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Si vince insieme: intervista a Carlos Prada (Warner Bros Discovery)

Nel raccontare i successi di WBD e nel tracciare un elenco dei titoli futuri a disposizione del mercato e dell’industria – con tre film giganteschi a Venezia come quelli diretti da Tim Burton, Todd Phillips e Pedro Almodovar – Carlos Prada individua anche il vulnus e spiega come trovare delle soluzioni

Il vostro “Barbie” è stato, lo scorso anno, il fenomeno globale entrando nella storia del cinema, conquistando un Oscar e superando di gran lunga il miliardo di dollari nel mondo, attestandosi come il miglior incasso WBD di sempre. Cosa le rimane e cosa insegna questa straordinaria e incredibile esperienza?

Ritengo che parlare di “Barbie” richieda di andare oltre i semplici numeri, sebbene impressionanti, che ha registrato ai botteghini di tutto il mondo. Con un incasso di quasi 1,5 miliardi di dollari, il vero valore del film, dal mio punto di vista, risiede nella sua capacità di intercettare e rappresentare un cambiamento culturale in atto. Greta Gerwig è riuscita a portare sul grande schermo una nuova visione di temi cruciali come il ruolo della donna nella società e l’accettazione della diversità come valore aggiunto. Questo nuovo sguardo è stato condiviso da un pubblico vasto e trasversale, che potremmo definire “four-quadrants”, comprendendo giovani e adulti di ogni età. Per noi di Warner Bros Discovery, “Barbie” è stato un trionfo, il più grande della nostra storia in termini di Box Office. Ma, ancora più importante, è stata la conferma che stiamo andando nella giusta direzione: quella dei grandi eventi cinematografici che non si limitano all’intrattenimento, ma lasciano un’impronta duratura nello spettatore. Il successo di film come “Oppenheimer”, “C’è Ancora Domani” e il più recente “Inside Out 2” dimostra la crescente domanda del pubblico per esperienze cinematografiche che offrano non solo svago, ma anche riflessioni culturali significative. Questi titoli hanno saputo parlare al pubblico, rispondendo a un bisogno di esplorazione e comprensione del mondo contemporaneo.

Come giudica i risultati del primo semestre WBD sia in Italia, sia in Europa?

Abbiamo concluso lo scorso anno con risultati straordinari a livello globale ed europeo, raggiungendo il primo posto nella classifica dei distributori in Italia, con un incasso al box-office superiore ai 100 milioni di euro. L’asticella è quindi molto alta da superare ma non mancheremo del massimo impegno anche per questo 2024. In effetti, nel primo semestre di quest’anno non abbiamo deluso le aspettative. Abbiamo portato in sala titoli di grande richiamo commerciale e di innegabile valore autoriale, come “Challengers” di Luca Guadagnino, che ha registrato in Italia il secondo miglior risultato internazionale dopo il Regno Unito, con oltre 4,3 milioni di euro. Inoltre, fino ad ora “Dune: Parte Due” è attualmente il terzo miglior risultato al botteghino in Italia ed è il secondo incasso mondiale in termini di box-office. Anche il segmento del puro intrattenimento ha visto successi notevoli, con “Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero”, che è, al momento, il quarto incasso mondiale dell’anno ed è stato anche in Italia un titolo di punta della Pasqua cinematografica incassando 4,2 milioni di euro. Per il pubblico più giovane poi, abbiamo presentato il nuovo capitolo dell’amatissimo franchise del duo Luì e Sofì, “Me Contro Te. Il Film – Operazione Spie”. In sintesi, il primo semestre ci ha visti posizionati tra i principali protagonisti del mercato mondiale, europeo e italiano. A dimostrazione di ciò, in Italia, il nostro Studio ha chiuso i primi sei mesi con risultati positivi rispetto allo scorso anno e alla media pre-pandemica del periodo 2017-2019.

Quali film, da settembre a Natale, saranno nel vostro listino?

