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Palestra miniera di germi? L’analisi dell’epidemiologo

palestra
Adyen Articolo
Velasco25

Mani, mosche e maniglie sono note per ‘ospitare’ germi e sporcizia. Ma se i ricercatori hanno acceso da tempo i riflettori sulle toilette – in particolare esaminando l’effetto sciacquone – in seguito sono arrivati gli studi su spazzolini e soffioni della doccia. Ora però una ricerca rischia di allarmare gli sportivi e i frequentatori di palestre.

Spazzolino e doccia miniere di virus ‘buoni’: la scoperta

Cosa dice la ricerca

Il lavoro, riportato su “The Guardian”, ha rivelato che manubri e tapis roulant possono ospitare un numero notevole di germi, ben oltre la quantità presente su molte superfici comuni come i bagni pubblici. “Sulle macchine come tapis roulant, cyclette e pesi liberi sono stati rilevati oltre 1 milione di germi ogni 6 cm quadrati”, ha commentato su Facebook Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino di Genova.

Gli attrezzi più contaminati

Per i curiosi, in palestra i tapis roulant “ospitano 74 volte più batteri rispetto a un rubinetto pubblico”, elenca Bassetti, mentre “i pesi liberi hanno addirittura 362 volte più batteri di una tavoletta del Wc pubblico”. Tra i batteri ‘censiti’ dalla ricerca figurano anche ‘soliti sospetti’ come Staphylococcus e Streptococcus, noti per causare diverse infezioni, oltre a batteri resistenti agli antibiotici.

Ma dobbiamo davvero allarmaci?

Così, a spanne, il fatto che delle attezzature manipolate da diverse persone in ambienti chiusi e umidi, dove si suda, possano essere contaminate non stupisce troppo, ma quanto dobbiamo allarmarci?

Fortune Italia lo ha chiesto a Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma. Che premette: “Si tratta di una ricerca privata, fatta da un’organizzazione, FitRated, su tre palestre. Non è un lavoro scientifico sottoposto a peer review, non si sa chi abbia effettuato i prelievi e le analisi. Gli autori dicono solo quanti batteri sono stati trovati su questo o quell’attrezzo in tre palestre. Insomma, a parte il fatto che non si tratta di un lavoro scientifico, siamo di fronte veramente a un campione estremamente limitato”, dice l’esperto.

Igiene in palestra

“D’altra parte, se quanto messo in luce fosse vero, mi sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda”, ironizza Ciccozzi. “Io frequento palestre e so che in realtà oggi, anche dopo la lezione di Covid, si presta attenzione all’igiene: in palestra lo fanno mettendo a disposizione disinfettanti per la pulizia delle mani e degli attrezzi, dopo ogni sessione di allenamento. Ovvio che farlo è responsabilità del singolo. A livello di organizzazione, in palestra è importante naturalmente che la pulizia venga effettuata con regolarità e attenzione. Ma, dal punto di vista della contaminazione, vogliamo parlare dei sostegni nei bus o sulla metro oppure delle maniglie dei supermercati o dei carrelli? Insomma, non parlerei di allarme palestre”, conclude Ciccozzi.

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