GILEAD
Leadership Heade
Cerca
Close this search box.

Kamala corteggia il business e prende le distanze da Biden

kamala harris usa

Finalmente viene fuori la strategia di Kamala Harris. Dopo una fase iniziale di incertezza, dettata anche dall’imbarazzo di non sapere bene quali fossero le idee di una signora che da quattro anni serve come Vicepresidente degli Stati uniti, si può dire che la candidata democratica alla Casa bianca abbia scelto da che parte stare, a quali elettori parlare, quale messaggio mandare. In a nutshell, Kamala’s come!

Harris vuole essere “la Presidente di tutti”, per questo annuncia la nomina di un repubblicano nel governo che verrà, si sottrae al controcanto con Donald Trump (che invece non le risparmia epiteti scortesi), usa fair play per rassicurare anche gli elettori centristi, quelli incerti che potrebbero votare di qua o di là, e in vista del primo dibattito con Trump il prossimo 10 settembre, Harris corteggia il business. Sulle tasse la candidata dem prende le distanze dall’era Biden e indossa panni più moderati: dal New Hampshire propone un piano di imposte complessive sui “capital gains” pari al 33 percento, vale a dire un’aliquota del 28 percento più una sovrattassa del 5 percento – inferiori di sei punti percentuali rispetto a quanto finora sbandierato dai democratici. Va detto che attualmente la tassa è inferiore, del 23,8 percento compresa una “surtax” limitata al 3,8 percento, ma Biden proponeva il rialzo al 39,6 percento, più la sovrattassa che farebbe lievitare il balzello sui capital gains al 44,6 percento. La ricetta Kamala fa tirare un sospiro di sollievo.

La svolta centrista era già emersa nella recente intervista alla Cnn, la prima da candidata ufficiale. Su clima e immigrazione, Harris ha affermato di non sostenere più il divieto di fracking, la pratica della fratturazione idraulica per estrarre petrolio e gas. Pur definendo la crisi del clima “reale” e “urgente”, ha preso le distanze dal turboambientalismo del Green New Deal chiarendo che, con lei alla Casa bianca, si perseguirà l’obiettivo dell’energia pulita senza vietare il fracking (cruciale per l’economia di uno stato come la Pennsylvania che potrebbe essere l’ago della bilancia delle presidenziali di novembre). Anche sull’immigrazione (dossier sul quale, da Vicepresidente, Harris non ha brillato), all’anchor della Cnn Dana Bash la candidata dem ha confermato la volontà di contrastare l’immigrazione illegale per fermare i flussi di clandestini e lottare contro le organizzazioni criminali di traffico di esseri umani e stupefacenti. Se in passato Harris aveva aperto all’idea di “depenalizzare” gli ingressi legali, adesso è tornata alle origini: la procuratrice “law and order”. Del resto, sa bene che un numero crescente di latinos guarda al fronte repubblicano con interesse anche per il timore di flussi incontrollati di immigrati (destinati a diventare poi manodopera a basso costo).

Sotto la pressione dei grandi finanziatori del partito, Harris potrebbe anche rivedere la “Biden policy” volta ad aumentare la tassazione sui grandi patrimoni degli americani: esiste infatti una proposta dem volta a introdurre una tassazione di guadagni non realizzati oltre i cinque milioni al momento del decesso e oltre i cento milioni in vita. Probabilmente, anche su questo assisteremo a un riposizionamento nell’ambito della “Kamalenomics” che intanto propone facilitazioni alle piccole startup sotto forma di deduzioni fiscali (con un incremento da cinquemila a cinquantamila dollari). Harris, che i recenti sondaggi danno in lieve vantaggio su Trump, intende giocarsela fino all’ultimo, scrollandosi di dosso l’eredità della presidenza Biden (di cui pure è stata coprotagonista) e mitigando, nel contempo, alcuni profili della “candidata identitaria”, donna e nera. Non sappiamo come andrà a finire ma di certo questa campagna presidenziale è tra le più sorprendenti di sempre.

Leadership Forum
Paideia

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.