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Diabete: il legame con la salute sessuale

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Adyen Articolo
Velasco25

Forse non ci si pensa molto, ma il diabete impatta anche sulla salute sessuale. A ricordarlo è Angelo Avogaro, presidente uscente della Società italiana di diabetolohia (Sid), dal 30mo Congresso Nazionale di Rimini. Attenzione, perchè i disturbi sessuali possono essere anche spia di problemi di salute metabolica o cardiovascolare.

È il caso della disfunzione erettile, ovvero l’incapacità di ottenere o mantenere l’erezione per un rapporto sessuale soddisfacente, “riconosciuta come predittore di eventi vascolari severi, anche indipendentemente dal diabete. In qualche circostanza la disfunzione erettile può essere causata dal deficit di testosterone, ovvero dall’ipogonadismo, che si associa molto frequentemente al diabete. Basti pensare che molti dei fattori di rischio per il diabete, come obesità e sindrome metabolica, sono spesso correlati all’ipogonadismo, che giova del trattamento con il testosterone nel maschio, nel quale potrebbe sortire effetti metabolicamente favorevoli” sottolinea Antonio C. Bossi della Sid.

La strana coppia

Tornando alla sessualità maschile, disfunzione erettile ed eiaculazione precoce sono interconnesse, l’una può determinare l’altra. Ebbene, in una ricerca su persone con diabete di tipo 2 la prevalenza di eiaculazione precoce è risultata di circa il 40%.

Donne, diabete e disfunzioni sessuali

E le donne? Quelle che soffrono di diabete possono manifestare una serie di sintomi dal punto di vista sessuale: calo del desiderio, eccitazione ridotta con minore afflusso di sangue nella zona genitale, peggioramento dell’eccitazione, della lubrificazione vaginale, dell’orgasmo e della soddisfazione generale.

“Fenomeni che peggiorano in presenza di obesità. Un diabete di lunga durata e una scarsa accettazione di questa condizione è stata correlata ad una peggiore funzione sessuale”, puntualizza la professoressa Maria Ida Maiorino. L’avvento di farmaci innovativi per il diabete tipo 2 ha spostato l’attenzione dei clinici anche agli effetti ancillari associati all’utilizzo di questi farmaci che potrebbero rivelarsi utili nel migliorare la funzione gonadica maschile e femminile.

Obiettivo degli specialisti, conclude la diabetologa Maiorino, “è offrire la possibilità di ‘prevedere’ i segni precoci di queste complicanze o di comprendere quali terapie potrebbero peggiorarne o migliorarne l’evoluzione, in modo da progettare nuove strategie di approccio clinico e terapeutico da usare quotidianamente in ambulatorio grazie al coinvolgimento di tutto il team diabetologico”.

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