I mercati statunitensi hanno continuato a scivolare dai loro massimi storici, chiudendo in ribasso giovedì sulle continue preoccupazioni che l’escalation delle tensioni in Medio Oriente possa avere un impatto sull’approvvigionamento energetico globale. Anche l’Europa è scesa per le stesse ragioni, mentre Hong Kong ha perso il suo rialzo di tre settimane.
STATI UNITI: Wall Street continua a scivolare dai record
Le azioni sono scese mentre i prezzi del petrolio sono saliti, con il Brent che ha fatto un balzo del 5%, raggiungendo i 77,62 dollari al barile, dopo aver iniziato la settimana al di sotto dei 72 dollari. Gli occhi degli investitori sono puntati sulla crisi mediorientale, dove le tensioni in corso tra Israele e Iran minacciano le catene di approvvigionamento globali, dato che la regione rappresenta un terzo della produzione mondiale di petrolio. Nel frattempo, le azioni Nvidia sono andate in controtendenza, salendo di oltre il 3% dopo che il Ceo Jensen Huang ha sottolineato la forte domanda per i suoi chip Blackwell di nuova generazione.
Europa: i titoli scendono in tutti i settori a causa delle tensioni in Medio Oriente
I titoli europei sono scesi a causa dell’escalation di tensioni in Medio Oriente che ha pesato sui mercati. L’indice Stoxx Europe 600 è sceso dello 0,9%, toccando il minimo in quasi due settimane, con i settori automobilistico, edilizio e minerario in testa ai ribassi. Tra i titoli più interessanti si segnalano Tesco Plc, in rialzo dopo aver aumentato le prospettive di profitto, e SAP SE, in calo a seguito dell’ampliamento delle indagini statunitensi sulla fissazione dei prezzi.
Cina: le azioni di Hong Kong si indeboliscono dopo tre settimane di rialzo
Le azioni di Hong Kong si sono ritirate dopo il forte aumento del 6,2% del giorno precedente, mentre i trader hanno bloccato i profitti dopo tre settimane di rialzo di circa il 30%. I titoli immobiliari sono scesi, con l’Hang Seng Mainland Properties Index in calo di quasi il 6%, mentre l’entusiasmo per gli sforzi di stimolo della Cina si è affievolito. Nel frattempo, i mercati cinesi sono rimasti chiusi per le festività della Golden Week.
Giappone: La riunione sui tassi di interesse rincuora gli esportatori
Il Nikkei 225 ha continuato la sua settimana volatile, salendo dell’1,97% dopo il calo del 2,18% del giorno precedente. A seguito di un incontro con il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda, il nuovo primo ministro Shigeru Ishiba ha respinto la probabilità di un aumento immediato dei tassi di interesse, provocando un indebolimento dello yen, uno sviluppo positivo per i principali esportatori giapponesi.
Questa storia è stata pubblicata originariamente su Fortune.com