Ci avviciniamo alla seconda parte dell’anno con un listino che, sono certo, ci vedrà nuovamente tra i protagonisti del mercato cinematografico. Iniziamo con i tre titoli che parteciperanno al Festival di Venezia. Parliamo di “Beetlejuice, Beetlejuice” diretto da Tim Burton, che aprirà l’81esima edizione del festival, “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillipslips, in concorso come il suo predecessore “Joker” che nel 2019 vinse il Leone d’Oro come miglior film, e “La Stanza Accanto”, il primo film di Pedro Almodóvar interamente girato in lingua inglese, anch’esso in concorso. Questa straordinaria tripletta promette di ricevere un’accoglienza calorosa sia dal pubblico che dalla critica. “Beetlejuice, Beetlejuice”, in uscita il 5 settembre, è uno dei sequel più attesi dagli appassionati di cinema di tutto il mondo. Oltre al ritorno di Tim Burton alla regia, il film vedrà il ritorno di Michael Keaton e Winona Ryder nei loro iconici ruoli, affiancati da nuovi talenti come Willem Dafoe, Monica Bellucci e Jenna Ortega, la star della serie “Mercoledì”. Altamente atteso è anche il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo di Joker, un’interpretazione che gli è valsa un Oscar e che è rimasta indelebile nell’immaginario collettivo. In “Folie à Deux”, in uscita il 2 ottobre, sarà affiancato dalla straordinaria Lady Gaga nei panni di Harley Quinn. “Joker”, nel 2019, incassò oltre 30 milioni di euro, attirando più di 4 milioni di spettatori e conquistando un posto tra i venti film con i maggiori incassi di sempre in Italia. Questo nuovo capitolo è indubbiamente uno degli eventi cinematografici più attesi del 2024. Un altro evento imperdibile sarà “La Stanza Accanto” di Pedro Almodóvar, nei cinema dal 5 dicembre, con un cast di prim’ordine composto da Tilda Swinton, Julianne Moore e John Turturro. Siamo certi che questo film soddisferà gli amanti del grande cinema d’autore. Completano il nostro listino internazionale “Uno Rosso”, un action/family sopra le righe in uscita a inizio novembre, con la coppia inedita Dwayne “The Rock” Johnson e Chris Evans, diretti da Jake Kasdan, il regista dei recenti reboot di “Jumanji” che hanno incassato oltre 23 milioni di euro in Italia.

Un’offerta che non rinuncia anche a sorprese e local production.

Il 25 settembre, in occasione del compleanno dell’amato Christopher Reeve, presenteremo “Super/Man: The Christopher Reeve Story”, un documentario emozionante e ispiratore. Altro titolo rilevante è “Buffalo Kids”, previsto per fine ottobre. Si tratta di un’animazione spagnola, realizzata dagli stessi registi di “Mummie – A Spasso Nel Tempo”, che affronta con delicatezza temi importanti come l’amicizia e l’inclusività, senza rinunciare all’intrattenimento. Non mancheranno le produzioni locali: inizieremo l’11 settembre con il family “Come Far Litigare Mamma e Papà”, diretto da Gianluca Ansanelli con Carolina Crescentini e Giampaolo Morelli. Il 21 ottobre sarà la volta di “Toc Toc”, diretto da Paolo Costella, remake del film spagnolo campione d’incassi, con un cast corale di prestigio che include Claudio Bisio, Claudio Santamaria e Margherita Buy. Infine, concluderemo l’anno con un regalo per i più piccoli: “Me Contro Te. Presenta: Cattivissimi a Natale”, il primo spin-off interamente ambientato a Natale del popolare franchise del duo di youtuber siciliano, che finora ha portato quasi 5 milioni di spettatori al cinema.

Qualche anticipazione sul 2025?

Anche per il prossimo anno, abbiamo un listino davvero impressionante. Il primo gennaio debutterà l’attesissimo prequel, in versione anime, del Signore degli Anelli, “Lord of The Rings: The War of The Rohirrim” che aggiungerà un ulteriore tassello nell’universo cinematografico basato sugli amatissimi capolavori fantasy di Tolkien. Ci sarà spazio poi per due grandissimi autori. Bong Joon-Ho, dopo il premio oscar per “Parasite”, torna oltre oceano per dirigere Robert Pattinson in “Mickey 17” mentre Paul Thomas Anderson sarà dietro la macchina da presa del suo nuovo progetto che vedrà tra i protagonisti Leonardo DiCaprio. Attesissimo è il ritorno anche del regista di “Creed” e dei due “Black Panther”, Ryan Coogler che dirigerà nuovamente Michael B. Jordan. Sarà anche l’anno di “Minecraft”, film ispirato ad uno dei videogiochi di maggior successo della storia, con Jason Momoa e poi ci sarà il ritorno-evento di uno dei brand più amati dell’universo DC, “Superman” per la regia dell’acclamato James Gunn.

Parlando di produzioni locali, segmento di cui lei si occupa, bisogna soffermarsi sul franchise dei “Me Contro Te”: con un totale di sei capitoli ad oggi, alcuni dei quali usciti sotto pandemia, ha conquistato oltre 30 milioni di euro diventando un vero e proprio fenomeno. Come si costruisce un successo del genere e perché non tutti i “casi” del web nonché gli youtuber più famosi riescono a tradurre la popolarità in box-office?

