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Cervello: alla scoperta dei nootropi, sono utili o dannosi?

nootropi

Se hai dedicato lunghe ore allo studio per un esame o a una presentazione per un cliente, probabilmente ti sei ritrovato a desiderare una botta extra di potenza cerebrale. I nootropi sono spesso pubblicizzati come alleati, proprio a questo scopo. Soprannominati “stimolatori del cervello” o “farmaci intelligenti”, sono sostanze che pretendono di migliorare le prestazioni del cervello.

Un potenziamento cognitivo, per essere tale, dovrebbe essere al di sopra della nostra normale linea di base, spiega il dottor Scott Small, professore di neurologia e direttore dell’Alzheimer’s Disease Research Center presso la Columbia University. Diverse parti del cervello governano differenti capacità cognitive come la memoria, il ragionamento astratto, il processo decisionale e la velocità di elaborazione. I nootropi sono pensati per ‘bersagliare’ queste aree, dice a Fortune.

“Quindi, in teoria, se volessi migliorare la memoria al di sopra del livello di base, avresti un prodotto  apposito per quell’area, che in qualche modo ne aumenta le capacità funzionali”, aggiunge Small, autore di “Forgetting: The Benefits of Not Remembering”.

Ma cosa sono i nootropi?

I nootropi rientrano in tre diverse classi: eugeroici come Modafin* e Nuvigil* per promuovere l’attenzione, stimolanti come Ritalin* e Adderall* prescritti a chi soffre di ADHD e integratori alimentari. Poiché le prime due classi di farmaci sono su prescrizione medica, sono formulati (e dovrebbero essere usati) solo da determinati individui.

Ma chiunque può provare un integratore nootropico naturale, che può includere uno o una combinazione di più ingredienti. I nootropi avrebbero il potenziale di ridurre l’ansia, migliorare l’umore, aumentare la produttività o l’energia, migliorare la memoria e affinare la concentrazione.

Non è sempre necessario attingere al mercato degli integratori per la salute del cervello da 9,2 miliardi di dollari per influire sul cervello. Si può facilmente assumere una dose di caffeina con una tazza di caffè o bere un po’ di L-teanina, un amminoacido noto per aumentare la prontezza, con una tazza di tè verde o nero.

Ma secondo Small, potresti non aver nemmeno bisogno di ricorrere a un medicinale. I nootropi “potrebbero essere un farmaco, un agente farmaceutico, una dieta. Ma potrebbero essere anche un comportamento, come l’esercizio fisico o cognitivo”, afferma. Alla fin fine, “è un intervento, comportamentale o meno, che migliora la tua cognizione”.

I nootropi sono davvero efficaci?

Chiariamolo subito: la ricerca sull’efficacia dei nootropi è limitata. Uno studio rileva che la maggior parte dei nootropi non ha un effetto immediato dopo una singola dose: dovrebbero essere utilizzati per un periodo di tempo più lungo per evidenziare un miglioramento misurabile. Insomma, non ci sono abbastanza ricerche su individui sani.

Small ha visto effetti positivi legati agli interventi comportamentali nel rivitalizzare la memoria indebolita dall’invecchiamento, ma si tratta più di contrastare il declino cognitivo che di potenziarlo rispetto al livello base.

“Nella definizione rigorosa di nootropo non penso che ci sia nulla che soddisfi quel criterio, ovvero che o fai qualcosa o assumi qualcosa e tutte le tue capacità cognitive salgono come una marea”, afferma Small.

I nootropi sono sicuri?

Molti prodotti pubblicizzati come integratori nootropici non sono stati esaminati in termini di sicurezza ed efficacia, secondo l’American Medical Association. Come per qualsiasi farmaco, possono esserci effetti collaterali, come insonnia, ansia, reazioni allergiche o interazioni con altri prodotti.

L’articolo completo è su Fortune.com

FOTO: GETTY IMAGES

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