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Eredità, le strategie migliori per non dissipare il patrimonio

anziani

Nei prossimi decenni Millennial e Gen Z si troveranno a ereditare dai baby boomer un patrimonio che dovrebbe ammontare a oltre 80mila mld di dollari. Un processo che cambierà la vita di molti. Secondo un money manager, una buona idea potrebbe essere quella di prendere in prestito le strategie degli ultra ricchi, che dedicano all’eredità molto tempo e attenzione. 

Dawn Jinsky – pianificatore finanziario certificato presso Plante Moran Wealth Management – passa in rassegna i due modi principali per trasferire la propria ricchezza: a cascata o come un rubinetto. Nel primo caso, l’erede riceve una grossa somma di denaro in una volta sola, mentre nel secondo scenario i soldi sono trasferiti gradualmente, un po’ alla volta nel corso degli anni. 

Gli ultra ricchi prediligono di gran lunga trasmettere l’eredità con la modalità del rubinetto. Una lezione importante anche per chi ha un portafoglio meno gonfio. “Diamo 100mila dollari all’anno, poi quando raggiungono una certa età li aumentiamo… Faranno qualche errore, ma almeno lo faranno nella parte iniziale, non in quella posteriore con un importo più significativo”. In pratica, ciò potrebbe significare che il patrimonio viene collocato in un trust che eroga solo una certa percentuale ogni anno, in modo che gli eredi non possano spendere tutto subito, contribuendo a proteggere il patrimonio dagli “errori” di cui parla Jinsky.

Una strategia che offre altri vantaggi oltre a quello di garantire che gli eredi non sperperino subito una fortuna. Uno di questi è che, nell’eventualità di un divorzio o che i creditori si accaniscano sui beni, il numero di beni che possono essere sottratti sarà minore. Un altro grande vantaggio: la pianificazione fiscale. Dividere la distribuzione del patrimonio su più anni può aiutare gli eredi a gestire meglio le proprie imposte.

Per coloro che desiderano adottare questo modello, un trust può essere la soluzione più efficiente, ma forse poca pratica, dato che potrebbe comportare costose spese legali o bancarie. Fortunatamente esistono delle alternative. Per i patrimoni più semplici (ad esempio, una donna che divide la sua casa e il suo conto pensionistico tra due figli) sono sufficienti i nomi dei beneficiari e il testamento, dice Jinsky. Ma per chi ha beni più complicati (come un’azienda o un immobile al di fuori della residenza principale), figli minori o un patrimonio considerevole, un trust è probabilmente l’opzione migliore.

Poiché alcuni potrebbero considerare il trust come un atto paternalistico, Jinsky consiglia ai clienti di discutere apertamente con i figli o altri eredi durante la loro vita, per spiegare il motivo per cui stanno adottando queste misure. Questo colloquio può comprendere la spiegazione dei vantaggi della disposizione o semplicemente del motivo per cui è stata strutturata in questo modo. Capire perché i genitori o altri benefattori hanno preso le decisioni che hanno preso lascia agli eredi meno domande senza risposta, meno “sentimenti amari” e potenzialmente anche meno problemi legali.

“La maggior parte delle volte i genitori non vogliono affrontare questa conversazione, ma se lo facessero sarebbe di grande aiuto”, sottolinea Jinsky. In effetti, il coinvolgimento precoce dei figli o di altri eredi può essere un ottimo strumento educativo.

“Dovete insegnare ai vostri figli, fin da piccoli, a riflettere sulle spese, sui prestiti… insegnare loro le donazioni filantropiche, qualunque siano i valori della vostra famiglia”, dice. “Questo è il piano migliore per la vostra famiglia: iniziare presto il processo educativo in modo che capiscano il piano di successione”.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

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