Anche i miliardari che hanno mantenuto il riserbo sulle elezioni presidenziali americane stanno beneficiando del risultato, con le loro fortune che aumentano di pari passo con la ripresa del mercato. Mentre una serie di nomi illustri si è espressa a favore del presidente eletto Donald Trump o della vicepresidente Kamala Harris, una parte significativa ha tenuto per sé le proprie opinioni. Tra questi, il Ceo di Berkshire Hathaway Warren Buffett, quello di Nvidia Jensen Huang e il co-fondatore di Alphabet Larry Page.
Con l’S&P 500 che ha guadagnato il 2,5% nelle ultime 24 ore e il Nasdaq che ha fatto un balzo del 3% dopo la conferma di una seconda presidenza Trump, la ricchezza delle persone più ricche del pianeta ha a sua volta fatto un salto.
Infatti, le 10 persone più ricche del mondo – tra cui Elon Musk, Ceo di Tesla, Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e Mark Zuckerberg, fondatore di Meta – hanno ottenuto un guadagno record di 64 miliardi di dollari, secondo l’indice dei miliardari di Bloomberg.
Warren Buffett – 7,6 miliardi di dollari
L’amministratore delegato di Berkshire Hathaway è rimasto in silenzio sulle sue preferenza tra un’amministrazione Harris o Trump, nonostante circolassero deepfake con suoi finti endorsement, che peraltro hanno spinto il 94enne a rilasciare una dichiarazione in merito. Alla fine di ottobre infatti il conglomerato di investimenti ha fatto sapere, attraverso il suo sito web, che “alla luce del crescente utilizzo dei social media, sono state diffuse numerose affermazioni fraudolente riguardanti l’approvazione di prodotti di investimento da parte del signor Buffett, nonché il suo appoggio e sostegno a candidati politici. Buffett non approva attualmente e non intende approvare in futuro prodotti di investimento né appoggiare e sostenere candidati politici”.
A prescindere dalla distanza che Buffett ha messo tra sé e la politica, il suo patrimonio – dopo la vittoria di Trump – è comunque aumentato di quasi 8 miliardi di dollari da un giorno all’altro. Sempre secondo il Bloomberg billionaires index, il patrimonio di Buffett è cresciuto di 7,58 miliardi di dollari, il 6,3%, nell’aggiornamento della notte del 7 novembre.
L’aumento del suo patrimonio netto da un anno all’altro è stato di 28 miliardi di dollari, per una valutazione totale di 148 miliardi di dollari. Il prezzo delle azioni della Berkshire Hathaway è salito del 5,3% nel giorno in cui scriviamo.
Jensen Huang – 4,8 miliardi di dollari
L’amministratore delegato di Nvidia ha già visto il suo patrimonio netto salire di ben 83 miliardi di dollari quest’anno, e l’indice di Bloomberg ha mostrato un ulteriore aumento di 4,8 miliardi di dollari nella sua ultima variazione. Il patrimonio netto di Huang ammonta ora a 127 miliardi di dollari, con Nvidia che oggi ha guadagnato il 4%. Il boss di Big Tech si era tenuto lontano da qualsiasi appoggio politico, sia rosso che blu.
Quando gli è stato chiesto di esprimere una preferenza verso un candidato o un altro, in termini di stabilità nel mondo degli affari, Huang ha dichiarato alla CNBC: “Una delle cose davvero importanti è…avere una politica stabile. Naturalmente, la politica deve adattarsi all’ambiente che cambia e nel nostro mondo l’ambiente cambia letteralmente in tempo reale. Mi rendo conto delle sfide che questo comporta per l’amministrazione e nel frattempo dobbiamo cercare di sforzarci per fare in modo che le tecnologie americane siano la scelta più sicura, la scelta migliore, e vogliamo che le industrie del resto del mondo siano costruite sulla base della nostra industria”.
Alla domanda sulle politiche proposte, come i dazi del 10% di Trump, Huang è stato altrettanto bipartisan. Ha detto: “Non sono molto informato sulla maggior parte di queste cose. Penso che la nostra azienda, ovviamente, serva industrie a livello globale e siamo una delle poche aziende al mondo che serve tutte le aziende di AI a livello internazionale. Tutte queste questioni sono complicate e richiedono un pensiero sfumato da parte dell’amministrazione, quindi confido che prenderanno ottime decisioni”, ha aggiunto.
Larry Page – 5,53 miliardi di dollari
Il cofondatore di Alphabet, Larry Page, ha visto il suo patrimonio aumentare di oltre 5,5 miliardi di dollari per via del rimbalzo dei titoli tecnologici, grazie all’approccio leggero di Trump nei confronti della tecnologia. Ma nonostante l’ex Ceo di Google abbia visto aumentare enormemente le sue fortune grazie a una seconda amministrazione Trump, anche lui ha taciuto su quale candidato avrebbe visto insediarsi nello Studio Ovale.
Il silenzio di Page sulla politica è in netto contrasto rispetto all’approccio del suo ex amico, il proprietario di X Musk. Parlando a Fox News l’anno scorso, Musk ha chiarito che la collaborazione tra lui e il titano tecnologico si era inasprita, affermando che un presunto disaccordo sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale fosse stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” della loro amicizia.
Musk e Bezos
Le fortune di Musk si sono, sorprendentemente, risollevate in modo massiccio dopo la vittoria di Trump. L’uomo più ricco del mondo ha fatto ingenti donazioni alla campagna elettorale del candidato repubblicano da cui gli sono stati promessi ruoli politici. Il sostegno reciproco tra Musk e Trump ha portato a enormi guadagni nelle azioni del produttore di veicoli elettrici Tesla, con un aumento della ricchezza di Musk pari a 26,5 miliardi di dollari.
Altrove, il patrimonio del fondatore di Amazon Bezos è balzato di oltre 7,1 miliardi di dollari. Sebbene Bezos non abbia appoggiato né Trump né Harris, è stato coinvolto nella battaglia politica dopo aver bloccato il Washington Post – giornale di sua proprietà – dal fare il suo regolare appoggio a uno dei candidati.
Difendendo la decisione in un op-ed sul sito web del WP, Bezos ha scritto: “Ciò che gli endorsement presidenziali in realtà fanno è creare una percezione di parzialità”.E ha aggiunto: “Se da un lato non spingo e non spingerò il mio interesse personale, dall’altro non permetterò a questo giornale di rimanere con il pilota automatico e di svanire nell’irrilevanza – superato da podcast non studiati e da battute sui social media – non senza combattere”.
Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com
Foto: a sinistra CHIP SOMODEVILLA – GETTY IMAGES; a destra DANIEL ACKER/BLOOMBERG – GETTY IMAGES