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Flat tax sulle indennità dei medici contro la grande fuga

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Adyen Articolo
Velasco25

Contrastare la grande fuga dei camici bianchi dal Ssn pagandoli meglio e alleggerendo le tasse. “Con la prossima manovra di bilancio intendiamo destinare ulteriori risorse per programmare nuove assunzioni e per pagare meglio chi già lavora alle dipendenze del servizio sanitario. Una delle ipotesi è anche quella di tassare al 15% le indennità di specificità per dare ulteriore ossigeno alle buste paga”. Le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci – a margine delll’Assemblea generale dei medici europei dipendenti (Fems) a Roma che ha eletto presidente l’italiana Alessandra Spedicato – hanno fatto rumore.

Come ha precisato Adnkronos Salute, l’ipotesi illustrata da Schillaci punta a una sorta di flat tax per venire incontro ai medici dipendenti. Oggi, infatti, l’indennità di specificità, che si applica alla peculiare attività dei medici, è tassata al 43%. “Abbiamo a cuore, se possibile, che venga tassata in maniera minore”, ha detto Schillaci.

La reazione dei sindacati medici

La riduzione della tassazione sull’indennità di specificità dei medici “è una richiesta che avanziamo da tempo. Un segnale concreto di voler tornare ad investire sul professionista. Un inizio per dire ai medici e ai dirigenti sanitari: crediamo in voi e nel vostro lavoro ordinario, e non solo straordinario”, commenta Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed. “Un passo avanti verso quel cambio di paradigma che passa anche attraverso un lavoro più flessibile, più remunerativo e più attrattivo”.

Soddisfatto anche Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed alla quale aderiscono Anpo-Ascoti, Cimo, Cimpo e Fesmed. “L’intenzione del ministro Schillaci di avviare un piano di assunzioni negli ospedali e di tassare al 15% le indennità di specificità in modo da alzare gli stipendi del personale sanitario sono proposte su cui la Federazione Cimo-Fesmed lavora insieme al ministero da oltre un anno e che, se introdotte nella prossima legge di Bilancio, rappresenterebbero un segnale importante atteso da tutti i medici che lavorano nel Servizio sanitario nazionale”.

“L’inserimento di una flat tax del 15% sull’indennità di specificità dei medici, oggi al 43%, è stata prospettata come ipotesi concreta dal ministro della Salute Orazio Schillaci. E’ una ottima notizia – dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale di Ugl Salute – che, se confermata poi nella Manovra, darebbe ragione ad una nostra richiesta, formulata da tempo, in cui proponevamo un’aliquota unica del 10% per andare a incrementare gli emolumenti degli operatori sanitari. Chiediamo però uno sforzo perché i vantaggi fiscali vengano estesi alla totale platea dei professionisti del settore”.

Dunque sul fronte degli operatori la reazione è corale. Ora bisognerà passare dalle (buone) intenzioni ai fatti.

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