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sport e salute

Ci sono numerose ragioni per celebrare lo sport. Anzitutto, fa bene al corpo e alla mente, mens sana in corpore sano eccetera eccetera, eppure viviamo in un Paese che pratica meno sport di quanto dovrebbe. Alla sapienza degli antichi romani, gli italiani sembrano preferire il monito di Giulio Andreotti che, invitato dal suo medico a rompere la sedentarietà, rispose lapidario: “Tutti i miei amici che facevano sport sono morti da tempo”.

Al di là dell’aneddotica, lo sport per i giovani significa anche poter trascorrere delle ore con gli altri in un luogo protetto e non in strada. In tempi di inflazione e perdita del potere d’acquisto, si potrebbero immaginare politiche fiscali ‘radicali’ come, per esempio, la detraibilità totale delle spese sostenute per palestre e piscine, indipendentemente dall’età.

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Lo sport contribuisce alla salute psicofisica delle persone, a partire da quelle ‘sane’. Se vuoi che i cittadini restino in buona salute (e non gravino sul servizio sanitario), convincili a dedicarsi allo sport. E poi, pensando ai ragazzi, viene in mente il caso del centro sportivo di Caivano, intitolato a Pino Daniele e gestito dalle Fiamme Oro. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha mantenuto la promessa della riqualificazione in tempi record, cinque mesi, di una struttura dove oggi è possibile praticare 44 discipline, su venti campi sportivi, piscina, campo polivalente, padel, calcio a cinque, atletica leggera e altro ancora. Un luogo, fino a ieri terra di nessuno, teatro di abusi sessuali e piazza di spaccio, è diventato il simbolo del riscatto di un intero quartiere.

Ma quante sono le zone d’Italia abbandonate al degrado? Quante sono le Caivano d’Italia? Offrire ai giovanissimi un’alternativa alla strada è fondamentale per formare i cittadini di domani. Non vanno poi trascurate le ricadute economiche dello sport che genera ricchezza, occupazione, opportunità di investimento e rilancio di un territorio. Pensate alle infrastrutture legate ai grandi eventi. L’Italia, con le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, torna a sognare: i riflettori non illumineranno soltanto le due Regioni che ospiteranno i Giochi ma il Paese intero.

È una sfida reputazionale, è una partita con la maglia azzurra sul petto, un’esperienza preziosa per ricordare anzitutto a noi stessi che l’Italia è ancora in grado di sorprendere e di meritarsi una vetrina internazionale di assoluto prestigio. Le Olimpiadi, come la Formula 1, dal 2021 guidata per la prima volta nella storia da un italiano (la nostra cover story), ci ricordano che non esiste soltanto il calcio: il pallone è uno sport bellissimo ma non il solo. E poi esistono i valori dello sport, questi sì universali: disciplina, sacrificio, costanza, fair play, rispetto dell’avversario, motivazione, spirito di appartenenza, competizione. Gareggiare con gli altri è lo sprone per migliorarsi, per spingere in avanti la frontiera dei nostri limiti. Non è vero che l’importante è partecipare, chi gioca vuole vincere, ma saper perdere è una vittoria niente male.

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