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Biggin Hill, il segreto dello ‘show totale’ della Formula 1

A  Biggin Hill non c’è granché. Borgo da 10.000 persone nel Sud-Est di Londra, qui è importante il piccolo aeroporto commerciale: c’era una base della Raf britannica, oggi popolata da jet privati, elicotteri che portano in centro in 6 minuti e, a quanto si dice, fantasmi. Da qui partivano gli aerei che difendevano la Capitale dalla Luftwaffe tedesca. E sempre qui, base di una delle maggiori stazioni radio della Royal Air Force, venne testato l’uso di comunicazioni tra due piloti in volo, durante la Prima guerra mondiale. Per motivi totalmente diversi, ancora oggi le telecomunicazioni danno lustro a questo piccolo borgo a 24 km dal centro di Londra: in una palazzina vicino all’aeroporto, vengono trasmessi in diretta mondiale i 24 Gran Premi ai 700 milioni di fan della Formula 1.

In quella palazzina c’è il Media and Technology Centre (M&TC) della F1, animato dalla tecnologia Lenovo, dove sono state centralizzate tutte le operazioni di broadcasting, il che permette di evitare di spostare da una parte all’altra del mondo 100 tonnellate di attrezzature e 170 persone, che oggi lavorano a Londra. Una parte importante della tecnologia e dei tecnici (130) ancora oggi segue le monoposto in giro per il mondo. Ma come tanti anni fa per il vecchio aeroporto, a Biggin Hill oggi c’è il ‘controllo missione’ della F1, che sulla tecnologia punta per continuare a crescere (arrivando a nuovi fan) contenendo i costi e le emissioni.

A Biggin Hill 400 monitor trasmettono le immagini della gara di quel giorno con una latenza di appena 200 millisecondi rispetto alla pista. Sempre da qui i fotogrammi dei sorpassi, delle reazioni del pubblico e dei pit stop, ma anche delle pubblicità, vengono spediti verso le emittenti televisive in 180 territori in tutto il mondo, per 1,5 miliardi di spettatori ogni anno. Per far funzionare questo enorme centro di broadcasting iperconnesso, sia a Biggin Hill che sulle piste infuocate del deserto in Bahrein, per fare un esempio, c’è la tecnologia Lenovo, che poco prima dell’inizio della stagione 2022 ha iniziato la sua partnership con la Formula 1. L’accordo al tempo aveva l’obiettivo di “esplorare” tutte le possibili combinazioni tra tecnologia e sport in un universo che sembra perfetto per unire la competizione in pista, l’intrattenimento e anche il gaming, con il traguardo di un coinvolgimento sempre maggiore di chi segue da casa. “Mentre F1 ha superato i 700 milioni di fan”, racconta Lara Rodini, Global sponsorships & activation director di Lenovo, “noi come Lenovo abbiamo riscontrato che chi è consapevole della nostra partnership ha una migliore percezione del nostro brand (dati Nielsen). La percezione di Lenovo tra i fan di F1 è ulteriormente migliorata nel 2023 (+64% dal +41% del 2022, rispetto al totale della popolazione analizzata)”.

Dal punto di vista tecnico, per la F1 Lenovo ha costruito una piattaforma da 1,16 THz di potenza di calcolo, con 448 CPU e 3,5 TB di RAM, il che permette di usare contemporaneamente 200 ‘virtual machine’ direttamente da Londra, ovunque sia in quel momento il Gran Premio. Ma cosa avviene in concreto nel centro di Biggin Hill? Mentre la qualità delle immagini trasmesse viene controllata costantemente, i tecnici devono ad esempio monitorare tutte le conversazioni dei 20 abitacoli di ogni Gran Premio, quasi in tempo reale: vengono trasmesse con 5 secondi di ritardo, il che permette di trascrivere gli urli dei piloti ma anche di censurare chi si lascia trasportare dalla foga del momento. Oltre alle immagini ci sono i dati, 500 terabyte per ogni weekend di gara che arrivano a Biggin Hill con 180-250 millisecondi di ‘ritardo’. D’altronde parliamo dello sport più ricco di dati in tutto il pianeta, secondo la stessa F1, e per questo in Inghilterra vengono custoditi i server Lenovo che macinano informazioni, con attenzione all’efficienza e ai consumi. La stessa attenzione che, nell’ambito dell’accordo F1-Lenovo, ha portato al riciclaggio dei vecchi pc (la multinazionale è il primo produttore di portatili al mondo) e agli sforzi per evitare che 40 tir pieni di server vengano spediti da un circuito all’altro nel mondo. Sostituire il vecchio hardware, ricorda Lenovo, permette anche di risparmiare sulle necessità di raffreddamento dell’infrastruttura stessa.

A Biggin Hill un intero team monitora le statistiche su velocità, giri, marce, angolo di sterzata, pressione sull’acceleratore, tutto elaborato da un altro team per produrre le tantissime infografiche che popolano una gara di F1. Ma è sempre targata Lenovo anche la rete (computer portatili, workstation, tablet, cellulari Motorola) che restituisce i dati a bordo pista, ai piloti e ai loro team in tempo reale. Senza dimenticare le nuove tecnologie per il coinvolgimento dei fan, che secondo Rodini, “sono particolarmente orientati alla tecnologia, sono più propensi a considerare l’acquisto di prodotti Lenovo e mostrano una maggiore disponibilità nell’acquisto di soluzioni premium rispetto alla popolazione generale”. Ma la partnership offre anche l’occasione di innovare, di sperimentare nuove soluzioni di intrattenimento. Durante le Title Race di Lenovo (Suzuka e Austin nel 2023 e Shanghai nel 2024) l’azienda ha iniziato a mettere a disposizione dei fan, nei paddock, il visore Thinkreality Vrx per correre ‘virtualmente’ sulle piste di F1. L’evoluzione del rapporto tra tifosi e sport è appena iniziata.

 

 

 

 

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