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Most Powerful Women: le donne nel marketing

È importante celebrare l’empowerment femminile in tutte le sue forme, in tutti i settori. Oggi più che mai. E nel mondo del marketing, da sempre luogo in cui creatività e senso degli affari, lungimiranza e innovazione, vanno a braccetto, le donne possono giocare un ruolo di primo piano.

E il tema centrale del nuovo incontro Most Powerful Women moderato da Alessandro Pulcini di Fortune Italia è proprio questo: i progressi che nel mondo del marketing sono stati fatti per realizzare un sempre maggiore empowerment femminile. Un evento inserito all’interno del ricco palinsesto di una delle iniziative più innovative della Capitale, la Rome Future Week. Oggi, però, l’appuntamento si è svolto in presenza presso la Casa delle Tecnologie Emergenti alla Stazione Tiburtina di Roma.

Si sono riuniti innovatori e innovatrici, aziende, professionisti e professioniste del mondo del marketing, un settore in cui riconoscere e valorizzare le competenze individuali, indipendentemente dal genere, risulta essenziale. Ed è proprio il contesto del marketing in cui la diversità costituisce un pilastro fondamentale; il pubblico di oggi è altamente eterogeneo, i consumatori richiedono marchi in grado di rispecchiare la complessità della società in cui vivono. È dunque la diversità ad essere una forza trainante che trasforma il settore, rendendolo più competitivo e orientato al futuro. E chi più delle donne possiede la giusta sensibilità per comprendere questi trend?

“Quando parliamo di donne e marketing non si può che fare riferimento al processo creativo”, suggerisce l’assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli. “Le donne possono interpretare al meglio quelle che sono le esigenze del mondo femminile. Le percentuali nelle posizioni apicali, però” si rimmarica l’assessora, “sono ancora troppo basse. Invito le aziende ad agevolare percorsi di formazione per le donne”.

Elisabetta Giazzi, Marketing & Communication Director di Porsche Consulting ha illustrato luci e ombre del divario di genere nell’Ue: “L’Europa è la regione tra le migliori all’interno del globo, eppure servono ancora tre generazioni per colmare il gender gap, e l’Italia, purtroppo, è la terzultima in Ue. Nelle posizioni di leadership e di comando”, aggiunge Giazzi, “il numero delle donne è ancora troppo basso”. Tra le iniziative concrete che possono però essere impiegate per migliorare la situazione “tre sono quelle più efficaci: fare della diversity un elemento strategico; avere uno sponsor al livello del board aziendale; garantire una governance e una continuità alla diversity & inclusion, lavorando sulla retention e concretizzando delle iniziative che vadano a supporto della donna”.

“Ci sono una serie di lavori spesso associati al femminile”, chiarisce Fabiola Sfodera, Professoressa di Marketing Strategico e Market Driven Management dell’Università La Sapienza di Roma. “Il ruolo delle donne nel marketing è legato agli aspetti decisionali e numerici,  agli aspetti quantitativi”, aggiunge Sfodera, “la maggior parte delle donne del settore lavora nella comunicazione. Pochissime sono invece quelle che svolgono un ruolo di prim’ordine nello sviluppo del prodotto. I ruoli legati alla comunicazione sono spesso di natura femminile”. Il lavoratore ideale? “Non esiste”, ne è sicura Sfodera, “le aziende non comprendono il comportamento delle donne e dei ragazzi. In questi anni, però, la persona di successo è quella che ha un life balance equilibrato”.

E parlando di lavoratore perfetto viene subito alla mente il ruolo che rivestirà l’intelligenza artificiale nel settore del marketing. “In azienda già creiamo campagne pubblicitarie targettizzate sul  potenziale consumatore, utilizzando serie storiche di dati”, ci illustra Chiara Pallavicini, EMEA Senior Marketing Manager di Hitachi Vantara. “Oggi la creatività sta lasciando il posto all’analisi accurata di dati”.

La maggior parte del pubblico delle campagne marketing, poi, è di tipo femminile, questo è un fatto, in tutti i settori, anche in quello finanziario. Secondo Enrico Scandurra Di Epiro, Chief Marketing Officer di BCC Vita, “nonostante per definizione il marketing non abbia genere, il ruolo della donna per esempio nell’educazione finanziaria è fondamentale. Di fatto, è un target in continua crescita e pertanto le aziende hanno molto interesse. Molto spesso sono proprio le donne a gestire la pianificazione finanziaria”, conclude Scandurra Di Epiro.

Sempre più imprenditrici emergono dunque come figure distintive nel campo del marketing, un settore in continua evoluzione in cui la diversity  rappresenta solo un punto di forza. C’è ancora molta strada da fare, sopratutto in Italia ma, va detto, siamo nella giusta direzione. Almeno rispetto a qualche anno addietro.

 

 

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