Missione salute
Dalle strategie per equivalenti e biosimilari, all’importanza dei giovani talenti, passando per AI e sostenibilità. A colloquio con Salvatore Butti, General Manager di EG STADA Group.
Integrità, agilità, senso imprenditoriale e coesione in termini di One STADA. “È con questi valori fondanti che sosteniamo quotidianamente il nostro obiettivo, ovvero prenderci cura della salute delle persone come partner di fiducia”. A lanciare il manifesto è Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group, filiale italiana di STADA, multinazionale farmaceutica fondata nel 1895 a Dresda, in Germania, da un’associazione di farmacisti che decisero di unire le forze per raggiungere obiettivi comuni. Da allora oltre un secolo di storia, con varie tappe ad arricchire il bagaglio. Su tutte, l’ingresso nel 1975 nel mercato dei farmaci equivalenti, di cui l’azienda diventa presto leader a livello internazionale. Tanto che oggi STADA è la quarta azienda in Europa nel campo degli equivalenti e anche del mercato consumer healthcare, con un ruolo di primo piano testimoniato dalla costante crescita. Attualmente, nel mondo, sono oltre dodicimila i dipendenti nelle varie sedi, per un fatturato di 3.735 milioni di euro e prodotti che vengono venduti in 115 Paesi (dati anno finanziario 2023).
L’attività è molto viva anche in EG STADA. “Facciamo parte del gruppo STADA – spiega Butti, a margine della presentazione della decima edizione dello Stada Health Report a Milano – e continuiamo nel percorso seguendo i nostri valori fondanti”. Quindi “integrità”, portando avanti azioni guidate da dialogo e rispetto reciproco; “agilità”, sostenendo il cambiamento con flessibilità e determinazione; “senso imprenditoriale”, mettendo a disposizione nuove idee per creare opportunità di valore e crescita. “Attualmente – riprende l’Ad – operiamo in tutti gli ambiti relativi all’offerta di salute. Si tratta di un servizio a 360 gradi che parte dal nostro tradizionale heritage basato sui farmaci equivalenti”, su cui EG STADA – da oltre 25 anni nel settore – vanta una posizione di leadership nello Stivale, “ora esteso ai prodotti di automedicazione fino ai farmaci biosimilari e ospedalieri. È in questo modo che cerchiamo di dare un’offerta totale di salute, aiutando tutta la popolazione italiana ad avere una risposta ai propri bisogni”. Mettendo però al centro sempre le persone, al di là della cura di patologie e sintomi. Altro segno distintivo di EG STADA: ognuno agisce nell’interesse dell’intera azienda, non esclusivamente del proprio reparto. La via maestra è sempre la costituzione di un team, appunto, di successo. Alla base c’è infatti una visione imprenditoriale in continua evoluzione per poter rispondere tempestivamente ai bisogni di salute di tutta la popolazione. Con la finalità di diventare una certezza per medici, farmacisti e pazienti, tramite qualità e responsabilità.
Farsi largo nel mercato dei farmaci equivalenti non è stato però facile, specialmente in Italia dove persistono tuttora scetticismo e diffidenza da parte della popolazione. “Guardando i numeri – analizza Butti – abbiamo una fotografia abbastanza chiara della situazione: in Italia, al Centro-Nord, la penetrazione dei farmaci equivalenti ha ormai raggiunto circa il 42% mentre nelle regioni del Centro-Sud la percentuale si abbassa al 20%. Rispetto agli altri Paesi, dunque, possiamo dire di sì: gli italiani su questo settore sono diffidenti, lo rileviamo in tanti casi. È una diffidenza che non trova riscontro in nessun altro Paese al mondo. Questo fenomeno è tangibile specialmente al Centro-Sud, probabilmente anche per un problema culturale. Ma ci stiamo lavorando”.
Perché l’obiettivo, anche in Italia, è essere la prima scelta per i farmaci equivalenti, biosimilari, specialistici e per i prodotti di consumer healthcare, sviluppandosi e creando al tempo stesso valore condiviso e sostenibile. “EG STADA – sottolinea l’Amministratore delegato – ha chiuso il 2023 essendo la sesta azienda a valori e la quinta a volumi in Italia nel mercato farmaceutico retail”. Oltre 320 i milioni di euro di fatturato e oltre 73 milioni le confezioni vendute nel nostro Paese. “In Italia abbiamo oltre 150 dipendenti – prosegue – numero che superiamo se teniamo conto degli agenti monomandatari che lavorano in farmacia”. Variabile il numero delle nuove assunzioni, al momento le new entry del 2024 sono quasi 20. Alta l’attenzione anche verso le quote rosa, come dimostra la composizione di genere dell’Italian Leadership Team: “Su 12 figure totali, ben 9 sono donne”, precisa Butti.
Allo stesso modo, l’azienda monitora con grande attenzione anche il mondo dei giovani. “Cerchiamo sempre di promuovere dei percorsi coi nuovi talenti – conferma il Ceo – oggi l’approccio al mondo del lavoro da parte dei giovani è un po’ cambiato rispetto a qualche anno fa, ciò non vuol dire che con le realtà e le modalità attuali non esistano ragazzi che mostrino sin da subito un grandissimo potenziale. È nell’interesse dell’azienda catturare quel potenziale, intercettare i talenti e aiutare i ragazzi in un percorso di crescita”. Prosegue Butti: “Aggiungo, e questo è un mio convincimento personale, che oggi i giovani devono essere supportati sempre, a prescindere. Lo dico perché viviamo in un contesto molto diverso rispetto a soli quarant’anni fa. Oggi la realtà è fatta di meno certezze e visioni per il futuro. Poche decine d’anni fa questo non succedeva, anche i percorsi erano più chiari. I giovani sono quindi la cosa più importante che abbiamo, dobbiamo supportarli assolutamente”.
Ora anche EG STADA si interfaccia con nuove tecnologie e intelligenza artificiale. “L’AI pone certamente dei problemi etici e deontologici – riconosce l’Amministratore delegato – è un tema, come anche la digitalizzazione, che secondo me diventa importante solo se applicato come supporto a qualcosa di già esistente. Diventa invece meno importante se l’obiettivo è generare la sostituzione di qualcuno. Mi riferisco ad esempio alla presenza del rapporto umano, che è qualcosa a cui non si può derogare. In tanti ambiti e professioni l’AI darà sicuramente un grandissimo vantaggio, ma per me non potrà mai sostituire il rapporto tra le persone”.