cerotto indossabile assicura un flusso continuo di dati sulla pressione sanguigna, consentendo di rivelare tendenze dettagliate nelle fluttuazioni” di questo, ha affermato il co-primo autore dello studio Sai Zhou, che ha recentemente conseguito il dottorato di ricerca in scienza e ingegneria dei materiali presso la UC San Diego Jacobs School of Engineering.

Il sensore elastico

Ma come funziona questa novità della ricerca? Il cerotto tech è un dispositivo morbido ed elastico, delle dimensioni di un francobollo, che aderisce alla pelle. Indossato sull’avambraccio, offre letture precise e in tempo reale della pressione del paziente. Per realizzarlo il team ha utilizzato un elastomero di silicone che ospita una serie di piccoli trasduttori piezoelettrici inseriti tra elettrodi di rame estensibili. I trasduttori trasmettono e ricevono onde ultrasoniche che tracciano i cambiamenti nel diametro dei vasi sanguigni, i quali poi vengono poi convertiti in valori pressori.

Il prototipo

Il cerotto indossabile si basa su un prototipo sviluppato dal laboratorio di Sheng Xu, professore del Dipartimento di Ingegneria chimica e nano presso l’UC San Diego. I ricercatori hanno riprogettato il device con due variazioni, per migliorarne le prestazioni: il nuovo dispositivo in questo modo è più preciso del precedente.

Nei test, il dispositivo ha prodotto risultati paragonabili al ‘classico’ bracciale per la pressione e a un altro dispositivo – usato in terapia intensiva – che viene inserito in un’arteria per monitorare continuamente la pressione sanguigna. Il cerotto fornisce un’alternativa più semplice e affidabile, come dimostrato nei test di convalida.

I test

I ricercatori hanno condotto test approfonditi per convalidare la sicurezza e l’accuratezza del cerotto. In tutto 117 soggetti hanno partecipato a degli studi che hanno valutato il monitoraggio della pressione in una gamma di attività e contesti. Sette partecipanti hanno indossato il cerotto durante attività quotidiane come andare in bicicletta, sollevare un braccio o una gamba, eseguire calcoli a mente, meditare, mangiare e consumare bevande energetiche. In una coorte più ampia di 85 persone, il cerotto è stato testato nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta. I risultati, assicura il team, corrispondevano a quelli dei classici bracciali.

Non solo: i ricercatori hanno testato il cerotto anche in 21 pazienti in un laboratorio di cateterizzazione cardiaca e in quattro ricoverati in terapia intensiva dopo l’intervento chirurgico. In questo modo si è visto che il patch  suo potenziale come alternativa non invasiva.

“Un grande progresso di questo lavoro è il modo in cui abbiamo convalidato questa tecnologia, grazie ai nostri collaboratori medici”, ha affermato Xu. “La pressione può alterarsi a seconda di fattori come la sindrome del camice bianco, l’ipertensione mascherata, le attività quotidiane o l’uso di farmaci, il che rende difficile ottenere una diagnosi accurata o gestire il trattamento. Ecco perché era così importante per noi testare questo dispositivo in un’ampia varietà di contesti”.

Il futuro

Ma quanto manca affinchè il dispositivo sia disponibile? Il team si sta preparando per sperimentazioni cliniche su larga scala e prevede di integrare l’apprendimento automatico per migliorare ulteriormente le capacità del dispositivo che potrebbe rendere il monitoraggio di questo elemento molto più completo e assolutamente poco invasivo.

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