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Virus d’autunno: come riconoscere (e curare) i malanni dei bimbi

virus bimbo
Adyen Articolo
Velasco25

Ci risiamo: in questo periodo torna l’incubo dei genitori, annunciato da qualche colpo di tosse, occhi lucidi o nasino colante. Con l’altalena delle temperature, infatti, mal di gola, raffreddore, febbre, influenza, bronchiolite e simili minacciano grandi e soprattutto bambini. Un mix di malanni di stagione cui si somma – ancora una volta – Covid-19. Ma se lo scorso anno 15 milioni di italiani hanno fatto i conti con influenza e virus cugini (e circa un terzo erano bambini e ragazzi), come prevenire queste patologie? Ma anche come riconoscerle?

C’è virus e virus

“Prima dell’arrivo del virus pandemico dicevamo che la vera influenza si riconosce per tre cose: una febbre oltre 38, la presenza contemporanea di almeno un sintomo generale (dolori muscolari e articolari) e almeno un sintomo respiratorio (naso chiuso, naso che cola, occhi arrossati). Se c’è questa triade è molto probabile che si tratti di influenza, salvo nei bimbi più piccini”, spiega a Fortune Italia il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.

“Tutte le altre forme respiratorie simil-influenzali tendono ad avere sintomi che si riducono via via, fino al rinovirus che ha come segno il naso chiuso o che cola. Nel caso degli enterovirus, che si trasmettono per via respiratoria, il primo sintomo è la diarrea. Covid-19 ha un po’ stravolto le cose: è camaleontico e può evidenziarsi in tutte le manifestazione, anzi sta tornando nei giovani la perdita di gusto e olfatto tipica delle prime forme”, nota il virologo.

“Per il trattamento ricordiamo l’automedicazione, che deve essere responsabile: senza azzerare i sintomi, ma attenuandoli. Rimane poi la necessità per il fragile e l’anziano – dice Pregliasco – di continuare a fare il test Covid, perchè in caso di necessità il medico di famiglia possa prescrivere un antivirale mirato. Questo per ridurre effetti pesanti di malattia che ancora oggi nei fragili e nei più anziani possono esserci. Da qui anche l’esigenza del richiamo vaccinale, per l’influenza e Sars-Cov-2″.

Tempo di virus

Solo al Bambino Gesù durante la scorsa stagione epidemica (2023-2024) si sono verificati più di 13.000 accessi in Pronto Soccorso per infezioni respiratorie acute e oltre 1.500 ricoveri, di cui circa 100 in terapia intensiva, ricordano i medici dell’Ospedale Pediatrico romano, che sottolineano come nell’influenza la fase più ‘calda’ dura generalmente da dicembre a febbraio, nel raffreddore i casi aumentano durante tutta la stagione invernale, i casi di bronchiolite causati da virus respiratorio sinciziale si concentrano tra novembre e marzo, mentre quelli causati da virus parainfluenzali di tipo 3, invece, si verificano con maggior frequenza in primavera ed estate.

Prevenire si può

Come difendersi? “Lavare spesso le mani, coprire naso e bocca con un fazzoletto o il cavo del gomito quando si starnutisce, ridurre il contatto delle mani con occhi, bocca e naso ed evitare le persone che presentano sintomi sono tutti comportamenti che aiutano a diminuire il rischio di ammalarsi”, dicono gli esperti. Più in generale un corretto stile di vita rende bambini e ragazzi più sani e quindi meno soggetti ad ammalarsi. È importante seguire un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura che aiutano a rinforzare le difese dell’organismo.

Novità contro la bronchiolite

“L’arma di prevenzione più importante, laddove presente, resta il vaccino. Insieme al nuovo anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale. In Italia la campagna vaccinale anti-influenzale è iniziata il 1 ottobre”, aggiungono gli esperti. “Da quest’anno è disponibile un nuovo farmaco, un anticorpo monoclonale che serve a proteggere dal virus respiratorio sinciziale, la causa più comune di bronchiolite (infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni) e di polmonite nei bambini sotto i due anni”.

