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Colite ulcerosa, una nuova soluzione contro le urgenze

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Urgenza. Dietro questo termine si nascondono tantissime situazioni. Per qualcuno, però, fare i conti con questa parola è quasi un problema quotidiano. Che magari porta a scegliere un locale in cui cenare, studiando prima la disponibilità di una toilette, che rende più difficile i rapporti tipici della vita sociale, che nasconde disagio e sofferenza. E allora l’urgenza assume un connotato diverso, diventando quindi una compagna di viaggio quotidiano.

Stiamo parlando, ovviamente, di urgenza intestinale. Perché questo è un sintomo spesso presente in chi soffre di colite ulcerosa, malattia che colpisce circa 150.000 persone in Italia e spesso compare fin da giovani. Insieme all’urgenza la frequenza nelle evacuazioni e il sanguinamento rettale possono diventare sintomi che limitano la qualità di vita.

Non c’è da stupirsi, quindi, che le ricerche per trovare soluzioni per i casi più complessi vadano avanti. “Sebbene alla maggior parte dei pazienti venga inizialmente diagnosticata una malattia lieve e inizi la terapia convenzionale, molti progrediranno fino ad avere una malattia attiva da moderata a grave, con un forte impatto sulla qualità di vita – spiega Alessandro Armuzzi, Responsabile UO IBD, Istituto Clinico Humanitas, Rozzano e Professore Ordinario di Gastroenterologia, Humanitas University – Nonostante la disponibilità dei trattamenti attuali, rimane un significativo bisogno di nuove opzioni terapeutiche, in grado di affrontare i sintomi dirompenti, come l’urgenza intestinale”.

E’ in questo solco che si inserisce una nuova opportunità di trattamento. Lilly ha annunciato che l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità del primo antagonista dell’interleuchina-23p19 (IL-23p19) – mirikizumab – per il trattamento della colite ulcerosa (CU) attiva da moderata a grave nei pazienti adulti.

Mirikizumab è l’unico farmaco attualmente rimborsato in Italia per la colite ulcerosa a colpire selettivamente la subunità p19 di IL-23, che svolge un ruolo cruciale nell’infiammazione correlata alla colite ulcerosa. Un meccanismo di azione che permette di offrire sollievo da sintomi chiave quali frequenza evacuativa, sanguinamento rettale e urgenza intestinale, indipendentemente dall’uso precedente di farmaci biologici.

“Mirikizumab, oltre ad aver dimostrato di essere efficace nell’ambito di obiettivi clinici rilevanti come la remissione libera da steroidi ad un anno, è in grado di determinare un rapido miglioramento dei sintomi, come il sanguinamento rettale e la frequenza evacuativa, già dopo tre settimane” commenta Massimo Claudio Fantini, segretario generale di IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease) e ordinario di Gastroenterologia, Università degli Studi di Cagliari, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia, Aou di Cagliari. “In particolare, gli studi che hanno portato alla registrazione del farmaco sono stati i primi e gli unici a utilizzare una scala di valutazione dell’urgenza intestinale incentrata sul paziente, registrando un netto miglioramento del sintomo urgenza soprattutto in coloro che rispondono meglio alla terapia di induzione”.

L’urgenza intestinale, quindi, diventa sempre di più un target per valutare l’impatto di un trattamento. E la scienza lo conferma. L’American College of Gastroenterology nelle sue linee guida riconosce l’importanza dell’urgenza intestinale come una delle principali preoccupazioni per i pazienti che vivono con la patologia.

“Il disegno del nostro programma di sviluppo clinico in quest’area, che ha introdotto anche la valutazione quantitativa dell’urgenza intestinale, dimostra il costante impegno di Lilly in innovazione e a rispondere ai bisogni di salute dei pazienti – conclude Veronica Rogai, Associate VP-Medical Italy Hub di Lilly – siamo felici e orgogliosi di poter collaborare con tutta la comunità scientifica che si occupa di queste patologie e di poter mettere a disposizione delle persone con colite ulcerosa una nuova opportunità terapeutica capace di tradursi in un miglioramento tangibile della loro qualità di vita”.

Insomma, un’opportunità di cura in più. Il trattamento della colite ulcerosa si basa su una terapia farmacologica e, nei casi più gravi, sulla chirurgia. Oggi sono disponibili diversi farmaci con l’indicazione al trattamento di questa patologia; il loro impiego dipende dallo stato generale di salute del paziente e dalla gravità dei sintomi. I farmaci antinfiammatori sono, spesso, il primo passo nel trattamento. Ci sono, poi, medicinali che agiscono sull’infiammazione modulando il sistema immunitario, come gli immunosoppressori, o su target specifici coinvolti nei meccanismi che scatenano e sostengono l’infiammazione stessa.

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