In Italia, in base agli ultimi dati, “abbiamo avuto 180 casi di morbillo in aprile e 53 in agosto. I contagi appaiono in diminuzione, e questo va bene. Ma sappiamo anche che quello estivo è un periodo in cui è meno semplice il contagio”. Parola dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, che insieme a Fortune Italia anallizza gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di sanità su questa “malattia altamente contagiosa, che colpisce soprattutto i bambini e che non va sottovalutata: comporta rischi per la salute e complicazioni come polmoniti ed encefaliti”, ricorda l’epidemiologo.
I numeri in Italia
L’ultimo report Iss indica come, dal 1 gennaio al 31 agosto, siano stati stati notificati 864 casi di morbillo (22 casi per milione di abitanti) di cui appunto 53 nel mese più caldo dell’estate.
Nel 7,2% si tratta di casi importati (e questo è un dato interessante, come vedremo in seguito). Inoltre otto Regioni – Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria – segnalano il 90,7% de totale dei contagi di morbillo (in Abruzzo è stata osservata l’incidenza più elevata).
Età e soggetti più colpiti
L’età mediana dei casi segnalati è pari a 30 anni, in oltre la metà si tratta di adolescenti o giovani adulti e un ulteriore 23,9% ha più di 40 anni. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto ai 5 anni (41 casi hanno coinvolto bimbi con meno di un anno, troppo piccoli per essere vaccinati).
Tra i casi, anche 68 operatori sanitari, di cui 50 non vaccinati. Quanto alle complicanze più frequenti, l’Iss segnala epatite/aumento delle transaminasi, polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato.
Dove corre il virus
“Cosa ci dice la sorveglianza? Abbiamo un’incidenza altissima – riflette Ciccozzi – nella categoria 0-4 anni, non ‘coperta’ dalla legge Lorenzin sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per la scuola. Dopodichè il dato si abbassa, per rialzarsi nella categoria 15-39 anni: questo vuol dire che i bimbi che vanno al nido prendono il morbillo e contagiano fratelli e genitori. Ecco allora che emerge come il morbillo in Italia sia un problema al momento legato soprattutto alla mancata vaccinazione”.
I rischi legati al Giubileo
Ma le cose potrebbero cambiare. “Mi preoccupa molto il Giubileo – confida Ciccozzi -perchè sappiamo che arriveranno persone da ogni parte del mondo, che possono diffondere il morbillo. Ecco perchè la sorveglianza andrebbe rafforzata anche in vista del Giubileo”.