Guardate con diffidenza i carboidrati? Se ormai sappiamo che l’alimentazione ha un importante impatto sulla salute, dalla ricerca statunitense arriva un interessante lavoro che mette in luce i benefici della dieta low carb. Chi soffre di diabete di tipo 2, infatti, potrebbe arrivare anche a interrompere i farmaci semplicemente adottando un regime alimentare povero di carboidrati.
L’effetto della dieta
Attenzione: occorrono altre ricerche, dunque bisogna essere cauti. Ma il piccolo studio americano, pubblicato sul ‘Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism’ e co-finanziato dai National Institutes of Health (Nih), è decisamente promettente. Come riferisce Adnkronos Salute, negli adulti con diabete 2 una dieta a basso contenuto di carboidrati può aumentare la funzionalità delle cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina. In pratica l’alimentazione low-carb riattiva le ‘fabbriche’ dell’ormone controlla-zuccheri, permettendo ai pazienti di gestire meglio la loro malattia.
Arrivando anche a interrompere i medicinali, come spiega Barbara Gower dell’università dell’Alabama di Birmingham, autrice principale della ricerca: “I diabetici di tipo 2 che seguono una dieta a basso contenuto di carboidrati possono recuperare le loro cellule beta, un risultato che non può essere ottenuto con i farmaci”. Quindi “le persone con diabete di tipo 2 lieve che riducono l’assunzione di carboidrati potrebbero essere in grado di interrompere i farmaci”.
Il diabete di tipo 2
Ma di che numeri parliamo? Come ricorda il ministero della Salute, in Italia il diabete di tipo 2 colpisce circa il 6% della popolazione, cioè quasi 4 milioni di persone. Si stima, tuttavia, che a questo numero possa aggiungersi circa 1,5 milione di persone a cui la malattia non è ancora stata diagnosticata. Nei pazienti le cellule beta pancreatiche non riescono a rispondere come dovrebbero ai livelli di zucchero nel sangue, e si ritiene che ciò accada, almeno in parte per l’assunzione di troppi carboidrati. Proprio il flop delle cellule beta, oltre alla resistenza all’insulina, è responsabile dello sviluppo e della progressione del diabete 2.
La ricerca
Il team ha coinvolto 57 adulti con diabete 2, ai quali sono stati forniti i pasti in modo che metà seguisse una dieta low-carb (9% di carboidrati e 65% di grassi) e l’altra un’alimentazione high-carb (55% di carboidrati e 20% di grassi). La funzione delle cellule beta del pancreas e la secrezione di insulina è stata valutata all’inizio dello studio e dopo 12 settimane.
In questo modo hanno potuto misurare la risposta delle cellule beta al ‘taglio’ dei carboidrati nel menù. Risultati che fanno sperare, anche se “sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se una dieta low-carb può ripristinare la funzione delle cellule beta e portare i pazienti alla remissione”, conclude la ricercatrice.