Lo stereotipo è quello di un tipo pigro e sballato, ma che effetto ha davvero il consumo di marijuana sui lavoratori? Ebbene, una nuova ricerca realizzata negli Stati Uniti mostra che i dipendenti che usano (e abusano) di questa sostanza hanno maggiori probabilità di assentarsi dal lavoro. I risultati sono stati pubblicati lunedì sull’American Journal of Preventive Medicine.
Per questo studio i ricercatori della UC San Diego School of Medicine e della New York University Grossman School of Medicine hanno analizzato i dati del National Survey on Drug Use and Health 2021-22, relativi a 46.500 adulti impiegati a tempo pieno negli Stati Uniti. Così hanno scoperto che l’uso recente e frequente di cannabis, così come il disturbo da uso di marijuana, era associato a un maggior tasso di assenteismo.
Le assenze dal lavoro includevano i giorni persi per malattia o infortunio, oltre a quelli presi quando i dipendenti “semplicemente non volevano essere lì”. Gli intervistati erano in maggioranza o pluralità bianchi (62%), maschi (57%), tra 35 e 49 anni (35%), sposati (52%), con almeno una laurea (42%) e un reddito familiare annuo superiore a 75.000 dollari (55%). Circa il 16% aveva dichiarato di aver fatto uso di cannabis nell’ultimo mese, con il 7% dei quali soddisfaceva i criteri per il disturbo da uso di marijuana (lieve: 4%; moderato: 2%; grave: 1%).
Le persone che hanno affermato di non aver mai fatto uso di cannabis avevano perso in media 0,95 giorni di lavoro negli ultimi 30 giorni a causa di malattia/infortunio e avevano saltato 0,28 giorni. I consumatori di cannabis, al confronto, hanno registrato le seguenti assenze:
Uso nel mese precedente: 1,47 malattia/infortunio, 0,63 assenze
disturbo da uso di marijuana lieve: 1,74 malattia/infortunio, 0,62 assenze
disturbo da uso di marijuana moderato: 1,69 malattia/infortunio, 0,98 assenze
disturbo da uso di marijuana grave: 2,02 malattia/infortunio, 1,83 assenze
I risultati hanno anche mostrato che le persone che usavano cannabis più frequentemente saltavano il lavoro più spesso. Ad esempio, coloro che la consumavano una o due volte al mese saltavano 0,48 giorni, mentre coloro che la consumavano da 20 a 30 giorni al mese saltavano 0,7 giorni. Le persone che usavano cannabis da tre a cinque giorni al mese avevano la più alta prevalenza di giorni persi a causa di malattia/infortunio (1,68).
“Questi risultati evidenziano la necessità di un maggiore monitoraggio, misure di screening e interventi mirati relativi all’uso di marijuana e al disturbo collegato tra i lavoratori adulti”, hanno scritto i ricercatori. “Inoltre, questi risultati sottolineano la necessità di politiche e programmi di prevenzione sul posto di lavoro, volti ad affrontare e gestire l’uso problematico di cannabis”.
I ricercatori hanno affermato che, sebbene il loro ultimo lavoro sia coerente con gran parte della letteratura esistente sull’uso di cannabis e l’assenteismo sul posto di lavoro, è anche in contrasto con altri studi. Un lavoro precedente, ad esempio, ha mostrato un calo delle assenze per malattia sulla scia della legislazione sulla marijuana medica, mentre un altro non ha trovato alcun collegamento tra i due fattori.
Quali sono i segnali del disturbo da uso di cannabis?
Che la marijuana non crei dipendenza è un mito. Le persone con disturbo da uso di marijuana non sono in grado di smettere, anche quando questa abitudine causa problemi di salute e sociali, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). I consumatori di cannabis hanno circa il 10% di probabilità di sviluppare questo disturbo, che colpirebbe secondo le stime quasi un terzo di tutti gli utilizzatori. A rischio più elevato sono le persone che iniziano ad assumere questa sostanza da adolescenti e lo fanno più frequentemente.
Oltre a interferire con la vita di tutti i giorni, il disturbo da uso di marijuana è stato collegato a disoccupazione, deterioramento cognitivo e a un livello di istruzione inferiore.
L’articolo orginale è su Fortune.com
Foto: THE CANNABIZ AGENCY/GETTY IMAGES
