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AI: perchè Google è sotto la lente del Garante Privacy Irlandese

Google

L’Agenzia regolatoria irlandese che monitora la privacy dei dati nell’Unione Europea ha avviato giovedì un‘indagine sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale di Google.
La Commissione per la protezione dei dati irlandese (DPC), principale regolatore della privacy dei dati dell’Ue, ha affermato che avrebbe aperto un’indagine per capire se Google abbia violato le normative in relazione all’elaborazione dei dati personali.

“La Commissione per la protezione dei dati ha annunciato oggi di aver avviato un’indagine statutaria transfrontaliera su Google Ireland”, ha affermato la DPC. Il gigante della tecnologia statunitense ha la sua sede centrale europea proprio a Dublino.

L’indagine esaminerà lo “sviluppo del suo modello di intelligenza artificiale”, ha aggiunto la DPC.
Al centro della procedura, il rispetto del rigoroso Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Ue da parte dell’azienda Usa.

Una mossa legata allo sviluppo del modello di intelligenza artificiale di Google, Pathways Language Model 2 (PaLM 2). “Prendiamo sul serio i nostri obblighi ai sensi del GDPR e lavoreremo in modo costruttivo con il DPC per rispondere alle loro domande”, ha assicurato a Fortune un rappresentante di Google.

Una valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati, ove richiesta, è di fondamentale importanza per garantire che i diritti e le libertà fondamentali degli individui siano adeguatamente considerati e protetti quando è probabile che l’elaborazione dei dati personali comporti un rischio elevato”, ha affermato l’Autorità regolatoria con sede a Dublino.

“Questa indagine fa parte degli sforzi più ampi del DPC” e di altri enti di regolamentazione dell’Ue che supervisionano “i dati personali dei soggetti interessati nello sviluppo di modelli e sistemi di intelligenza artificiale”, ha poi aggiunto.

L’indagine su Google è l’ultima mossa del gigante della regolamentazione per frenare i poteri delle grandi aziende tecnologiche nel nascente campo dell’intelligenza artificiale. A giugno Meta, la cui sede centrale europea è sempre a Dublino, ha accettato di sospendere l’addestramento del suo modello di intelligenza artificiale Llama utilizzando i commenti pubblicati dagli utenti europei di Facebook e Instagram. Successivamente X di Elon Musk ha accettato di bloccare l’elaborazione dei dati degli utenti europei per addestrare il suo modello GrokAI, dopo un’azione legale da parte dell’autorità di regolamentazione. Insomma, in questo campo l’Europa, dopo aver fissato i paletti, intende controllare che vengano rispettati.

L’articolo originale è su Fortune.com
FOTO: CLAIRE WHITEHEAD—GETTY IMAGES

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