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Al via Romics alla Fiera di Roma

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Velasco25 Articolo

I fumetti non sono più considerati “roba da bambini” e lo sdoganamento dei comics da “disegnetti” a opere d’arte, fenomeni di massa, oggetti da collezionismo e lettura quotidiana è ormai cosa fatta. Sono lontani i tempi in cui gli appassionati frequentavano le edicole quasi vergognandosi e acquistavano fumetti di nascosto come chi comprava riviste porno. Negli anni, il mercato è profondamente cambiato. Dalle vignette alle graphic novel, passando per le strisce e gli albi periodici, i fumetti hanno subito negli ultimi trenta anni un’evoluzione narrativa, grafica ed editoriale inaspettata, iniziata con Dylan Dog – una sorta di Bibbia di Gutenberg dei comics visto il suo impatto sui nati negli anni e la diffusione – e continuata grazie soprattutto ai manga e alla loro declinazione in anime: due nomi su tutti, Ken il Guerriero e Dragon Ball. Oltre alle edicole, le vignette hanno trovato casa nelle fumetterie, librerie e addirittura supermercati, a dimostrazione dell’attenzione verso questo prodotto.

A questo fenomeno si è aggiunta una produzione di carte, gadget, videogiochi, action figures, magliette, serie tv e film – la Marvel ha dato una significativa spinta alla crescita del settore – sostenuta da un pubblico sempre più esigente e da una nutritissima comunità di cosplayer di tutte le età che indossano i costumi dei loro personaggi preferiti, interpretandone il ruolo per un giorno durante le fiere. In pratica e in soldoni è nato un mercato da milioni di euro.

Da oggi a domenica, la Fiera di Roma ospiterà Romics di Romics, storico Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games giunto alla XXXIII edizione, uno dei più longevi in Italia e cartina tornasole del settore. Un anno fa, Romics richiamò 160.000 persone, sviluppandosi su 5 padiglioni che ospitavano 350 espositori. Quest’anno, gli stand sono arrivati a 400 e si prevedono in crescita anche i visitatori, in arrivo da tutta Italia: numeri importanti che potrebbero essere quelli di una fiera alimentare.

Diamo uno sguardo ai numeri generati dal popolo dei comics cartacei che spazia dai tredicenni ai settantenni (oltre 9 milioni di lettori). Un’indagine condotta dall’Associazione Italiana Editori dice che dal 2019 al 2022 gli acquisti di fumetti nel nostro paese sono passati da un valore 26,2 milioni a 86,9 milioni di euro mentre un anno fa la cifra è scesa a 75,7mln, un -13,0% riconducibile, probabilmente, non a una disaffezione del lettori quanto all’aumento dei costi delle materie prima, la carta su tutti, che hanno colpito anche altri settori, come quello del vino per fare un esempio.

Interessante la crescita dei lettori di fumetti su ebook reader (alcune case si sono adattate al mercato con i primi lettori a colori che hanno subito registrato vendite importanti) e quella di fumetti usati, ricercati per chiudere collezioni o per effetto nostalgia (alle fiere si trovano comics degli anni settanta e ottanta). Alcuni nomi? I primi numeri di Topolino, del Corriere dei Piccoli, di Diabolik, Alan Ford, Tex e Zagor. In generale, le valutazioni degli introvabili possono andare da poche centinaia di euro a, in casi rarissimi, cifre vicine ai quattro zeri. La discriminante? Tiratura dei numeri ricercati, anno di pubblicazione e relative condizioni dell’albo.

Rimanendo in ambito vintage, alcuni giochi da tavolo in buone condizioni raggiungono cifre importanti. Anno 1978, il gioco di Goldrake all’attacco della Mattel e quello di Capitan Harlock edizione EG si trovano in buone condizioni rispettivamente a 100 e 80 euro. In questi due settori, a seconda della fortuna un cacciatore di tesori può partire da una spesa di poche centinaia di euro per arrivare ad alcune migliaia.

I ricordi diventano preziosi non solo per il valore affettivo, alcuni vecchi robot giocattolo da poche decine di migliaia di vecchie lire possono raggiungere cifre vicine ai mille euro e particolari bambole sfondare il muro dei 10.000 ma queste, solitamente vengono trattate lontane dalle fiere. Veniamo ai cosplayer. Molti autoproducono il proprio abito, altri si rivolgono a sarti professionisti: si parte da 300 euro per i più semplici (ai quali aggiungere spese per eventuali parrucche, lenti a contatto e altro per “mantenerli” ad alcuni davvero elaborati e tecnologici che costano migliaia di euro. C’è poi la questione aperta del diritto d’autore che nelle fiere non ufficiali viene violato da chi vende produzioni “casalinghe”, non ufficiali ma questo è un altro discorso che riguarda la perdita per i detentori dei diritti.

In definitiva, i fumetti generano introiti non solo per le case editrici ma anche per altri settori: decine di milioni di euro.
Tornando a Romics, le novità saranno numerose: “Tre eccezionali artisti verrano insigniti con il Romics d’Oro – ricorda Sabrina Perucca, Direttrice Artistica del Festival – Partiamo con Giuseppe Palumbo, grandissimo e poliedrico disegnatore italiano, suo il manifesto di questa edizione, dedicato a Diabolik ed Eva Kant, una mostra con oltre 100 originali racconterà la sua carriera; il giapponese Hidetoshi Omori, direttore delle animazioni e character designer per oltre duecento importanti titoli tra animazioni e videogames; Jim Cornish, straordinario storyboard artist che ha lavorato alle più celebri produzioni cinematografiche degli ultimi decenni. Di grande interesse il ciclo di Masterclass e workshop con grandi autori italiani e internazionali, dal Giappone agli USA, aperte a tutto il pubblico; grandi festeggiamenti per gli anniversari di Pollon, La storia infinita e il tenero Grisù.

La musica grande protagonista con il Premio Musicomics dedicato agli artisti musicali che lavorano alle grandi produzioni audiovisive, e con l’attesissimo concerto di Cristina D’Avena. Tra le grandi mostre, l’esposizione dedicata al Premio Romics del Fumetto 2024, con tutti i vincitori del prestigioso Premio. La nuova area Romics Kids&Junior dedicata ai bambini e alle famiglie e le novità del grande e piccolo schermo con il Movie Village e dei titoli attesi del mondo Games.”

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