PGIM_970x250_HEADER

SFS2024: sostenibilità e tecnologia, ecco i pilastri del calcio del futuro

PGIM_970x250_ARTICOLO
Velasco25 Articolo

Sport e tecnologia, un binomio sempre più vincente che potenzia il digitale mettendolo al servizio anche della teleriabilitazione. Se ne è parlato, fra i vari temi, nella settima edizione del Social Football Summit, evento al via oggi nello stadio Olimpico di Roma per parlare di sostenibilità, turismo, pirateria, salute e innovazione nel mondo del calcio.

Antonio Amati, Direttore Generale IT Almaviva, ha ricordato i passi avanti compiuti dal settore negli ultimissimi anni: “La pandemia ha accelerato notevolmente il processo. Nel 2020 solo il 15% delle strutture usava strumenti di teleriabilitazione, oggi siamo passati al 40%. Continuiamo ad investire in questo perché è un elemento di sviluppo, inoltre riscontriamo soddisfazione negli utenti. Il 70% è favorevole, riconosce un impatto sull’efficienza, protocolli più efficaci e riduzioni del costi”. Almaviva in questo campo collabora con Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute. “Senza il loro supporto non potrebbe esistere questo lavoro – precisa Amati – perchè può essere fatto solo con strutture specializzate”.

Paolo Guidelli, Direttore Centrale INAIL, conferma i passi avanti compiuti dalla pandemia in poi: “Dal 2020 siamo stati costretti a rivedere i servizi di riabilitazione e abbiamo sperimentato un sistema che garantisce un’assistenza con team multidisciplinari. I feedback immediati ci consentono inoltre di personalizzare subito i percorsi riabilitativi”.

All’interno del panel ‘Physical health: safeguarding football players’, Andrea Ferretti, specialista in Ortepedia e Medicina dello Sport al Coni, ha affrontato invece il tema degli infortuni tra i calciatori. “Oggi questo sport è cambiato rispetto a 50 anni fa – spiega – si richiede più velocità e quindi è insito un maggior rischio di infortunio per i calciatori. È un problema non solo il numero degli eventi ma anche la qualità della prestazione a cui è sottoposto l’atleta. Dal punto di vista fisiologico di un individuo, il calcio dovrebbe essere giocato ogni 6-7 giorni per avere un pieno recupero”. Secondo Ferretti, “ridurre il lasso di tempo dell’impegno da 6 a 3 giorni vuol dire invece impedire all’organismo di impedire un recupero completo, così il fisico rischia più facilmente di cedere”. Fondamentale anche il terreno di gioco: “Meglio erba naturale che campo in sintetico – osserva Ferretti – purché il campo naturale sia ben tenuto. Altrimenti è meglio il sintetico”.

Gli esperti si sono poi riuniti in altri panel per parlare di Serie A e Serie B, con confronti con gli altri campionati internazionali. “Il calcio italiano sta pagando un gap per la mancata internazionalizzazione del brand – sottolinea Luigi De Siervo, ceo Lega Serie A – recuperare non sarà facile perché ci sono ormai vantaggi consolidati, specialmente dalla Premier League che può vantare 6 milioni di abbonati alla pay TV”. Per arrivare ad un prodotto di qualità bisognerà puntare su tecnologie di qualità e stadi all’altezza: “Per fortuna ora gli spalti si stanno riempiendo come non si vedeva da 35 anni – nota – dopo il covid siamo tornati a vivere lo stadio come un elemento di condivisione. Resto quindi estremamente ottimista. Non capisco nemmeno le polemiche per la supercoppa organizzata all’estero, anche Nba e Nfl cercano mercati esteri”.

Tra i buoni risultati raggiunti c’è comunque il valore delle sponsorizzazioni della Serie A, che sono impennate. Si è passati infatti da 3 a 11 partner, che presto diventeranno 12.

Tra le sfide da superare c’è poi l’ostacolo della pirateria, con 3,6 milioni di italiani che usano Iptv illegali. Un danno per il calcio, sottolinea il ceo Serie A, “da 300 milioni l’anno, cioè una quota che potrebbe cambiare il destino delle singole squadre italiane. Stiamo parlando di un vero e proprio crimine: rubare una partita è grave come qualsiasi altro furto, ma su questo non c’è la percezione. Pagando tutti potremmo pagare tutti meno”.

“La tempestività dell’intervento – spiega Romano Righetti, General Counsel, DAZN Italia – toglie spazio ai pirati. Il prodotto nel calcio, quando si esaurisce la diretta, ha infatti un valore molto più basso. Quindi bisogna intervenire velocemente”. “La pirateria calcistica – aggiunge Gaetano Cutarelli della Guardia di Finanza – appartiene alla pirateria digitale, quindi fa parte di quella televisiva, musicale e cinematografica. E’ un danno complessivo da 2 miliardi l’anno”.

Michele Uva, direttore Social&Environmental Sustainability dell’UEFA, si è invece soffermato sulla sostenibilità nel calcio, tassello sempre più imprescindibile. Per questo oggi esiste il manager della sostenibilità dei club professionistici. “E’ un criterio A per partecipare alle competizioni Uefa – spiega – è una camicia di forza che prima abbiamo applicato a noi stessi e poi alle federazioni. Ora la prossima sfida è che tutti i club, non solo quelli professionistici, pensino a portare un valore aggiunto alla società civile”.

PGIM_300x600_ARTICOLO side
PS25 Box

Leggi anche

Ultima ora

Iscriviti alla nostra Newsletter

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.