Per avere un’idea, in Italia lo scorso anno si sono registrati oltre 15.000 ricoveri, 3.000 dei quali in terapia intensiva. Presso il Bambino Gesù ssono stati 650 i ricoveri, di cui 93 in terapia intensiva, a causa della bronchiolite. Nei giorni scorsi la conferenza Stato-Regioni ha dato via al piano di immunizzazione contro il virus sinciziale. La campagna riguarderà inizialmente tutti i bambini nati da fine luglio 2024 in poi e quelli fragili con meno di 24 mesi di età. Non si tratta di un vaccino: previene l’infezione, evitando il ricovero in ospedale, il rischio morte e le conseguenze a breve e lungo termine.

“Prevenire l’infezione da virus respiratorio sinciziale è salvavita nei bambini con meno di 6 mesi di età, riduce di oltre l’80% la necessità di ricovero ospedaliero e azzera il rischio morte”, sottolinea Alberto Villani, responsabile dell’unità operativa complessa di pediatria generale e Dea II livello del Bambino Gesù. Oltretutto “evitare una forma grave di bronchiolite nelle primissime fasi della vita abbatte il rischio di soffrire di asma in età evolutiva, e di broncopneumopatia cronica ostruttiva in età avanzata”.

Al recente congresso internazionale ID Week 2024 di Los Angeles, in California, sono stati presentati i dati dello studio di fase III dell’anticorpo monoclonale sperimentale Clesrovimab. “I dati presentati risultano particolarmente interessanti considerando il panorama epidemiologico di RSV, un’infezione stagionale altamente diffusa che può colpire sia i neonati sani sia quelli a rischio ed è la principale causa di ospedalizzazione per i neonati”, ha commentato la Professoressa Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip). “Clesrovimab costituirà una ulteriore importante opzione per la prevenzione delle patologie RSV correlate, alleviando il carico per i Pronto soccorso”.

Cosa fare se il bimbo sta male

Abbiamo detto che raffreddore, mal di gola, tosse, febbre, inappetenza, stanchezza sono i sintomi più di fusi dei malanni di stagione. “Si tratta di malattie che in genere si risolvono da sole in pochi giorni grazie al riposo a letto e alla somministrazione di farmaci in grado di controllare la febbre (se presente) e alleviare la sintomatologia. Il farmaco di elezione per la gestione della febbre è il paracetamolo, che ha proprietà antifebbrili e antidolorifiche. Trattandosi di infezioni virali, la terapia antibiotica non solo è inutile, ma spesso dannosa quando non prescritta dal medico”, sottolineano i medici del Bambino Gesù.

Lavaggi nasali

Molto praticati dai genitori, in caso di raffreddore i lavaggi nasali sono utili per liberare le vie aeree superiori e facilitare la respirazione, soprattutto nei neonati e nei bambini molto piccoli che non sono ancora in grado di soffiarsi il naso. I momenti più adeguati per effettuarli sono “prima delle poppate, prima di dormire e prima di eseguire l’aerosol”, consigliano gli specialisti.

Qualche raccomandazione

L’idratazione è sempre importante, ancora di più quando il bambino ha una sindrome influenzale o parainfluenzale e va quindi stimolato a bere acqua. Se è inappetente, invece, non è necessario forzarlo a mangiare, aggiungono i medici. Il riposo a casa è importante, anche per limitare la circolazione dei virus, ma se il bambino si sente in forze non serve costringerlo a letto. In caso di febbre (senza brividi), inoltre, vestirlo con abiti leggeri lo aiuterà a disperdere il calore in eccesso e a diminuire il disagio.

“Prevenire è sicuramente il primo consiglio, vaccinare anche i bambini contro l’influenza è fondamentale. In caso di malattia, i genitori non devono avere paura del valore della temperatura, dei gradi segnalati dal termometro, ma rivolgere l’attenzione alle condizioni complessive del bambino, senza somministrare farmaci per decisione autonoma”, conclude Sebastian Cristaldi, responsabile dell’unità operativa semplice DEA II livello dell’Ospedale Bambino Gesù.

L’esperto suggerisce anche di rivolgersi “al proprio pediatra di famiglia che prescriverà controlli clinici e terapie in base alle condizioni” del piccolo paziente, o invierà la famiglia in Pronto Soccorso “se necessario”.

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