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Il divorzio è un business? Il caso Ferragnez

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Velasco25 Articolo

L’accordo per la separazione tra Chiara Ferragni e Fedez è stato raggiunto: nel giro di sei mesi si arriverà al divorzio della (ex) coppia più esposta d’Italia. Lei aveva richiesto un assegno di mantenimento – che non ci sarà – di circa 20mila euro, per pensarsi ancora più libera; lui ne verserà annualmente altrettanti per la scuola dei figli. E poi affidamento congiunto e consenso condiviso per le foto dei piccoli sui social. “Gli avvocati coinvolti sono miei allievi, felice che si sia trovato un’intesa in grado di mettere al centro l’interesse dei bambini”. Annamaria Bernardini de Pace, divorzista dei vip ed esperta di diritto di famiglia – oltre che giornalista, saggista e nuovo volto di Forum – commenta così la vicenda Ferragnez. E sulle richieste di mantenimento non ha dubbi: le donne dovrebbero cercare di raggiungere un’autonomia economica tale da non dovervi ricorrere.

Avvocato, come valuta l’accordo raggiunto dai Ferragnez?
Molto positivamente. Io dico sempre che il nostro lavoro è dividere i coniugi ma unire i genitori. L’interesse dei figli deve essere sempre al centro di qualsiasi accordo e in questo caso è andata così. Succede spesso, come nel caso di Fedez (a cui spetteranno le spese scolastiche, sportive e mediche, ndr), che uno dei due genitori si occupi delle spese extra e l’altro provveda al mantenimento ordinario, quindi mi sembra tutto ben fatto. Gli avvocati che li hanno seguiti sono stati miei allievi e vedo che hanno recepito i miei insegnamenti.

I figli prima di tutto, dunque.
Deve essere sempre così e condivido molto la tendenza a propendere, nella maggior parte dei casi, per un affido che sia il più possibile paritario, in modo da non privare i bambini della presenza dei genitori. In questa soluzione però c’è qualcosa che cambierei: ad oggi i figli si spostano per muoversi da un genitore a un altro, vivendo spesso sotto due diversi tetti. Credo che dovrebbe avvenire il contrario, dovrebbero cioè essere i genitori a spostarsi, lasciando vivere i piccoli nella casa coniugale. Così non solo i minori starebbero meglio, ma i coniugi eviterebbero anche di portare a casa eventuali nuovi partner, una tendenza che non condivido perché genera grosse sofferenze nei bambini.

Il divorzio in molti casi è un business?
Le donne dovrebbero cercare di raggiungere un’autonomia economica tale da non dover proprio più chiedere il mantenimento. Lavorare, guadagnare, essere autonome: tutto questo vuol dire dignità. Mi capita spesso di seguire divorzi di coppie i cui figli potrebbero tranquillamente avere il nome di una carta credito. A volte le donne agiscono in questo modo per vedersi garantito un assegno mensile e magari rimanere a vivere nella casa coniugale di lusso. Questo dovrebbe assolutamente cambiare.

Trattandosi della coppia più social d’Italia, un altro punto dell’accordo riguarda proprio il consenso di entrambi i genitori per la condivisione delle foto dei figli. È una questione che ormai si propone spesso?
Sì, mi capita continuamente di avere a che fare con genitori che sono in disaccordo sulla pubblicazione delle immagini dei figli sui social. In genere sono le madri a voler postare di più, mentre i padri spesso negano il loro consenso. Nell’accordo tra Fedez e Chiara Ferragni semplicemente si mette nero su bianco quello che dice la giurisprudenza: per diffondere online le foto dei figli serve il consenso di entrambi i genitori.

Cosa ha rappresentato per l’Italia la legge sul divorzio del 1970? E cosa è cambiato da allora?
È stata un’affermazione di libertà che ha messo fine a quella consuetudine dei matrimoni sovraffollati, in cui per la moglie non c’era solo il coniuge ma anche le sue amanti. È stato un bene per le donne non doversi più sentire obbligate a rimanere legate alla stessa persona, anche quando le cose non andavano. Quello che noto oggi è che, rispetto al passato, ci si sposa con molta meno convinzione e, di conseguenza, ci si separa presto. Comunque io ho vissuto in prima persona l’importanza del divorzio: lasciai il mio ex marito dopo sei anni e dopo aver cresciuto i miei figli. A quel punto ricominciai a studiare e in seguito aprii il mio studio legale. 

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