Il rischio, quando si parla di parità di genere, è sempre quello che le parole scritte in una dichiarazione o pronunciate da un palco rimangano vuote, prive di significato, scollegate dalla realtà. Persino i numeri – 131 anni per superare il gender gap – rimangono solo numeri se non si affrontano gli ostacoli quotidiani che rendono una chimera il raggiungimento di una vera parità di genere. Le partecipanti alla convention Mpw 2024 organizzata da Fortune Italia a Matera – in occasione della ministeriale del G7 Pari opportunità che si è tenuta il 6 ottobre nel capoluogo lucano – hanno scelto un approccio diverso.
Le donne presenti sul palco dello storico Cine teatro Guerrieri di Matera (tra loro Mpw degli scorsi anni e del 2024: qui la lista completa) hanno parlato di proposte e necessità concrete.
Solo così, hanno detto, si può cambiare una cultura arretrata che se nel business si riflette sulla composizione dei piani alti delle aziende – solo un manager su quattro, in Italia, è donna – nel resto della società civile è testimoniata dai suoi numeri più tragici: in Italia il 31,5% delle 16-70enni (quasi 7 milioni di persone) ha subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale durante la sua vita, secondo l’Istat. Intanto nel 2023 in Italia sono state uccise 106 donne.
In generale, il risultato di un’arretratezza culturale caratterizzata da un’estrema “solitudine” delle donne, ha detto Annalisa Imparato, Sostituto Procuratore della Repubblica, che dice come la soluzione non sia “l’aumento delle pene: il problema è culturale”.
Quella stessa solitudine c’è anche nel mondo del lavoro, hanno ricordato le consigliere di parità di Emilia Romagna, Lombardia e Basilicata, Sonia Alvisi, Anna Maria Gandolfi e Ivana Enrica Pipponzi. Il ruolo della consigliera di parità è una risorsa spesso dimenticata, che può intervenire in tutti i casi di discriminazione lavorativa, dal gender pay gap alla maternità. Per la certificazione della parità di genere, ha ricordato Gandolfi, la Lombardia ha stanziato 10 mln di euro.

Anche Fortune Italia, con Rina, ha lavorato a una certificazione specifica: Best D&I, presentata durante l’evento di Matera.
Non è un caso se proprio la maternità sia uno dei temi più ricorrenti quando si parla di solitudine delle donne: Darya Majidi dal palco propone di “rendere gli asili nido statali per risolvere le disparità regionali” e di estendere il congedo di paternità a minimo tre mesi. Majidi, tra le Mpw di Fortune Italia del 2023 e Ceo di Daxo Group, proprio a Matera ha annunciato di aver assunto il ruolo di presidente del board del Comitato Nazionale Italiano di UN Women.

Accanto a lei Ilaria Catalano, responsabile Logistica sanitaria di Poste Italiane, Luciana Delle Donne, Founder di Made in Carcere, Annamaria Tartaglia, Co-Chair W7, e Barbara Pontecorvo, Partner Deloitte Legal.
Deloitte ha presentato un paper sulla parità di genere il giorno seguente, nel side event della ministeriale di Matera organizzato da Women 7, il gruppo del G7 sulle pari opportunità. Il W7 è guidato proprio da Annamaria Tartaglia, insieme a Claudia Segre e Martina Rogato, che ha aperto l’evento di Fortune Italia del 6 ottobre.
Nel paper di Deloitte viene spiegato come negli ultimi anni il raggiungimento della parità di genere nel mondo abbia subito una battuta d’arresto. L’Italia se la passa male, ed è all’87esimo posto del Global Gender Gap index, al di sotto della media europea. Le imprese si possono aiutare, anche con incentivi fiscali, ma secondo Pontecorvo si sente l’influenza negativa del mondo politico: anche in Italia, nonostante la presenza di una donna premier le decisioni vengono prese molto spesso dagli uomini.
Il G7 Pari opportunità ha affrontato il problema a livello globale, e nella dichiarazione finale, pubblicata la sera del 5 ottobre, ha dichiarato l’impegno per una piena “partecipazione delle donne in tutti gli aspetti del decision making, anche nelle sfere politica, pubblica, economica e privata”. Sperando che le parole vengano accompagnate da azioni concrete. Possibilmente entro i prossimi 131 anni.