Ovviamente gran parte del merito del successo dei MCT è del talentuosissimo duo di youtuber, Luì e Sofì, che negli anni hanno saputo stabilire un forte legame con il proprio pubblico di riferimento e sono stati capaci di alimentare e sostenerlo con un rinnovato, costante interesse. A questo va aggiunto un efficace lavoro del nostro team di produzione locale che ha sempre creduto nel potenziale a lungo termine della saga, ancora una volta MCT e naturalmente di Colorado Film. Credo sia vincente concentrarsi sulle peculiarità dei progetti che registrano risultati importanti. Nel caso di Me Contro Te, la chiamata dei film è stata sicuramente aiutata dall’importante fanbase del duo di youtuber ma anche dall’intenzione di creare contenuti per un pubblico, famiglie con bambini in età pre-scolare o delle scuole primarie, che raramente trova qualcosa di adatto nei cinema, tolta qualche animazione o poco altro. Se si vuol cercare la chiave del successo di Me Contro Te, credo la si possa trovare nel DNA del progetto che come per altri, pochi, titoli è diventato un evento.

Negli ultimi 30 anni in Italia i risultati al box-office dei titoli Warner Bros. hanno ottenuto poco meno di 2 miliardi di euro, battendo la concorrenza e piazzandosi come prima major italiana.

Il marchio Warner Bros., con oltre un secolo di storia, è sinonimo di grande cinema per molte persone. La nostra tradizione è ricca di titoli che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema, e continuiamo a espandere il nostro catalogo con film che rispondono ai gusti del pubblico. La chiave del nostro successo negli ultimi 30 anni risiede forse proprio in questo impegno costante: non abbiamo mai smesso di investire per offrire emozioni indimenticabili agli amanti del grande schermo. Questo impegno è qualcosa che condividiamo con le altre major e con tutte le compagnie che contribuiscono a questa grande macchina dei sogni che è il cinema.

Rispetto alla competizione con gli altri studi hollywoodiani cosa vi stimola, cosa ammirate, cosa vi differenzia?

La competizione con altre major come Disney e Universal, così come con le distribuzioni locali, è essenziale. Oltre a beneficiare l’utente finale, in questo caso gli spettatori, ci stimola a non adagiarci sui nostri successi e a non lasciarci scoraggiare dagli insuccessi. Il nostro settore si concentra sul contenuto, che rimane centrale. Riguardo alla concorrenza, ammiro la capacità di altre major di individuare e sviluppare franchise di grande successo. Ad esempio, Universal ha costruito una serie di blockbuster con la saga di “Fast & Furious”, mentre Disney ha saputo mantenere e ampliare il fascino eterno di “Star Wars”. Allo stesso modo, sono sicuro che anche loro guardino con ammirazione al successo globale del franchise di “Harry Potter” di Warner Bros., che ha incantato generazioni di spettatori. Il cinema è un’arte collettiva e il successo di uno arricchisce l’intera industria. Questo spirito di competizione positiva e di ammirazione reciproca contribuisce a spingere tutti noi verso l’eccellenza, per il bene del pubblico e del futuro del cinema stesso.

In Europa l’Italia difende un suo ruolo nel mercato, anche con una voce seppur piccola a livello globale. Cosa manca alla nostra industria per crescere ancora e quali distanze, se ci sono, con Paesi di riferimento come Francia, Regno Unito e Spagna?

L’Italia è sempre tra i primi paesi citati grazie ai grandi maestri del passato come Fellini, Antonioni, Monicelli, Tornatore o ad attori iconici come Marcello Mastroianni e Anna Magnani. In anni recenti hanno fatto conoscere il proprio talento fuori dai confini nazionali anche Paolo Sorrentino e Matteo Garrone, giusto per citarne due. Se nell’immaginario collettivo le glorie passate e presenti hanno un peso specifico importante, non altrettanto si riflette sui numeri del mercato. Restiamo tra i paesi principali senza però riuscire a spiccare. A questo proposito direi che c’è ancora tanto lavoro da fare, abbiamo ad esempio in Italia un’attendance pro capite di poco superiore ad 1, il che vuol dire che in media un italiano va una sola volta all’anno al cinema o poco più. La Francia ha sicuramente una marcia in più rispetto a noi grazie ad una produzione locale molto appealing per il pubblico commerciale e ad un parco sale ancora più capillare. Anche la Spagna, in termini di industrializzazione del settore è sicuramente più all’avanguardia dell’Italia, così come il Regno Unito. Credo quindi che per aumentare il nostro “peso” si debba continuare ad investire necessariamente sia sul rinnovo del parco sale sia sulle produzioni locali, ma anche nella comunicazione, con iniziative mirate e potenti come quella sostenuta dal governo italiano “Cinema Revolution”. Il cinema è resiliente ma ciò non toglie che tutti gli attori dell’industria e anche delle istituzioni debbano impegnarsi attivamente per sostenerlo.

 

 

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