I baby boomer lavorano sempre più a lungo, con un effetto a catena sull’offerta di posti di lavoro disponibili per i giovani. Alcuni, come Bernard Arnault di LVMH, conservano il loro ruolo il più a lungo possibile. Altri rinunciano al pensionamento magari dopo aver lasciato per un po’ e aver poi deciso che la pensione non fa per loro. Una nuova ricerca suggerisce che il lavoro da casa potrebbe essere la causa di questa tendenza.
L’azienda non-profit Smart Energy GB ha recentemente intervistato 2.000 cittadini britannici, scoprendo che quasi il 70% degli over 60 lavora attualmente in ruoli ibridi. Gli altri sono riusciti a mantenere l’abitudine di lavorare da casa ogni giorno.
Non dover affrontare il tragitto casa-lavoro sta aiutando i lavoratori senior a mantenere impieghi da cui altrimenti si sarebbero ritirati. Non solo l’equilibrio tra lavoro e vita privata è migliore, tanto che sono meno stressati e restano al loro posto, ma sono anche talmente caricati dal loro nuovo modello lavorativo, da dedicarsi a un secondo lavoro dopo la fine dell’orario canonico d’ufficio. Quasi il 40% dei baby boomer ha dichiarato infatti di aver iniziato un secondo lavoro, con l’insegnamento come scelta più popolare.
Questione di preparazione
Lo studio afferma addirittura che, grazie al lavoro da remoto, “la generazione odierna di sessantenni è stata in grado di prepararsi alla pensione meglio dei propri predecessori”, perché un quarto è stato in grado di coltivare nuovi interessi e hobby che avrebbe voluto portare avanti in pensione, ma continuando a lavorare da casa.
Senza la fatica del pendolarismo, i baby boomer colgono essenzialmente il meglio di entrambi i mondi: possono mantenere il loro reddito attuale e dedicarsi anche a giardinaggio, passeggiate e yoga.
E ancora, nove su 10 affermano di essere soddisfatti della propria carriera, il 66% è meno stressato e il 94% sente di avere una nuova prospettiva di vita.
Non andare in pensione: una tendenza globale
La ricerca arriva mentre un numero crescente di pensionati sta rispolverando i propri completi per tornare al lavoro. In effetti, un sondaggio su oltre 6.300 adulti del Regno Unito per Standard Life, ha scoperto che il 14% dei baby boomer e della Generazione X non è già andato in pensione, e un ulteriore 4% la sta prendendo in considerazione.
Se il 16% delle donne con più di 55 anni sta pianificando un ritorno alla carriera, questa cifra sale a quasi un quarto degli uomini, circa il 21%.
E questo non accade solo in GB. Dall’altra parte dell’oceano, il numero di coloro che hanno continuato a lavorare oltre i 65 anni negli Stati Uniti è quadruplicato dagli anni ’80, secondo il Pew Research Center.
Quasi il 20% degli americani di 65 anni e più è impiegato, una cifra che è quasi il doppio di 35 anni fa. In totale, ci sono circa 11 milioni di americani over 65 anni che lavorano oggi, rappresentando il 7% di tutti i salari e gli stipendi pagati dai datori di lavoro statunitensi. Nel 1987 erano il 2%.
Non è che a mancare sia il fermento dell’ufficio: molti americani e britannici temono di non potersi permettere la pensione che sognavano. Quindi, invece di arrangiarsi in casa, lavorano più a lungo per far crescere il loro fondo pensione o accettano lavori part-time per sostenere uno standard di vita migliore. Cosa che, chiaramente, grazie al lavoro da casa non è così faticosa come lo era per le generazioni precedenti.
“Ho decenni davanti a me, toccando ferro”, ha detto in passato a Fortune Renee Stanton, una lavoratrice IT di 61 anni che sta riducendo le sue ore in ufficio per inseguire le sue passioni di una vita. “Ora sto finanziando la mia dipendenza dallo sci”.
L’articolo originale è su Fortune.com
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