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Hpc6, Eni ha acceso il quinto supercomputer più potente al mondo 

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Velasco25 Articolo

Eni ha annunciato di aver avviato il suo nuovo sistema di super calcolo (High Performance Computing – HPC): il supercomputer si chiama HPC6 e ha una potenza di calcolo di 606 PFlops di picco. Tradotto, significa che è in grado di effettuare oltre 600 milioni di miliardi di operazioni matematiche complesse al secondo. 

In questo momento (la classifica si aggiorna con una certa frequenza, visti i progressi nel settore del supercalcolo) si colloca al quinto posto assoluto della nuova classifica mondiale TOP500 rilasciata il 18 novembre 2024. 

Il primo supercomputer d’Europa

Il super-cervellone di Eni – realizzato in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise (HPE), che firma sette delle macchine in top 10 – scavalca quindi Leonardo, il supercomputer del Cineca di casa a Bologna, e gli altri ‘concorrenti’ europei.

HPC6 è ora il primo supercomputer in assoluto in Europa, è il primo al mondo fra i supercomputer a uso industriale e unico sistema non statunitense tra i primi 5 al mondo. 

Le caratteristiche di Hpc6 

Nel dettaglio, il nuovo sistema HPC di Eni consente di passare dai 70 PFlop/s di HPC4 e HPC5 a oltre 600 PFlop/s di picco di HPC6, con un incremento della capacità di calcolo pari a circa un ordine di grandezza, ed è basato su un’architettura concepita con la stessa tecnologia che costituisce i sistemi a oggi più potenti in Europa e nel mondo, che combina CPU e GPU in una configurazione ibrida, con oltre 3400 nodi di calcolo e con quasi 14mila GPU. 

La top 10

In questo momento a guidare la classifica dei supercomputer c’è El Capitan, il sistema Hpe del Lawrence Livermore National Laboratory californiano, con una potenza di picco da 2,746 PFlop/s.

Seguono i sistemi Frontier (Hpe, USa), Aurora (Intel, Usa) Eagle (Microsoft Azure, Usa), che precedono l’Hpc6 di Eni e il supercomputer giapponese di Fujitsu. Dopo ci sono i tre europei Alps (Svizzera) Lumi (Finlandia) e, come detto, Leonardo a Bologna, che quindi diventa il nono al mondo. Chiude la top ten il Tuolumne statunitense.

Perché un supercomputer serve alla decarbonizzazione, secondo Eni

HPC6 è installato in un’area dedicata nel Green Data Center di Eni a Ferrera Erbognone, vicino Milano, dove per minimizzare l’impatto ambientale, è stato realizzato un sistema di raffreddamento a liquido che consente di smaltire il 96% del calore prodotto, mentre la potenza elettrica assorbita ha un massimo di 10,17 MVA. Ma al di là dell’impatto energetico del nuovo supercomputer Eni ha anche sottolineato per cosa verrà utilizzato: individuare soluzioni innovative, scalabili ed economicamente sostenibili per “accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica”. 

Inoltre il supercomputer ha un valore strategico, sia per le società satellite di Eni sia per le “nuove collaborazioni”. 

Cosa fa Eni con il supercalcolo? 

Eni dice che “l’avvio di HPC6 rappresenta una tappa fondamentale nella strategia di decarbonizzazione” e che “la tecnologia e il progresso tecnologico sono alla base della creazione dei nuovi business legati alla transizione energetica e ne rappresentano elemento distintivo e di creazione di valore”. 

Il Cane a 6 zampe impiega da anni il supercalcolo per “ottimizzare l’operatività degli impianti industriali, migliorare l’accuratezza degli studi geologici e fluidodinamici per lo stoccaggio della CO2, per sviluppare batterie più performanti, per ottimizzare la filiera dei biocarburanti e per sviluppare materiali innovativi per applicazioni nei settori della bio-chimica”.  

Il supercalcolo viene usato anche per le imprese più avveniristiche di Eni, come la fusione nucleare, per simulare il comportamento del plasma nella fusione a confinamento magnetico. 

L’Ad di Eni, Claudio Descalzi, ha ricordato che Eni ha “integrato il supercalcolo lungo tutta la filiera dei nostri business trasformandolo in una leva imprescindibile per il raggiungimento di Net Zero e per la stessa creazione di valore. Eni ha sviluppato un patrimonio unico di conoscenze tecnologiche e di programmazione che ci danno un vantaggio competitivo a livello internazionale e che supportano la velocità della nostra trasformazione e nel contempo la nostra crescita”. 

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