Le principali località sciistiche europee dovranno affrontare una “crisi esistenziale” nei prossimi decenni, poiché il cambiamento climatico minaccia di eliminare definitivamente la neve che ricopre le loro famose piste.
L’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) afferma che il riscaldamento globale ha fatto sì che l’altitudine del “livello zero” a cui si trova la neve sia aumentata di 250 metri negli ultimi 50 anni.
Entro il 2026, lo Scenario svizzero sui cambiamenti climatici CH2018 prevede che il livello si alzerà di 400-650 metri entro il 2060.
Questo potrebbe mettere a rischio l’attuale aspetto delle piste da sci nelle località più popolari d’Europa. L’eventualità che la neve arrivi solo al di sopra dei 1.500 metri di quota cancellerebbe parti della località svizzera di Verbier e della località francese “Tre Valli” di Courchevel.
Il riscaldamento globale sta causando lo scioglimento dei ghiacciai delle Alpi a un ritmo record, minacciando i preziosi ecosistemi e la fauna selvatica della regione. Se le città che dipendono dallo sci perdono la loro principale attrattiva, potrebbe verificarsi un disastro economico.
Per contrastare l’abbassamento dei livelli di neve, le stazioni sciistiche stanno già ricorrendo a macchine per la neve artificiale, che contribuiscono ulteriormente al cambiamento climatico con il loro ampio utilizzo di energia.
L’OMM ha avviato una nuova collaborazione con la Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla minaccia esistenziale per il turismo e gli sport sulla neve.
La FIS ha sede nella stazione sciistica francese di Chamonix, che vedrebbe anche alcune delle sue piste a rischio.
“La crisi climatica è ovviamente molto più grande della FIS – o dello sport, se è per questo: è un vero e proprio bivio per l’umanità”, ha dichiarato il presidente della FIS Johan Eliasch.
“È vero, però, che il cambiamento climatico è, in poche parole, una minaccia esistenziale per lo sci e lo snowboard. Saremmo negligenti se non perseguissimo ogni possibile sforzo che sia radicato nella scienza e nell’analisi oggettiva. Questo è ciò che stiamo cercando di fare e che è al centro di questa promettente collaborazione con il WMO”.
Negli ultimi decenni le precipitazioni nevose sono diventate sempre più irregolari sulle piste da sci europee, in particolare quelle a bassa quota.
In passato, queste aree sono state scelte dai viaggiatori più facoltosi, grazie agli inverni freddi per lo sci e alle estati calde per le escursioni. Ma il clima più estremo e la riduzione delle nevicate le hanno messe in difficoltà.
Diversi resort sono stati costretti ad accorciare la durata delle loro stagioni sciistiche, poiché la copertura nevosa inizia più tardi del normale e diminuisce prima rispetto al passato.
L’anno scorso, Knight Frank ha riferito che un numero crescente di acquirenti facoltosi sta acquistando proprietà nelle Alpi, in parte motivati dalle temperature sempre più calde vicino all’equatore.
Tre acquirenti su cinque intervistati da Knight Frank hanno tuttavia dichiarato di essere preoccupati per l’impatto del cambiamento climatico sulle loro località turistiche.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Fortune.com
(Foto: Comezora – GETTY IMAGES).