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Dalla globalizzazione alla responsabilità sociale: il futuro del calcio a SFS2024

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Velasco25 Articolo

Splende il sole sopra lo Stadio Olimpico di Roma. La frenesia è palpabile. L’attesa è tanta. Si da il via oggi alla settima edizione del Social Football Summit 2024 (SFS2024), l’evento dedicato al mondo del calcio che raccoglie i più grandi punti di riferimenti del settore, coinvolgendo più di 120 club internazionali. Saranno due giorni intensi, al centro (inutile dirlo) un solo protagonista: il settore calcistico e le innovazioni che lo stanno trasformando dall’interno. Ad aprire le danze il fondatore di SFS2024, Gianfilippo Valentini “L’obiettivo di quest’anno? Internazionalizzare ancor di più il Summit. E direi… che ci siamo riusciti!” Basta aggirarsi per gli spazi labirintici dello Stadio Olimpico per capirlo. Vengono da tutto il mondo i professionisti presenti oggi, tutti con una passione in comune: il calcio. Un’occasione unica per chi desidera entrare in contatto con gli stakeholder di un settore che muove milioni di euro in tutto il mondo. La crescita del summit”, aggiunge Valentini, “è inarrestabile. Do ufficialmente il via alla settima edizione di SFS2024”.

Globalizzazione del settore

 Il primo panel a seguire tocca una tematica centrale: la globalizzazione del settore calcistico, ovvero le sue ricadute a livello internazionale, mettendo a fuoco le interconnessioni e le interdipendenze tra i club mondiali. Carolina Tha, Country Manager per l’Italia di Sapa Digital, racconta: “La globalizzazione del settore calcistico è una chiave per crescere. In Sapa offriamo servizi di internazionalizzazione del business supportando i nostri clienti nell’espansione del loro brand in Paesi esteri”. È poi intervenuto Lucas Bugter, direttore delle operazioni di 433 che con oltre 15 anni di esperienza nel mondo digitale, guida un team di esperti in marketing digitale e social media. Mettendo al servizio la sua vasta esperienza, Lucas si impegna ad aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi e ad avere successo nel mondo digitale, inter-connettendoli con potenziali partner in tutto il mondo.

Sostenibilità a 360 gradi

Il calcio sta diventando sempre più inclusivo. Deve adeguarsi ed adattarsi ai tempi. Giustamente, anche le figure femminile vogliono essere riconosciute e rappresentate in settori che, un tempo, erano appannaggio solamente degli uomini. Non possono poi non essere menzionate le questioni ambientali per un settore che deve inevitabilmente ridurre la sua impronta di carbonio. Il dibattito ha messo in luce l’impegno del calcio verso pratiche sostenibili e inclusive, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale all’interno delle società sportive. Ad intervenire, Gaia Pretner, responsabile sostenibilità dell’Associazione dei club europei. “Cerchiamo di rendere sostenibili i cub sviluppando training e linee guide che poi possano essere seguite in autonomia. Pochi giorni fa eravamo alla COP29 e abbiamo lanciato un’alleanza sui cambiamenti climatici per ridurre le emissioni del 35% nel 2030 e raggiungere la neutralità climatica nel 2050, in linea con gli obiettivi europei. I nostri servizi sono volti a supportare i club per ridurre il loro impatto ambientale, creando uno spirito di comunità”. Anna Sagarra, in rappresentanza del Real Betis, ha presentato il progetto “Forever Green”, che ha coinvolto 600.000 persone sui social media e ha messo in campo 18 diverse attività nelle accademie internazionali. “Il nostro obiettivo è diffondere la consapevolezza sulla sostenibilità ambientale attraverso eventi annuali, come l’anniversario del club e un gala dedicato”, ha spiegato Sagarra. Parlando di inclusività, Sarah Batters, direttrice generale di London City Lionesses, ritiene che si debbano dare alle ragazze nuove risorse per sfruttare al meglio il loro potenziale in un settore in cui molto spesso sono proprio quelle risorse a mancare. “Noi rappresentiamo una realtà indipendente ma siamo molto motivati a competere con club di livello mondiale come il Manchester City”.

La Lega Nazionale Dilettanti presenta il Bilancio sociale 2024

Durante il primo giorno del summit, la Lega Nazionale Dilettanti (LND) ha presentato il suo Bilancio Sociale, evidenziando il significativo impatto delle sue attività. L’evento, moderato dalla giornalista di Sky Roberta Noé, ha visto la partecipazione del Presidente della LND, Giancarlo Abete, del responsabile del CNEL Massimiliano Monanni e della cronista Rai Paola Severini Melograni. Il Presidente Abete ha illustrato con soddisfazione i numeri e i progetti della LND: “La Lega conta attualmente 11.083 società, 62.739 squadre e oltre 1 milione di atleti, di cui 700.000 under 18. Con una media di 542.370 partite disputate ogni stagione, la Lega opera su due fronti: agonistico e sociale, seguendo i principi dell’articolo 33 della Costituzione. Il nostro obiettivo è perseguire la responsabilità sociale attraverso politiche condivise.” La presentazione del Bilancio Sociale 2024 sottolinea l’impegno della Lega Nazionale Dilettanti nel promuovere valori di inclusione e responsabilità sociale attraverso lo sport.

 

 

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