Nell’arco di tre mesi, Elon Musk ha donato 75 milioni di dollari al suo America PAC, un comitato d’azione politica che si adopera affinché Donald Trump venga eletto presidente a novembre, catapultandolo quasi in cima alla lista dei donatori del Partito Repubblicano.
Le donazioni sono state effettuate tra luglio e settembre di quest’anno, secondo i documenti federali resi pubblici martedì. Musk è stato l’unico donatore del PAC nell’ultimo trimestre, anche se tra i precedenti figurano il cofondatore di Palantir Technologies Joe Lonsdale e i gemelli Winklevoss. Pur essendo ben finanziato, l’America PAC ha avuto qualche difficoltà a diventare operativo, licenziando diversi fornitori e sospendendo la pubblicità. Musk lo ha fatto notare sui social media, scrivendo: “Mi dispiace, sono successe tante cose stupide. Stiamo lavorando per sistemarle”.
Il PAC sta dedicando gran parte della sua attenzione alle operazioni di raccolta voti negli Stati in bilico. Musk ha appoggiato Trump nelle elezioni del 2024 dopo che un uomo armato ha aperto il fuoco durante il comizio dell’ex presidente, ferendolo e uccidendo uno spettatore. Si è anche unito a Trump nei comizi e lo ha sostenuto con forza su Twitter/X, anche con post su Kamala Harris che possono considerarsi di fatto discutibili.
Fino a martedì sera, l’America PAC ha speso più di 100 milioni di dollari per sostenere Trump. Tuttavia, non ha pagato alcuna pubblicità televisiva, per la quale i PAC normalmente spendono i loro fondi. L’attenzione si è concentrata sul canvassing, sugli annunci digitali e sulla pubblicità diretta per corrispondenza. Oltre a Trump, il PAC ha sostenuto anche alcuni candidati repubblicani alla Camera e al Senato. Harris, nel frattempo, ha raccolto 653 milioni di dollari nel terzo trimestre attraverso due comitati di raccolta fondi. Un quadro completo della raccolta fondi presidenziale sarà disponibile domenica, quando entrambe le campagne presenteranno ulteriori rapporti.
Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com
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