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Il diabete invecchia il cervello, ecco come proteggerlo

cervello

Volete prima la cattiva notizia o quella buona? Il diabete non solo mette alla prova il nostro corpo, ma innasca anche un invecchiamento cerebrale accelerato: la nostra mente può arrivare a dimostrare anche 4 anni più rispetto a quanto è scritto nella carta d’identità. Eppure uno stile di vita sano può contrastare questo fenomeno, proteggendo così il cervello. È il risultato di un nuovo studio del Karolinska Institutet, in Svezia, pubblicato su ‘Diabetes Care’.

L’effetto del diabete

Il diabete di tipo 2 è un noto fattore di rischio per la demenza, ma non era chiaro in che modo questa patologia, anche nelle sue fasi iniziali note come prediabete, influenzasse l’invecchiamento cerebrale nelle persone senza demenza. Questo nuovo studio, realizzato anche attraverso imaging cerebrale, mostra che sia il diabete che il prediabete possono essere collegati all’invecchiamento accelerato del cervello.

La ricerca

Lo studio ha incluso più di 31.000 persone tra 40 e 70 anni presenti nella UK Biobank che erano state sottoposte a risonanza magnetica cerebrale. I ricercatori hanno poi utilizzato l’AI per stimare l’età cerebrale in relazione a quella cronologica della persona.

Risultato? Prediabete e diabete sono stati associati a un cervello rispettivamente 0,5 e 2,3 anni più vecchio rispetto alla data di nascita del paziente. Non solo: nelle persone con diabete mal controllato, il cervello appariva più vecchio di oltre quattro anni rispetto all’età cronologica. I ricercatori hanno anche notato che il divario tra età cerebrale ed età cronologica aumentava leggermente nel tempo, sempre nelle persone con diabete.

La buona notizia

Il fenomeno, però, si attenuava tra quanti facevano elevata attività fisica, non fumavano ed evitavano un consumo eccessivo di alcol.

“Avere un cervello che appare più vecchio della propria età cronologica può indicare una deviazione dal normale processo di invecchiamento e può costituire un segnale di allarme precoce per la demenza”, commenta Abigail Dove, autrice dello studio e dottoranda presso il Dipartimento di neurobiologia, scienze dell’assistenza e società del Karolinska Institutet. Se però vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, “sembra che le persone con diabete possano essere in grado di influenzare la salute del loro cervello attraverso uno stile di vita sano“, rileva l’esperta.

La ricerca va avanti

A questo punto lo studio sta andando avanti, per analizzare l’evoluzione del fenomeno nel tempo. Obiettivo, capire come proteggere la popolazione da un invecchiamento cerebrale accelerato. “C’è una prevalenza elevata e crescente di diabete di tipo 2”, afferma Abigail Dove. “Ci auguriamo che la nostra ricerca aiuti a prevenire il deterioramento cognitivo e la demenza nelle persone con diabete e prediabete”, conclude la ricercatrice.

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