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L’evoluzione della Formula 1 in scena al Gp di Monza

Mentre il Gp di Monza si appresta a entrare nel vivo e in pista vanno in scena le prime sessioni di prove libere del Gran Premio d’Italia 2024 anche i tecnici F1 scaldano i motori per un evento che viene trasmesso contemporaneamente in 180 Paesi nel mondo.

Nell’Event Technical Centre che abbiamo visitato a Monza e che viene smontato e rimontato per ogni Gp niente è lasciato al caso: dal broadcasting delle immagini a quella che Pete Samara (Director of Strategic Technical Ventures della F1) chiama “ultima linea di difesa”. Se ci fosse qualche imprevisto, spiega nell’Etc da quasi 400 metri quadrati costruito in soli 5 giorni, sono questi tecnici a compilare i dati relativi ai tempi fatti segnare dalle macchine in pista.

Un’eventualità remota, alla quale però bisogna pensare per far sì che vada avanti lo show totale della F1. Uno show che tra presenza sui social e una valanga di nuovi contenuti per attirare sempre più pubblico sta trasformando l’essenza stessa del motorsport.

 

Un’immagine dell’Etc – courtesy F1

Oggi la Formula 1 non è piu solo tempi di gara e motori, ma un evento da vivere di persona (nei paddock di Monza uno stuolo di cuochi e camerieri accoglie centinaia di fan disposti a spendere cifre considerevoli per vivere la gara nella maniera più esclusiva possibile) o da casa, anche senza guardare una gara in diretta: nel 2025 un film coprodotto da Apple e con protagonista Brad Pitt racconterà la F1 come fa già una serie su Netflix e un format dedicato ai bambini, F1 kids.

Formula 1, dentro l’Etc

Nel silenzio dell’Event Technical Center, al riparo dal caos dei paddock e dal rombo delle auto in pista, Samara spiega il senso del lavoro più tecnico del Circus F1. Le stanze buie che compongono l’Etc, intanto, sono illuminate da decine di schermi che mostrano le riprese delle videocamere in pista e sulle auto dei piloti.

È Samara, con il suo team, a decidere quali strade prendere per far evolvere uno spettacolo che coinvolge 700 milioni di fan, e che richiederà sempre più l’utilizzo di tecnologie come intelligenza artificiale e realtà aumentata.

“L’innovazione”, ripete più volte, è al centro di tutto, da quella che riguarda le vetture in pista al broadcasting e ai contenuti post prodotti messi a disposizione anche dei nuovi appassionati di Formula 1. Negli ultimi anni il pubblico negli Stati Uniti, per fare un esempio, è cresciuto del 40%. Un terzo di quella nuova platea di appassionati è composto da donne.

Alla base di quella crescita c’è un’infrastruttura tecnologica (fornita dal 2022 da Lenovo) che gestisce tutti i dati e le immagini generate dal circuito: da una parte li mette a disposizione dei piloti e dei loro team in tempo reale, con server e dispositivi edge, pc, workstation, cellulari Motorola. Dall’altra li spedisce a Londra, nel Media & Technology Centre di Biggin Hill, che in tempo reale trasforma i dati in grafiche per gli appassionati e, soprattutto, gestisce il broadcasting mondiale con una latenza minima: al massimo 300 millisecondi registrati durante una delle tappe più lontane da Londra, in Australia.

Anche nell’Etc di Monza un grande schermo mostra la ‘sala controllo’ londinese.d

Biggin Hill, il segreto dello ‘show totale’ della Formula 1

In tutto, spiegano da Lenovo, vengono generati in ogni weekend di gara 500 terabyte di dati che vanno moltiplicati per 24 Gran Premi ogni anno, in ognuno dei quali vengono registrate e analizzate sterzate e frenate, accelerazioni e forze G che i piloti subiscono in curva (come quelle di un jet da combattimento). Ma vengono trasmessi anche gli audio di 147 microfoni e le immagini di centinaia di telecamere tra pista (una trentina), auto (ogni vettura ne può montare anche nove) e addirittura sull’elicottero che sorvola le tappe del campionato.

Tra i 60 e i 70 km di fibra vengono installati da Formula 1 in ogni gran premio per incanalare quella marea di dati, con una larghezza di banda da 10 gigabit/s (i ‘kit’ fibra della F1 sono due: mentre uno viene usato a Monza, l’altro viene montato nel gran premio successivo, che si terrà in Azerbaigian).

La trasformazione della F1

È stato Samara a guidare la divisione che ha portato alle piattaforme digitali targate F1 che sono disponibili oggi (sito, app, streaming video e social) e che guardano a nuovi tipi di pubblico e alle nuove generazioni, ed è lui a raccontare l’intuizione avvenuta in piena pandemia di spostare in un unico luogo (Biggin Hill appunto, che prima era solo un centro logistico della F1) tutte le attività di broadcasting necessarie per ogni gran Premio, evitando che decine di camion pieni di attrezzature seguissero il Circus in giro per il mondo. L’Etc, ricorda Samara a Monza, fino a pochi anni fa occupava molto più spazio rispetto ai 3 container attuali.

Nel corso di ogni stagione, da Londra passano  470 ore di trasmissione Tv, più altre 200 ore in postproduzione. Ogni contenuto viene poi tarato in base alla piattaforma da utilizzare (come Instagram o Tiktok) e quindi anche alla fascia demografica da raggiungere. Samara dice che il segreto per farlo è stata proprio la centralizzazione dei contenuti in un’unica struttura.

Quella di Biggin Hill è un’innovazione messa in piedi principalmente per la sostenibilità, dice, e anche per facilitare la vita di centinaia di dipendenti. Mentre va in scena il Gp di Monza circa 170 persone seguono e trasmettono live le immagini della pista direttamente da Londra. Altre 140 sono in pista.

Il centro di Biggin Hill è stato messo a punto con la tecnologia Lenovo circa 18 mesi fa, nel 2022. L’impresa non è stata facile, e le partnership come quella con Lenovo, racconta insieme a Lara Rodini (Global Sponsorships Director di Lenovo), facilitano il compito a un’organizzazione che ha comunque un numero limitato di dipendenti. Poche centinaia di persone responsabili anche della gestione di dati sensibili che devono anche essere messi al sicuro dagli attacchi hacker. Il manager racconta che “come tutte le grandi organizzazioni” anche la F1 registra parecchie minacce informatiche. Inoltre, secondo la Formula 1 quella composta da Etc (in pista) e Mtc (a Londra) è l’infrastruttura di broadcasting da remoto più complessa al mondo.

Ai tifosi F1, secondo Samara, piace che si cerchi di fare sempre qualcosa di nuovo. Dalla pista a Netflix ai profili Tiktok dei fan più giovani, è sempre l’innovazione che sta rendendo la F1 uno ‘show totale’. La sfida, racconta, è scegliere bene le tempistiche. “Se non implementi il nuovo hardware al giusto momento cresce il rischio e diminuisce l’opportunità”. La Formula 1, ricorda, è lo sport più “esigente” al mondo in termini di tecnologia. Il vantaggio è di poterla usare per avvicinarsi sempre di più ai fan. Ovunque siano.

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