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Meteo pazzo e bombe d’acqua. I numeri e il clima che cambia

maltempo roma

Fino a pochi giorni fa teneva banco il bollettino caldo, con numerose città italiane alle prese con temperature decisamente estive. Ora, invece, ci troviamo a fare i conti con gli effetti del maltempo: un repentino cambiamento che sta impattando violentemente sui centri urbani e rischia di farsi sentire anche sulla salute, come hanno previsto virologi ed epidemiologi.

Se oggi Roma – dopo gli incidenti e gli alberi caduti l’altro giorno, quando in appena un’ora è caduta tanta pioggia quanto un intero mese d’autunno – si è svegliata sotto il temporale, è allerta maltempo su quasi tutta la Penisola: rossa in Veneto, arancione in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana (oltre che su alcuni settori del Veneto). E gialla in Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Ma cosa sta succedendo al clima?

“Lo scenario meteo che stiamo vivendo nell’alternarsi di caldo torrido, trombe d’aria e precipitazioni anomale, è un segno inequivocabile che siamo vicini alla rottura di un millenario equilibrio in grado di sconvolgere il nostro modo di vivere”, ha detto il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani. Un trend degli ultimi anni: tra il 2022 e 2024 in Italia si sono verificati 878 eventi meteo estremi, calcola la Sima.

I numeri e i danni

Nel dettaglio, i dati ufficiali citati da Sima registrano 310 eventi estremi sul territorio italiano nel 2022, passati a 378 nel 2023, con un incremento del 22% su anno. Nel 2024 il bilancio provvisorio conta 190 eventi meteo estremi.

Ma forse a colpire di più è un altro dato: negli ultimi 43 anni, tra il 1980 e il 2023, l’Italia ha registrato più di 22mila morti collegati a gravi eventi climatici, con danni per oltre 100 miliardi di euro.

Equilibrio saltato

Il trend appare inequivocabile. Intanto a livello globale sembra probabile che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, secondo il Copernicus climate change service. “La serie di mesi da record si è conclusa” a luglio “ma solo per un soffio”, ha detto nelle scorse settimane la vicedirettrice Samantha Burgess. E il fatto è che “il contesto generale non è cambiato, il nostro clima continua a riscaldarsi”, ha ammonito.

Insomma, continueremo a fare i conti con i cambiamenti climatici, che “hanno la capacità di influenzare l’intensità e il numero dei fenomeni meteorologici, rendendoli più pericolosi e distruttivi. L’anomala distribuzione delle precipitazioni (in riduzione entro una forbice compresa tra il 10% e il 60%) sta prendendo sempre più la forma di eventi estremi, talora associati a uragani mediterranei”, ha aggiunto Miani.

Una trasformazione che va affrontata subito, in un’ottica One Health. “I determinanti ambientali e climatici della salute – ha concluso – devono diventare una priorità per i decisori, da cui ci si attende risposte e soluzioni immediate, frutto di coraggiose decisioni su una prospettiva di medio-lungo termine”.

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